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Ricerca Ovum: si afferma il modello “Managed Device Platform” per gli smartphone

Nel 2008 ha preso il via un nuovo trend per il mercato dei terminali Mobile: la crescente domanda di applicazioni ha iniziato a trainare sia le vendite dei…

Pubblicato il 31 Ago 2009

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Nel 2008 ha preso il via un nuovo trend per il mercato
dei terminali Mobile: la crescente domanda di applicazioni ha
iniziato a trainare sia le vendite dei terminali sia i ricavi
degli sviluppatori e degli OEM. I

l successo dell’Apple Store, il negozio online di
applicazioni della casa di
Cupertino, ha spinto
infatti gli altri player del mercato a focalizzarsi su
terminali in grado di rendere più semplice l’adozione di
applicazioni e servizi. Anche la crisi economica mondiale ha
rappresentato un forte stimolo verso una maggiore attenzione al
mercato degli smartphone. Il crollo del mercato dei cellulari
di fascia media sta conducendo, infatti, a una polarizzazione
del mercato sui device appartenenti alla fascia bassa e su
quelli top di gamma. Tutto ciò sta portando ad una veloce
diffusione dei terminali 3G, a scapito di quelli 2G e a un
incremento dei volumi di vendita degli smartphone. In una
ricerca recentemente pubblicata, Ovum prevede per le vendite di
smartphone un aumento del 18,7% per il periodo 2008/2009
– in controtendenza alla crisi generale che sta
investendo l’intero mercato dei telefoni
cellulari.

Sul lungo periodo è previsto che questa crescita
continuerà con un tasso CAGR (Compound Annual Growth Rate) del
19,5% fino al 2014, anno in cui, secondo Ovum, gli smartphone
costituiranno il 29% dell’intero mercato globale dei
cellulari. L’analista descrive il mercato smartphone
associandoli alla piattaforma adottata: il sistema operativo
Symbian, Windows Mobile, Android, OS X, l’OS di
BlackBerry, quello di Palm, Web OS e LiMo. Symbian rimane
ancora il leader di mercato, ma Google Android rappresenta la
stella nascente. Nel 2008, infatti, le vendite dei terminali
Symbian hanno rappresentato il 58% del mercato degli
smartphone.

La leadership è strettamente legata all’utilizzo
di questa piattaforma da parte di Nokia e di numerosi altri
player di mercato e lo sarà anche in futuro conseguentemente
all’acquisizione di Symbian da parte di Nokia e alla
creazione della Symbian Foundation, che conferma la direzione
scelta dal vendor finlandese. Tuttavia, secondo le previsioni
di Ovum, la quota di mercato di
Symbian si ridurrà
al 43% nel 2014, come conseguenza dell’entrata nel
mercato di nuove piattaforme, in particolare Android, che, dopo
una lenta partenza nel 2008, si diffonderà rapidamente: è
previsto che le vendite di device con il nuovo sistema
operativo raggiungeranno i 72 milioni di unità entro il 2014,
raggiungendo così una quota di mercato del 18% e superando le
vendite di Windows Mobile. Le vendite di Android saranno
trainate dall’adozione da parte di tutti gli OEM, eccetto
Nokia, e da una comunità di sviluppatori particolarmente
attiva.

La crescente diffusione degli smartphone nei prossimi
tre/cinque anni sarà accompagnata da un’importante
evoluzione, ovvero l’attenzione a tutti quei terminali
che sono gestiti direttamente dagli OEM, dagli operatori, dalle
web company. Infatti, sempre più frequentemente i consumatori
decidono di acquistare uno smartphone non tanto in relazione
alla capacità di supportare funzionalità avanzate, piuttosto
in base a come i rivenditori gestiscono i loro dati e servizi
sul terminale.

La proposta di un servizio end-to-end fortemente
integrato che includa contenuti ed applicazioni direttamente
fruibili dai consumatori è stato sperimentato
pioneristicamente da Apple e Google. Ovum descrive questo
approccio come “Managed Device Platform” (MDP).
L’adozione del modello MPD da parte di Nokia, Google,
Microsoft, Sony e altri spingerà l’adozione di
piattaforme software per smartphone sostenute da queste
compagnie. Gli smartphone “non gestiti” avranno
ancora un posto nel mercato: saranno attrattivi principalmente
per gli utenti che non desiderano essere vincolati alle offerte
di un vendor o che si accontentano di service package di base.
Infine, le piattaforme che non hanno il sostegno dei più
importanti produttori non raggiungeranno volumi significativi
di vendite nei prossimi cinque anni.

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