Mobile e la loro tumultuosa evoluzione. Innovazioni e cambiamenti
sono all’ordine del giorno, con un impatto che è sotto gli
occhi di tutti, sia nel privato sia sul lavoro. L’esigenza
di informazione e approfondimento è quanto mai sentita. Lo
conferma il successo ottenuto dal Wireless 4 Business Forum,
kermesse milanese che per due giorni, il 25 e 26 giugno, ha
chiamato a raccolta esperti e manager del settore per un
confronto a 360 gradi sulle tematiche più “calde”
del momento.
che attraverso gli Osservatori ICT&Management fotografa
puntualmente l’evoluzione del settore in Italia,
l’evento ha richiamato circa 2.200 visitatori, che hanno
seguito il ricco programma convegnistico e visitato gli stand
delle aziende sponsor. Nove le tematiche affrontate nel dettaglio
attraverso specifici eventi: Mobile Force & Mobile Workspace;
Wireless Warehouse & Transportation; Mobile & Wireless
Payment; RFId & NFC (Near Field Communication); Mobile
Marketing & Service; Wireless Machineto- machine;
Infomobility; Unified Communication; Mobile Content.
come relatori CIO e manager di primo piano di numerose e
importanti aziende italiane, che hanno portato a conoscenza del
pubblico la loro esperienza sul campo. A ciò si è aggiunto, in
molti casi, l’intervento di relatori provenienti da
altri Paesi, come il Giappone e l’Inghilterra, che hanno
conferito un respiro internazionale all’evento.
Forum è stato lo stesso dell’intera manifestazione: il
potenziale innovativo che le soluzioni Mobile & Wireless
possono offrire alle imprese e alla Pubblica Amministrazione, a
livello sia di organizzazione interna sia di interconnessioni con
il contesto, e la rilevante ricaduta competitiva che uno
sfruttamento intelligente di tale potenziale spesso comporta.
partendo da evidenze reali, ovvero dall’analisi di
esperienze ed esempi concreti. Andrea
Rangone, docente della School of
Management del Politecnico di Milano, ha parlato, in particolare,
dell’impatto sui consumatori e sui processi, notevole anche
solo considerando le opportunità offerte dal telefono cellulare:
«Realmente oggi queste soluzioni consentono alle aziende di
ripensare, anche in modo radicale, la relazione con i
consumatori, con notevoli benefici, sia tangibili sia
intangibili. Tuttavia, in molte applicazioni vediamo un
potenziale inespresso, soprattutto a livello
organizzativo». Caratteristica importante delle soluzioni
Mobile & Wireless è la pervasività: tutti gli aspetti della
catena del valore, in ogni settore, sono coinvolti. Questo
aspetto è stato sottolineato, nel suo intervento, da
Alessandro Perego, docente
della School of Management del Politecnico di Milano.
«Non c’è area in cui non si trovino applicazioni
interessanti – ha affermato -, alcune ormai consolidate altre in
fase embrionale.
sviluppato modelli ad hoc, ottenendo risultati significativi
anche limitandosi a valutare i benefici tangibili. Certo, a volte
l’investimento può essere consistente, con ritorni in
qualche anno».
invece, Mariano Corso, docente della School of
Management del Politecnico di Milano, che ha sottolineato come
non vada considerata solo la produttività, ma anche tutto ciò
che contribuisce alla soddisfazione delle persone, in un contesto
in cui il lavoro è sempre più Mobile. «Da tempo studiamo
il fenomeno della dispersione del lavoro e della mobilità – ha
affermato Corso -. La fascia di lavoratori coinvolti è sempre
più ampia e i manager e i decisori sono la parte preponderante.
Le aziende devono saper dare risposte efficaci a queste nuove
esigenze, con modelli di collaborazione aperta che non possono
essere imposti dall’alto». La resistenza al
cambiamento espressa dalle organizzazioni resta, tuttavia,
piuttosto alta, tanto che il numero di aziende che adottano le
nuove tecnologie Mobile & Wireless è largamente inferiore
rispetto a quelle che, da un punto di vista meramente economico,
potrebbero permetterselo. Secondo Corso, il motivo è che esiste
un gap di conoscenza: «non se ne conoscono le potenzialità
e non c’è la volontà di mettere in discussione lo status
quo».
cultura manageriale dell’innovazione, “facendo il
tifo” per quel manipolo di manager, poco numeroso ma molto
efficace, capace di informarsi e proporre in azienda le nuove
soluzioni, portando all’attenzione dei colleghi le evidenze
dei vantaggi potenziali.
attestato a 2.650 milioni di euro, e vede in crescita le
telecomunicazioni mobili, i device (2,54 milioni i notebook
venduti) e l’ARPU dei servizi mobili. Ne ha parlato nel suo
intervento Federico Barilli di Assinform, che con il Politecnico
di Milano e Smau ha all’attivo una collaborazione in
diversi ambiti. «A livello politico – ha evidenziato
Barilli – l’attenzione si concentra sempre su Pubblica
Amministrazione e mondo consumer.
nostro Paese sgangherato sa fare impresa, anche all’estero,
e il made in Italy tecnologico gioca un ruolo chiave, tanto che
ci sono importanti realtà internazionali che scommettono
sull’Italia. Invece, il made in Italy noto è solo quello
dalla moda e dell’arredo».
