Massimo Santin, Chief Executive Officer, Tempestive a Internet4Things: con l’Internet delle cose nasce un nuovo modo di fare impresa e si possono creare nuove opportunità di business accessibili a tutti.
Voi come Tempestive avete iniziato a fare progetti IoT quando ancora non si parlava di Internet of Things?
Il primo grande progetto IoT l’abbiamo realizzato ben 15 anni fa con Telespazio, era un progetto automotive, che ci ha permesso di aprirci a questo mondo. L’aspetto interessante è che il primo prototipo è costato 350 milioni di lire, invece, quando siamo passati al Cloud il primo prototipo è costato 5 mila euro. Questo esempio per dire che oggi è possibile fare IoT con cifre più ragionevoli.
Anche dal punto di vista economico il Cloud porta una maggiore democrazia?
Assolutamente vero, permette ad un’azienda non enorme come la nostra di competere con dei colossi, e di avere dei clienti non raggiungibili con la vecchia struttura.
Come avete affrontato le nuove modalità di business legate all’avvento dell’IoT?
Noi siamo fornitori di tecnologia, ma quando facciamo un progetto IoT nell’ambito di utenza e consumer i nostri interlocutori sono sopratutto direttori generali, responsabili marketing, responsabili di prodotto, figure direttamente coinvolte nel business. L’Internet of Things porta una importante novità anche a livello di interlocutori coinvolti nei processi decisionali. L’IoT rappresenta una svolta nel senso della digital transformation anche sotto questi aspetti.
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