Nonostante la crisi pandemica, il 2020 risulta essere, in valore assoluto, il terzo miglior anno nella storia per l’industria della robotica, dopo il 2018 e il 2017.
È questo il dato più incoraggiante che emerge dal consuntivo sull’andamento del comparto presentati da IFR, Federazione Internazionale della Robotica, relativo al 2020: 383.500 le unità consegnate, con un +5% anno su anno.
Ancor più significativo è il dato che attesta a 3 milioni di unità il parco di robot installati nelle fabbriche di tutto il mondo, in crescita, in questo caso, del 10% anno su anno.
I settori e le geografie della robotica industriale
Il merito di questo andamento – verrebbe da dire purtroppo – non è ascrivibile alla nostra economia, che, al pari di quella di tutta l’area europea e anche degli Stati Uniti, chiude l’anno in flessione. Cresce invece l’Asia, in particolare la Cina, che mette a segno un +6% sull’anno precedente.
La (magra) consolazione è che l’Italia si attesta in sesta posizione, con 8.500 robot installati, ben lontana dalla Germania con i suoi oltre 22.000, ma pur sempre seconda tra le economie europee.
Il nostro Paese si trova invece all’undicesimo posto della classifica che analizza il rapporto tra robot e lavoratori e che si traduce in un rapporto di “densità” sull’installato: nel nostro Paese sono installati 224 robot ogni 10.000 umani, laddove la media mondiale si attesta sui 126 robot.
Quanto ai settori di applicazione, il rallentamento del settore automobilistico, che oggi copre circa il 20% dell’acquistato totale (era il 30% nel 2018) viene compensato dalla crescita del comparto dell’elettronica industriale, che assorbe il 28,4% del totale dei robot acquistati.
Quanto alla robotica collaborativa, si segnala un raddoppio delle unità installate rispetto al 2017. Tuttavia, le vendite non hanno registrato impennate significative rispetto al 2019: rappresentano il 6% del totale. Parliamo dunque di 22.000 unità in tutto il mondo.
Le prospettive future
Quanto alle prospettive, per il 2021 è attesa una crescita complessiva del comparto del 13% a 435.000 unità, con un +8% per la sola Europa. Un segnale positivo destinato a durare, secondo IFR, almeno per tutto il triennio.
Per una lettura più approfondita dei dati, rimandiamo al servizio completo su Innovation Post.