Giovanni Castellucci, Amministratore
Delegato di Atlantia e di Autostrade per
l’Italia, società che gestisce il65% della
rete stradale italiana eche rappresenta un
laboratoriod’innovazione fra i più significativiin Italia,
soprattutto nell’utilizzodelle tecnologie Mobile
&Wireless: uno per tutti il Telepass,che conta 6 milioni di
clienti, unnumero pari a quelli di tutti gliutenti di omologhi
servizi inEuropa. L’intervento del managersi è focalizzato
sull’approccio cheun amministratore delegato deveavere nei
confronti dell’innovazionee delle nuove tecnologie.Un
aspetto, questo, particolarmenteimportante in una società,come
Autostrade, che riceve numeroseproposte di sperimentazioneda
parte dei vendor.«L’amministratore delegato nondeve
dire quale tecnologia applicare- ha detto -, ma deve faremergere
gli innovatori e tutelarele idee, perché il cambiamento fapaura.
È inutile però fare una sperimentazionesenza prima saperein
quale modello organizzativova inserita la tecnologia».Un
altro punto chiave, secondoCastellucci, è l’apporto che
lenuove tecnologie devono saperedare: «Non hanno senso
incrementidi produttività del 2%. Conuna nuova tecnologia
bisognapoter fare un salto quantico».
al suo arrivo in azienda, il numero di sperimentazioni in corso.
Certo, il rischio è quello di perdere qualche buona idea, ma,
sostiene ottimista Castellucci, «le buone idee
ripassano». Il manager ha poi illustrato alcuni progetti
innovativi realizzati da Autostrade con il Wireless,
soffermandosi in particolare sulle reti di sensori, in forte
espansione, utilizzate per rilevare il traffico, per il meteo e
via dicendo. «Tra qualche anno saremo in grado di switchare
tutte le comunicazioni sul wireless, almeno laddove la banda lo
consente, con notevoli vantaggi di costo », ha affermato.
centralizzata dei mezzi invernali (spalaneve, spargisale
ecc.), avviata dal 2005 su 2000 veicoli, che rappresenta un
«esempio di integrazione totale fra tecnologia e processo:
la localizzazione e la fatturazione poggiano sullo stesso sistema
e tutto è basato sul Wireless. Non abbiamo più avuto un blocco
per neve: il sistema integrato permette di capire esattamente
cosa non ha funzionato (ovvero se un guidatore non era al suo
posto nel momento giusto – ndr) e questo rappresenta un
dissuasore di cattivi comportamenti e aumenta il livello di
responsabilità delle persone ». Infine, un’area di
crescente importanza è quella dell’infomobilità:
Autostrade è fornitore dei produttori di navigatori per auto e
di Bmw e sta lavorando intensamente per sviluppare una soluzione
di infomobility personalizzata basata su Sms, che fornisca cioè
alla persona solo le informazioni a lui utili, in modo non
invasivo.
importanti aziende italiane, Fiat ed Eni, che hanno illustrato
l’utilizzo che nelle loro aziende viene fatto delle
tecnologie Mobile & Wireless. Gianluigi
Castelli, Direttore Information & Communication
Technology Eni, ha evidenziato che il Wireless è utilizzato in
azienda in tutte le sue forme, perché mobility e dispersione
territoriale sono elementi strettamente legati al tipo di
attività: i 76mila dipendenti lavorano, infatti, in 70 Paesi
diversi. Fra le applicazioni più innovative, Castelli ha citato
il tracking dei fusti di petrolio con l’RFId e
l’utilizzo di sensori per monitorare le autocisterne che
distribuiscono il carburante e lo stato di salute dei guidatori,
per motivi di sicurezza. Un altro progetto originale è quello
sviluppato in Siberia, in una zona di estrazione dove si
raggiungono il 70 gradi sotto zero: Eni ha realizzato un sistema
radio per guidare le persone ed evitare che si perdano, con
sensori di posizione che permettono di sapere dove si trovano le
persone all’interno dell’impianto e se hanno avuto un
malore. A ciò si aggiungono le note applicazioni per i
letturisti dei contatori e un importante progetto, che sarà
completato nel 2010, di migrazione al VoIP con l’utilizzo
della telefonia su Wi-Fi che consentirà di risparmiare
milioni di euro all’anno. Gilberto Ceresa,
Responsabile Information Technology FGA e Coordinatore IT Gruppo
Fiat, ha parlato del Mobile come una delle principali fonti di
innovazione che è possibile oggi portare in azienda, perché
innovare i
Anche in Fiat ha preso piede la tecnologia RFId, che entro il
2008 sarà usata in tutti gli stabilimenti produttivi per
tracciare le vetture fino ai piazzali, con tag applicati al vetro
sinistro. Sul fronte del Mobile Office, poi, sono in uso 2mila
Blackberry, considerati un prezioso strumento di lavoro, mentre
è in via di sperimentazione il VoIP su Mobile. Numerose in Fiat
anche le applicazioni di mobility ad uso dei clienti: risale a
quattro anni fa il lancio di Blue & Me, il vivavoce Bluetooth
installato in macchina che legge anche gli sms, mentre più
recente è la possibilità di scaricare il libretto d’uso
della 500 sul telefono e altri servizi di customer care mirati a
migliorare il servizio e fidelizzare la clientela.