Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di incontrare Antonio Loborgo, Digital Manufacturing leader di Cisco in Italia, con cui abbiamo cercato di capire qual è lo sguardo con il quale oggi la società guarda al mercato del manifatturiero, con quali priorità e quali obiettivi.
“Ci muoviamo in uno scenario che ha risentito di forti shock, sia dal punto di vista geopolitico, sia dal punto di vista dei nuovi quadri normativi”, ha spiegato.
Le crisi di Ucraina e Taiwan impattano sulla filiera dell’energia e delle materie prime, mentre si fa strada una nuova attenzione ai temi della sostenibilità, che diventa imperativo categorico per le imprese di tutti i settori e di tutte le dimensioni.
È uno scenario nel quale il rischio di recessione fa paura e nel quale si fanno strada legittimi timori di non saper rispondere adeguatamente a tutte le variabili che si presentano, dall’inflazione alla instabilità delle supply chain, dall’adozione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale alle nuove norme sulla sostenibilità, per non parlare dell’aumento dei costi lungo la catena del valore, con incrementi del 45% sulle materie prime e del 4,5% sul costo del lavoro.
Resilienza e sostenibilità: le due sfide attuali del manifatturiero
“In uno scenario come questo – sostiene Loborgo -, credo che le sfide del settore manifatturiero possano essere individuate in due sostantivi: resilienza e sostenibilità.
Quando si parla di resilienza, il termine va inteso come la capacità organizzativa di far fronte ad eventi imprevedibili che vanno dalla carenza di materie prime ai costi fuori controllo causa esplosione della spesa energetica, dall’indisponibilità di forza lavoro totale o parziale per problemi sanitari alla discontinuità dei servizi logistici per tensioni geopolitiche. La sostenibilità, invece, va intesa come la capacità di orientare l’azione dell’azienda nel lungo periodo e di agire nell’ottica del bilancio in parità verso le risorse naturali, le comunità e le generazioni future”.
Sono sfide oggi prioritarie, sia nelle strategie di medio, sia nelle strategie d lungo termine delle organizzazioni, e che nelle riflessioni del management aziendale sono di fatto paritarie rispetto alla doverosa attenzione all’efficienza finanziaria.
Soprattutto, ed è questo il nodo importante della riflessione proposta da Loborgo, sono sfide che trovano nel digitale e nel felice connubio tra soluzioni tecnologiche e trasformazione organizzativa, la leva strategica che consente alle imprese di aumentare il livello di resilienza e migliorare virtuosamente la sostenibilità.
Il digitale consente di introdurre dominio e consapevolezza in quei fattori che sembrano al di fuori del controllo dell’organizzazione, dalla scarsità di materie prime alla carenza di risorse umane adeguate, dall’aumento dei costi energetici alla crescita delle minacce cyber.
Il digitale e in particolare le infrastrutture digitali e i dati consentono di far interoperare differenti sistemi lungo la catena, abilitano la comunicazione attraverso le diverse entità che compongono la supply chain e riescono a far leva sui fattori che generano effettivamente risultati di produttività e reddito.
Come è cambiato il manifatturiero
La consapevolezza del quadro di scenario si accompagna anche a una diversa visione del settore manifatturiero nel suo insieme.
“Nel tempo ci siamo accorti – spiega Loborgo – che l’azienda manifatturiera in quanto tale oltre alle classiche funzioni di supporto ha come attività principale la costruzione e/o trasformazione di un bene fisico e questo implica organizzazioni, impianti e tecnologie specifiche che fino a poco tempo fa andavano sotto il nome di tecnologie di fabbrica. L’azienda di produzione custodiva un insieme chiuso dove l’automazione e le tecnologie correlate diventavano sinonimo di efficienza di processo, questa chiusura era però l’elemento cardine per assicurare sicurezza. L’avvento pervasivo di internet ha portato il protocollo IP dentro la fabbrica aiutato anche dalle iniziative Industria 4.0, perché si è compresa l’importanza del dato, che raccolto lungo tutto il lifecycle del prodotto consente, attraverso opportuni algoritmi, di trovare nuovi margini di competitività e/o di attrattività del prodotto stesso”.
