La storia di QWINCE è una storia di una innovazione che affonda le sue radici in ARCA, l’Incubatore di impresa dell’Università di Palermo e che trova la sua spinta propulsiva nella volontà del suo fondatore e amministratore delegato Gianmarco Troia, intenzionato fin dal 2007 a “creare una sorta di hub in Sicilia che potesse lavorare su scala nazionale e portare innovazione di qualità nel settore farmaceutico sanitario, lavorando sia sulla progettazione di sistemi di nicchia, sia sull’ integrazione di dispositivi medici e sulle tecnologie per supportare gli studi clinici”.
Una storia di innovazione che nel 2016 trova ampia eco, grazie al riscontro ottenuto anche a livello internazionale dalla piattaforma Neuralya, che utilizza tecnologie indossabili di ultima generazione per descrivere non solo cosa attrae lo sguardo di un potenziale cliente ma perfino le emozioni che prova di fronte a un certo prodotto, a uno spot, a un brand o a un sito web.
La missione di QWINCE
“Una piattaforma – racconta Gianmarco Troia – che utilizza segnali biometrici e informazioni da dispositivi medici e applica principi di neuroscienze e di neuromarketing per capire cosa attira l’attenzione del cliente e quali sono le sue reazioni emotive. Questo è stato il punto di partenza, dal quale è nata QWINCE e dal quale nasce PuntoFarma, che ci ha portati a focalizzare la nostra missione: migliorare la qualità, la vita e la salute dei pazienti presso il loro domicilio, creando una relazione stabile tra gli operatori sanitari e il paziente”.
Un vero accompagnamento, quello ideato da QWINCE, sviluppato in stretta collaborazione con gli attori del mondo medico e farmaceutico nazionali.
“Collaboriamo con gli operatori delle organizzazioni sanitarie e con le aziende farmaceutiche per ottimizzare i servizi erogati, le terapie e i farmaci”.
Non è solo tecnologia.
Centrale, nell’approccio di QWINCE, è l’attenzione ai processi e alla trasformazione digitale del mondo sanitario.
“Collaboriamo con enti di ricerca nell’ambito della sanità per esplorare come le nuove tecnologie possono effettivamente cambiare certi processi e come il paziente si relaziona con essi”.
Oggi QWINCE si definisce una piccola azienda di 15 professionisti tra ingegneri ed esperti di disegno di processo e una rete di oltre 25 clienti nel settore farmaceutico, a partire da Federfarma, e sanitario sparsi su tutta Italia.
PuntoFarma per l’accompagnamento nei percorsi di cura, lavorando su dati e processi
È di poche settimane fa il varo, da parte di QWINCE, di PuntoFarma, piattaforma digitale studiata per migliorare la collaborazione tra il personale sanitario e i pazienti cronici, supportare l’aderenza alle terapie e facilitare l’accesso ai servizi di prevenzione, diagnosi e cura.
“Un’idea cui abbiamo cominciato a lavorare nel 2014, focalizzandoci sulla acquisizione di dati per l’aderenza alla terapia e l’accompagnamento del paziente nel processo di cura e poi nel corso della pandemia, quando la distanza fisica tra operatore sanitario e paziente ha portato alla introduzione di nuove modalità anche di fruizione dei servizi sanitari”.
Un cambio di paradigma, che si riscontra anche negli obiettivi del PNRR in materia di sanità digitale, che ha portato non solo all’adozione della telemedicina per attività di monitoraggio, assistenza, telecontrollo e teleconsulto, ma anche al riconoscimento della casa del paziente come luogo di cura rilevante.
“Fin dall’inizio noi ci siamo focalizzati sulla cronicità o comunque sui malati che avessero un percorso di cura piuttosto lungo e abbiamo ritenuto che ci fossero le condizioni culturali e tecnologiche per la creazione di una piattaforma che potesse abilitare un percorso di collaborazione e assistenza tra peratori sanitari, caregiver e pazienti”.
Una rete di protezione per il paziente cronico
L’idea, ribadisce Gianmarco Troia, era quella di creare una sorta di “rete di protezione” attorno al paziente cronico abilitata da strumenti tecnologici che aiutano nell’accesso ai servizi, nel miglioramento della qualità dei percorsi di cura e nella incentivazione di comportamenti virtuosi che aumentino il livello di aderenza alla terapia.
“PuntoFarma si rivolge agli operatori alle strutture sanitarie per supportare un’utenza fatta da pazienti cronici o acuti e dai loro caregiver. La piattaforma rappresenta tutto il percorso e tutto il circolo di cura che si snoda attorno al paziente stesso. Le leve tecnologie, dal cloud all’Internet of Medical Things, aiutano di fatto le strutture sanitarie a spostare il paradigma da una medicina di attesa, a una sanità di iniziativa, utilizzando tutte le informazioni per identificare quei segnali che denotano la acutizzazione o la degenerazione di un paziente cronico. Lo stesso vale per l’aderenza alla terapia: l’acutizzazione o la mancata aderenza alla terapia hanno come esito il rientro nelle strutture sanitarie da parte del paziente. Cosa che vogliamo per quanto possibile evitare”.
