Il mondo manifatturiero, come noto, è impegnato in una profonda trasformazione digitale, in cui l’elemento software gioca un ruolo fondamentale e decisamente superiore al passato. Questa tendenza già da alcuni anni a questa parte è stata intuita da una delle multinazionali del mondo PLM, PTC, che al suo tradizionale business ha deciso di affiancare un’importante offerta di soluzioni per l’IoT e la Realtà aumentata. Come ha raccontato a Internet4Things il ceo globale di PTC, James Heppelmann (intervenuto in Italia per il World Manufacturing Forum), l’Augmented Reality rappresenta una chiave importante per ridurre il problema dello Skill gap nel mondo manufacturing. “Credo che la realtà aumentata sia una buona risposta al problema. È una strada utile per catturare le conoscenze dei lavoratori che magari sono andati in pensione, digitalizzarle e conservarle per farle apprendere alle nuove leve in un secondo momento. L’AR, in definitiva rende possibile digitalizzare l’human expertise. Un qualcosa che, dal nostro punto di vista rappresenta un’enorme possibilità in materia di skill gap e retraining”.
L’aumento della produttività garantito dalla realtà aumentata
Il diffuso timore che accompagna tecnologie come intelligenza artificiale e realtà aumentata e, più in generale, la maggiore diffusione delle soluzioni di automazione, viene ribaltato dal numero uno di PTC: C’è chi teme ripercussioni sulle conseguenze dell’automazione per quanto riguarda la possibile perdita di posti di lavoro ma, in realtà, quello che veramente succede è che queste tecnologie aumentano il potere degli esseri umani. In particolare di quelli che lavorano nell’ambito della frontline, ovvero nel pieno del processo produttivo industriale. Il vantaggio è di rendere le macchine più produttive e anche il lavoro degli stessi esseri umani. Crediamo che ci possa essere un efficace bilanciamento tra machine, persone e tecnologia cloud per lavorare in una maniera più produttiva. Abbiamo una visione che non è solo tecnologica ma anche culturale. Trasformazione significa anche e soprattutto cambiare quello che le persone fanno. In particolare, secondo Heppelmann, l’utilizzo delle soluzioni AR e IOT di PTC può tradursi in un aumento di produttività del 15-20%, con un’ottimizzazione che riguarda in modo particolare i lavoratori. Ulteriori benefici sono rappresentati dalla rapidità di implementazione di questi progetti e dal tempo di payback, valutabile intorno ai 12 mesi per ciascun stabilimento produttivo.
I benefici delle partnership con Rockwell e Microsoft
Vantaggi che, nell’ottica di PTC, non possono essere trascurati dalle aziende manifatturiere italiane: “Penso che le compagnie italiane abbiano degli ottimi prodotti, ma che abbiano sempre più competitors a livello globale, dunque devono trovare una strada per essere maggiormente competitive. Molte società italiane sono Pmi e da quel che ho potuto vedere sono spesso molto innovative, penso che rispetto alle grandi organizzazioni possano muoversi molto più rapidamente nell’adozione di tecnologie emergenti e innovative, anche per differenziarsi rispetto alla concorrenza”. Hepelmann ha poi fatto il punto sulla strategia complessiva di PTC, facendo esplicito riferimento alle due importanti partnership che erano state siglate nel 2018 con due attori del calibro di Microsoft e Rockwell Automation: “Il principale contributo che arriva da Microsoft è il cloud di Azure: per noi si tratta di una partnership molto importante, dal momento che non sarà mai nostro compito occuparci della gestione dell’infrastruttura cloud. Diverso è invece il caso di Rockwell: in buona sostanza il nostro software è ormai veicolato in parte attraverso di loro, che hanno una presenza molto complementare alla nostra, in particolare grazie a una presenza in ambiti come l’oil&gas e la chimica dove non avevamo storicità. Si tratta comunque di una partnership che sta andando molto bene”.
L’incidenza dei nuovi business sul fatturato
I nuovi business ormai hanno una rilevanza non trascurabile nel giro d’affari di PTC: IoT e AR ormai rappresentano circa un terzo delle vendite di PTC, mentre un anno fa non andavano oltre il 25%. Diversa è invece è l’incidenza sul fatturato, che risente dei progetti accumulati nel corso della storia, ma comunque pari a circa il 10%. Per il futuro gli obiettivi di PTC sono chiari:
Il nostro compito per il futuro è aiutare i nostri clienti a raggiungere i propri obiettivi sulla digital transformation. D’altro canto non posso immaginare che una compagnia capace di trasformarsi senza avere a disposizione prodotti e soluzioni pensati in ottica digitale”, conclude Hepelmann.