Mobile Advertising

Pubblicità su Mobile oltre il mezzo miliardo di euro: vale un quarto di tutto l’internet advertising in Italia

La componente su Smartphone è cresciuta del 54% a 452 milioni, mentre quella sulle App per Tablet è salita del 35% a quota 84 milioni. «La parte Smartphone salirà di un altro 48% nel 2016, per il continuo spostamento dell’audience su questo canale», spiega l’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano. Internet è il secondo mezzo pubblicitario in Italia, ma in Europa è il primo: ha superato anche la TV

Pubblicato il 08 Giu 2016

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Nel 2015 in Italia la pubblicità online (internet advertising) è cresciuta dell’11% raggiungendo un valore di quasi 2,2 miliardi di euro, ma la componente su Smartphone è cresciuta addirittura del 54% arrivando a 452 milioni di euro, mentre quella legata alle App per Tablet è salita del 35% a quota 84 milioni. In tutto quindi è su Mobile oltre un quarto del mercato Internet advertising, ed entro un anno la quota salirà a un terzo.

Sono questi i principali dati riguardanti il mondo Mobile del nuovo rapporto dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, presentato proprio oggi.

Il trend positivo proseguirà durante questo 2016: «Lo Smartphone è il device con il maggiore impatto sulla crescita complessiva del mercato: crescerà con un tasso del 48% nel 2016, per il continuo spostamento dell’audience su questo canale, arrivando a valere quasi 670 milioni, con un peso del 28% sull’Internet advertising complessivo», ha detto Andrea Lamperti, Direttore dell’Osservatorio Internet Media. «Il Tablet (solo App) rimane marginale (5% del mercato pubblicitario online nel 2016), ma crescerà del 45%, portando quindi la componente Mobile dell’Internet Advertising a un terzo del totale, che a sua volta salirà di un altro 11% a 2,4 miliardi».

Tornando più in generale all’Internet advertising, nel 2015 ha rafforzato la sua posizione di secondo mezzo pubblicitario italiano con una quota del 29% del mercato totale (7,4 miliardi, +3%), alle spalle della TV (49%) e prima della Stampa (17%) e della Radio (5%).

Allargando ancora il discorso, il mercato italiano complessivo dei Media (pay e advertising) chiude il 2015 a quota 15,3 miliardi di euro, per la prima volta in linea con il valore dell’anno precedente, dopo 7 anni (2008-2014) di contrazione. Il 95% di questo mercato è legato alla pubblicità; la restante parte è legata all’acquisto da parte degli utenti italiani di news online e di servizi in abbonamento legati a Video e musica in streaming.

I dati confermano un media mix diverso da quello europeo, dove Internet nel 2015 è diventato il primo mezzo pubblicitario (36% di quota), e la Stampa con una quota del 25% continua ad avere un ruolo ben più rilevante che in Italia, a scapito della TV che vale il 33%.

«I due terzi del mercato dell’Internet advertising in Italia sono riconducibili ai grandi Over The Top internazionali (in particolare Google e Facebook) che crescono del 16% nel 2015 e del 12% nel 2016, grazie, soprattutto, ai numeri di audience raggiunti, alla semplicità nella pianificazione e all’ampia disponibilità di dati profilati. Audience, dati e tecnologia stanno, quindi, diventando i principali ambiti di competizione nel mercato pubblicitario online», spiega Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano.

I dati sul comportamento degli utenti Internet italiani confermano i trend in atto. «I Video si stanno affermando come formato privilegiato di consumo dei contenuti Media – afferma Guido Argieri, Telco & Media Director di Doxa -. L’80% degli utenti Internet guarda Video brevi online, soprattutto attraverso YouTube (74% degli utenti internet) e Facebook (50%) ma anche da siti e App dei quotidiani (14%). Grazie ai Video il 31% del campione passa più tempo sui siti dei quotidiani, mentre il 29% su Facebook. Online vengono visti anche film e programmi Tv dal 46% degli utenti Internet, soprattutto di serie Tv, film meno recenti ma anche film appena usciti al cinema. Infine 3,2 milioni di italiani (compresi quelli che stanno provando i servizi gratuitamente) utilizzano un servizio in abbonamento per contenuti Video online: TIMvision, Infinity, Sky Online e Netflix».

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