Quattro moduli per PuntoFarma
PuntoFarma si sviluppa su quattro moduli principali.
Il primo, Prenotazioni, presidia l’accesso ai servizi sanitari sia in presenza sia in modalità virtuale: è dunque un modulo di prenotazione avanzato che integra funzionalità che permettono alla struttura sanitaria di anticipare l’acquisizione di informazioni, somministrando al paziente questionari personalizzabili o preconfigurati in relazione alla sua patologia.
Il secondo modulo, Terapia, riguarda la presa in carico del paziente e l’impostazione del suo percorso di cura utilizzando tutti i dati e le informazioni disponibili sulla persona in cura. Attraverso questo modulo, anche il paziente ha la possibilità di accedere a tutte le informazioni relative al suo quadro sanitario e interagire con i diversi operatori abilitati.
Il modulo di Screening è di fatto una attività di follow up del paziente svolta attraverso il monitoraggio con dispositivi medici da remoto integrati nella soluzione e la somministrazione di questionari di valutazione dello stato di salute e delle condizioni generali del paziente. Obiettivo di questo strumento è aiutare a identificare eventuali patologie o criticità in modo precoce e intervenire tempestivamente.
Il quarto modulo, di Teleconsulto, rappresenta di fatto un canale di comunicazione tra medico e paziente, che consente a entrambi di pianificare e gestire il processo di consulto, sia per quanto riguarda la parte amministrativa, sia per quanto riguarda l’accesso a referti o immagini diagnostiche.
Un approccio a supporto della medicina territoriale
“Nello sviluppo di PuntoFarma abbiamo tenuto in considerazione anche i dati provenienti dalle agenzie di monitoraggio sanitario delle Regioni, secondo i quali la stragrande maggioranza degli accessi alle strutture di pronto soccorso è con codici bianchi o verdi. Sono dati che mettono in luce le carenze nei servizi di medicina del territorio: il paziente molto spesso è costretto a rientrare in struttura per problemi che non lo richiederebbero. La nostra piattaforma è pensata per migliorare le modalità di ingaggio, il trattamento, la prevenzione delle malattie, il superamento dei limiti fisici. Pensiamo quanto pesa, anche in termini ambientali, lo spostamento di quel 57% di popolazione italiana che vive in aree rurali che deve muoversi per accedere a servizi sanitari di qualità”.
Non solo.
Quando si tratta di pazienti con stati di polimorbidità, è importante disporre di un “luogo elettronico” in cui archiviare o rendere disponibili ai diversi specialisti informazioni cliniche e analisi di laboratorio, così come ricevere alert e promemoria sui farmaci sia in termini di assunzione sia in termini di consumo, poter condividere tramite sensori i propri parametri vitali, registrare le proprie abitudini sull’aderenza, partecipare a programmi di screening e sensibilizzazione.
PuntoFarma come Dispositivo Medico Software
“La piattaforma – spiega Gianmarco Troia – è già qualificata come come Dispositivo Medico Software disponibile in cloud o installabile sui sistemi della struttura sanitaria. È interoperabile con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) ed è conforme al Medical Device Regulation (MDR) e al regolamento GDPR sulla tutela dei dati personali. È integrabile con i dispositivi medici connessi (Internet of Medical Things) e utilizza modelli di intelligenza artificiale e Machine Learning, utili per implementare sistemi di early warning che segnalano all’operatore eventuali alert e suggerisco le azioni da intraprendere in linea con il protocollo medico stabilito”.
Per quanto riguarda nello specifico il tema dell’Internet of Medical Things, QWINCE non solo ha già integrato numerosi dispositivi, ma prosegue il lavoro con nuovi kit e piattaforme.
“In questo percorso di integrazione – riconosce Troia – l’interazione, la comunicazione, la raccolta dati da dispositivi medici terzi non è sempre semplice. Nella selezione della tecnologia abbiamo ricercato soluzioni che esponessero sia dati pre-lavorati sia dati grezzi e che non condividessero i dati acquisiti dal sensore su cloud terzi. Questa è la ricerca non è stata semplice, perché il dato acquisito dal produttore del dispositivo è un fattore di valore possono esserci resistenze. E comunque proprio su questo tema partecipiamo a tavoli di lavoro nazionali e internazionali, portando avanti le istanze che supportano questo approccio diverso alla relazione tra sanità, pazienti e caregiver”.