Nuove soluzioni per il nuovo manufacturing
Le nuove tendenze nel manifatturiero richiedono una nuova classe di soluzioni. Richiedono reti sofisticate e affidabili che consentono una più puntuale gestione dei dati; richiedono una larghezza di banda gestita in modo efficiente; richiedono la capacità di aggiungere contesto ai dati, dunque ora, posizione e identità verificata, il tutto fornito dalla rete; richiedono una solida sicurezza integrata nella rete; richiedono la capacità di gestire dispositivi più intelligenti e connettività scalabile; richiedono la capacità di elaborare i dati all’edge; richiedono capacità di automazione dinamica.
Non è dunque un caso che Cisco, forte dell’esperienza maturata in tanti anni sulle tematiche relative alla raccolta, trasporto, elaborazione, messa in sicurezza i dati basati sull’IP, abbia iniziato un percorso di conoscenza e collaborazione con le figure chiave che nelle aziende gestiscono le tecnologie di fabbrica: gli OT manager.
E, ancor di più, promuove una stretta relazione tra i dipartimenti IT e OT per favorire progettualità nuove.
Focus sugli OT Manager
“Se fino a qualche tempo fa ci si focalizzava su progettualità che vedevano nel colloquio uomo-macchina il punto centrale, ora ci si è spostati in modo molto più convinto nel contesto di interazione machine to machine. Questo significa, però, aver ben presente che, a differenza di quanto accade nel mondo ICT, in fabbrica le macchine sono componenti di controllo di macchine utensili, di macchine di processo, interfacce HMI e una gamma vastissima di dispositivi che forniscono anche semplici dati di temperatura, accelerazione, assorbimento, movimento. L’obiettivo da raggiungere è la resilienza sistemica per assicurare la continuità produttiva che il processo richiede”.
Non solo.
In questo tipo di progettualità è importante tener presente che il mondo IP è sì flessibile ed efficiente, ma è anche vulnerabile.
“Dunque, rispetto al passato, la progettualità oggi deve tenere conto fin dai fondamentali di questa vulnerabilità integrando tecnologie, processi e comportamenti che possono mitigare questa debolezza intrinseca”.
Il ruolo di Cisco per affrontare le nuove sfide
In tutto questo, è importante sottolineare il ruolo che Cisco assume nel mondo del manifatturiero.
E qui la partita si gioca su due fronti.
Da un lato quello della valorizzazione di ciò che negli anni Cisco ha costruito in termini di reputation sul mercato.
“Cisco da sempre è sinonimo di prodotti, soluzioni e progetti ben fatti, durevoli ed estremamente funzionali. Credo che questo modo di fare impresa sia particolarmente coerente con la richiesta di resilienza da parte dei nostri clienti. Progetti e roadmap in linea con le aspettative puntuali e potenzialmente future che assicurano al cliente longevità, funzionalità e soprattutto una efficiente capacità di governo e gestione”.
L’altro aspetto è la capacità che Cisco ha nell’interpretare il concetto di ecosistema.
“Va sottolineata la non trascurabile capacità di integrazione con altre soluzioni tecnologiche, molto spesso già certificate da Cisco e altri vendor, che incrementa il ritorno di valore della soluzione complessiva e riduce il margine di rischio dovuto all’integrazione stessa”.
Un concetto che trova la sua realizzazione concreta negli Industry Validated Design e nella stretta sinergia con aziende leader del settore manifatturiero.
C’è un ultimo aspetto che Loborgo tiene a sottolineare ed è l’impegno concreto nell’essere parte attiva nei processi di sostenibilità.
“Un impegno che è definito e misurato nel nostro piano istituzionale pubblicato e aggiornato nel nostro sito. Da una parte con investimenti, soluzioni e prodotti più sostenibili per poter raggiungere la carbon neutrality totale nel 2040 ( Scope 1,2 e 3 ) dall’altra con un’intensa attività cross industry per offrire ai nostri clienti delle soluzioni trasversali che abilitino processi più virtuosi all’interno del loro business grazie all’integrazione di soluzioni digitali”.