Sicurezza

Problemi in vista per milioni di device Android dal prossimo autunno

La società Let’s Encrypt, che gestisce i certificati TLS/TTL di milioni di siti web, diventerà una Certification Authority, creando problemi ai dispositivi (smartphone e tablet soprattutto) che utilizzano versioni di Android 7.1.1. o precedenti

Pubblicato il 15 Dic 2020

let's encrypt android

Il 2021 rischia di essere un anno travagliato, per chi utilizza la connessione Internet tramite uno smartphone o un tablet non aggiornati alle versioni più recenti del sistema operativo Android: la società Let’s Encrypt, infatti, ha annunciato lo scorso 6 novembre che a partire da settembre 2021 riuscirà a “stare in piedi da sola” in quanto non avrà più bisogno di IdenTrust come Certificate Authority (CA) su cui appoggiarsi per la validazione dei certificati TLS/SSL. Questo annuncio comporterà dei problemi per i detentori di uno smartphone o tablet Android meno recenti.

Che cosa sono i certificati TLS/SSL

Transport Layer Security (TLS) e la sua versione precedente Secure Sockets Layer (SSL) sono i protocolli crittografici che rendono sicure le comunicazioni in un network di computer. Sono dunque i protocolli usati per rendere sicure le comunicazioni via Internet, siano queste il download di una pagina, o l’invio di una mail o una chat istantanea di messaggistica come Signal.

Le comunicazioni tra client e server possono avvenire anche senza TLS, ossia in una modalità non sicura in cui è possibile carpire intercettare informazioni e persino manometterle. Quando un client richiede una comunicazione sicura con un server, il server procura al client un certificato digitale che lo identifica. Il certificato digitale contiene pertanto il nome del server, la chiave pubblica di cifratura del server stesso e la firma di una CA che valida l’autenticità di tale certificato.

Il ruolo delle Certificate Authority

Una CA è un trusted third party che viene riconosciuto sia dal possessore del certificato (in questo caso il server) che da chi si avvale di tale certificato (in questo caso il client). Sono dunque le CA che rendono possibile si firmare e dunque validare usati nel protocollo HTTPS che ci permettono di navigare in tutta sicurezza.

Le CA sono normalmente delle aziende che si fanno pagare dai così detti supervisori di server per generare dei certificati che identificano in maniera sicura tali server, garantendo una valida chiave private corrispondente alla chiave pubblica mostrata sul certificato stesso. Esistono anche delle CA che sono non-profit, ovvero che generano certificati gratuitamente. Tra queste Let’s Encrypt è una delle più famose.

let's encrypt android

Let’s Encrypt e i device Android

Come già detto, Let’s Encrypt genera gratuitamente certificati per comunicazioni sicure con il protocollo TLS. Let’s Encrypt è gestita dalla Internet Security Research Group ed è attiva dall’aprile 2016. Tra i suoi maggiori sostenitori vi sono Electronic Frontier Foundation, la Mozilla Foundation, OVH, Google Chrome, Cysco e Facebook.

Assieme ai certificati, Let’s Encrypt avrebbe voluto essere anche una CA. Ma una CA per essere tale deve guadagnarsi un certo livello di fiducia tra i clienti. In altre parole, quello che rende tale una CA è il fatto che di essere trusted, degna di fiducia. E il processo per avere una CA completamente trusted è lunghissimo, impiega diversi anni. Proprio per questo motivo, nel 2016 Let’s Encrypt si avvalse di una CA esterna, IdenTrust, che fornisse una cross-signature ai certificati di Let’s Encrypt in modo da fornirne la credibilità e dunque il trust necessario al loro utilizzo. DST Root X3 è il nome del certificato di IdenTrust che, nel 2016, era in circolazione da anni e aveva già guadagnato la fiducia (ovvero il trust) di macOS, Windows, Android, Linux, iOS e Linux. Contemporaneamente, sempre nel 2016 Let’s Encrypt ha generato anche il suo proprio certificato, chiamato ISRG Root X1, al fine di avere un giorno la capacità di essere una CA a tutti gli effetti.

A settembre del prossimo anno il certificato di IdenTrust non sarà più valido e, allo stesso tempo, il certificato di Let’s Encrypt ISRG Root X1 avrà guadagnato il trust necessario negli ultimi cinque anni per essere considerato a tutti gli effetti sufficiente alla validazione dei certificati generati da Let’s Encrypt. In questo senso, lo scorso 6 novembre, Jacob Hoffman-Andrews, uno degli sviluppatori della Electronic Frontier Foundation per Let’s Encrypt, ha spiegato come i loro certificati potranno “stare in piedi sulle loro gambe”.

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Problemi di accesso ai siti che utilizzano certificati Let’s Encrypt

Il problema che segue a questo annuncio è che i dispositivi (smartphone e tablet) che utilizzano una versione di Android 7.1.1 Nougat (o addirittura una versione anteriore) non potrebbero più “fidarsi” dei certificati di Let’s Encrypt.

In generale, il problema sussisterebbe con tutti i device che utilizzano software e sistemi operativi che non vengono aggiornati dal 2016, ovvero da quando il certificato di Let’s Encrypt ha iniziato a circolare. Tali software non accetterebbero infatti ISRG Root X1 (di Let’s Encrypt) ma solo il certificato DST Root X3 di IdenTrust. Però di fatto il problema vale solo per Android per le difficoltà di aggiornamento del sistema operativo, che dipendono da moltissimi fattori.

Si stima che il 34% dei dispositivi smartphone e tablet che utilizzano Android come sistema operativo non siano stati aggiornati a versioni posteriori alla 7.1.1. Questo comporterebbe che, a partire dal primo settembre 2021, questi dispositivi potrebbero ricevere messaggi di errore di certificato in risposta, quando proveranno a connettersi ai siti che utilizzano i certificati TLS di Let’s Encrypt. Dato che sono oltre 220 milioni i siti che utilizzano Let’s Encrypt (e che quindi dall’anno prossimo avranno ISRG Root X1 come certificato) e che gli utenti che utilizzano Android sono circa 2,5 miliardi, il problema potrebbe essere di notevoli dimensioni.

Conclusioni

Che cosa possono fare, dunque, gli utenti di dispositivi muniti di OS Android per continuare a connettersi senza problemi a partire dall’autunno prossimo? Come già accennato, non è detto che il device in possesso supporti l’ultima versione di Android, o almeno una versione che sia più recente di Android 7.1.1.

Le opzioni a questo punto sono: acquistare un nuovo smartphone o un nuovo tablet, oppure installare Mozilla Mobile che, almeno per ora, supporta la versione di Android 7.1.1 e tutte le antecedenti fino alla versione Android 5.0.

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