Secondo un report della società di analisi svedese Berg Insight, circa 2,8 milioni di pazienti nel mondo sono monitorati da remoto con strumenti medicali connessi alla rete.
Il dato è particolarmente significativo perché comprende solo i pazienti che usano un servizio di monitoraggio domestico basato su dispositivi medicali dedicati, ed esclude invece i pazienti che utilizzano propri dispositivi (pc, tablet, smartphone) allo scopo.
Secondo Berg Insight, il numero di sistemi di monitoraggio remoto domestico con capacità di connessione e comunicazione Internet crescerà a un tasso medio annuo del 26,9% fino a raggiungere 9,4 milioni di unità nel 2017.
I dispositivi di monitoraggio con connessione alla rete mobile invece saliranno da 1,03 milioni nel 2012 a 7,1 milioni nel 2017, con un tasso medio anno di crescita del 46,3%. Il monitoraggio tramite rete mobile, detto ‘mHealth’, introduce più efficienza, e nel contempo riduce i costi del sistema sanitario, sottolinea Berg Insight. Inoltre abilita nuovi modelli di cura che meglio soddisfano l’esigenza dei pazienti di avere una vita il più possibile attiva e normale.
“Per una diffusione capillare del remote patient monitoring ci vorranno ancora anni, ma pian piano le soluzioni mHealth diventeranno un normale componente dei protocolli di cura standard di molte patologie – spiega Lars Kurkinen, Telecom Analyst di Berg Insight -. Pensiamo che il 2013 segnerà l’inizio di una fase di forte crescita per il mercato mHealth che durerà per molti anni”.
Il report fa alcuni esempi. Negli USA la progressiva crescita delle penalità per le riammissioni (pazienti dimessi che rientrano entro 30 giorni) fissate dai Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS) spingerà gli ospedali ad adottare in massa soluzioni di telemedicina per monitorare i pazienti dimessi.
Nel Regno Unito, i risultati positivi di un progetto pilota hanno convinto il National Health Service a implementare il monitoraggio remoto di 100.000 pazienti con strumenti di telemedicina entro il marzo 2014. In Francia è stato deciso che dal 2013 tutti i nuovi pazienti in cura per disturbi del sonno (sleep therapy) saranno monitorati, con attivazione di oltre 600.000 dispositivi dedicati entro il 2016.
“Oggi il principale segmento di dispositivi di monitoraggio connessi è il cardiac rhytm management (CRM), ma ci aspettiamo che nel 2017 al primo posto ci sarà appunto la sleep therapy, seguita da CRM, telemedicina, e altri segmenti in piena espansione come controllo della pressione arteriosa e del glucosio nel sangue, ed elettrocardiogramma (ECG)”, conclude Kurkinen.