Rifiuti intelligenti grazie a contenitori per la raccolta resi parlanti grazie alla tecnologia RFID. Utilizzando l’identificazione automatica, Gruppo Hera da tempo ha introdotto un sistema di tracciabilità e rintracciabilità che porta maggiore efficienza nei servizi ambientali, contribuendo allo sviluppo delle smart city. L’azienda, che conta oltre 8.500 dipendenti, è una delle principali società multiutility in Italia. Il progetto RFID ha portato Gruppo Hera nella Internet of Things già da qualche anno. La multiutility, che ha sede a Bologna ed è quotata nel segmento Midex della Borsa Italiana, fornisce servizi energetici (gas, energia elettrica), idrici (acquedotto, fognatura e depurazione) e ambientali (raccolta e smaltimento rifiuti) a oltre 4 milioni di cittadini.
Hera: una multiutility a matrice industriale
La storia del gruppo nasce nel 2002, quando Hera (Holding Energia Risorse Ambiente) diventa la prima esperienza nazionale di aggregazione di aziende municipalizzate (11, operanti in Emilia- Romagna). È così che decolla un’unica multiutility capace di creare una vera e propria industria dei servizi pubblici. Oggi Gruppo Hera conta oltre 8.500 dipendenti ed è una delle principali multiutility italiane, operante in 181 comuni dell’Emilia-Romagna e della Toscana, 95 del Friuli Venezia Giulia, 62 delle Marche e 20 del Veneto.
L’ingegnerizzazione dei rifiuti intelligenti si basa sull’utilizzo combinato di tag RFID installati sui contenitori stradali per la raccolta della differenziata e di lettori UHF posizionati sui mezzi o forniti agli operatori come palmari. Partner tecnologico del progetto il system integrator bolognese Tenenga che ha fornito oltre 200mila tag RFID.
Rifiuti intelligenti grazie ai contenitori parlanti
Per identificare in maniera univoca i contenitori, suddivisi tra cassonetti in metallo usati per la raccolta differenziata di carta, plastica, nonché bidoni in plastica per la raccolta di vetro e lattine, sono stati scelti transponder di tipo EXO800, le cui caratteristiche li rendono adatti sia ad essere usati su materiali plastici che sui metalli. I tag sono stagni e robusti, particolarmente indicati in ambienti difficili, nel rispetto delle norme militari MIL STD 810-F (per meglio rispondere alle sollecitazione che subiscono in campo) e con un grado di protezione all’acqua e alla polvere IP68. Ogni bidone, campana, cassone e cassonetto è equipaggiato di un tag apposto esternamente per facilitare la lettura e fissato tramite appositi rivetti.
Identificazione automatica e localizzazione
Da questo momento in poi, i contenitori della raccolta rifiuti diventano connessi e comunicanti. Quando arrivano i camion della raccolta ed effettuano lo svuotamento, infatti, i contenitori comunicano la loro identità univoca al lettore RFID montato sul mezzo oppure portatile, a disposizione dell’operatore. Grazie alla disponibilità di altri strumenti a supporto, dotati di sistemi GPS, è possibile anche rilevare la posizione dei contenitori oltre alle informazioni temporali relative a quando viene eseguito lo svuotamento. In questo modo, l’attività di raccolta viene registrata e resa disponibile al sistema informativo centrale, consentendo una rapida e precisa consuntivazione dei servizi erogati, il tutto con un pieno allineamento normativo.
Grazie all’identificazione univoca a radiofrequenza, quindi, le potenzialità di gestione dei dati di servizio sono rapidamente fruibili per analisi mirate a rendere il servizio efficace ed efficiente. Oltre alla tracciabilità e rintracciabilità delle informazioni rilevate i rifiuti intelligenti consentono ai responsabili di analizzare meglio i dati per migliorare la qualità e l’efficienza delle prestazioni.