Santoni, Cisco: la nuova Era del Networking si appoggia allo sviluppo delle competenze e alla formazione del progetto Digitaliani

Per l’Amministratore Delegato di Cisco Italia la scommessa della trasformazione digitale si vince puntando sulle competenze, sullo sviluppo di porgetti come Industria 4.0, Agrifood, Smart City e sulla capacità di fare sistema nell’Open Innovation. 45 mila gli studenti formati nel primo anno con l’obiettivo di superare i 100 mila, per far crescere la cultura delle reti, della sicurezza, della collaboration e per contribuire alla crescita del paese

Pubblicato il 22 Giu 2017

Agostino Santoni, Ceo di Cisco Italia
Agostino Santoni, Amministratore Delegato Cisco Italia

Bisogna ripensare le reti perché sono le reti che sostengono questa straordinaria trasformazione digitale e sono le nuove reti che la possono accelerare. Per Agostino Santoni, Amministratore Delegato Cisco Italia, siamo entrati in una nuova fare del processo di innovazione delle imprese e del sociale dove “il digital Business Model va alla velocità del software“. «E’ arrivato il momento – osserva – di utilizzare la logica dii sviluppo del software per ripensare la rete». Una rete che vede crescere in modo esponenziale i propri “abitanti“: non più solo persone, apparati, dispositivi ma “cose” (IoT) sparse nel territorio e nelle imprese che per parlare e per “farsi sentire” hanno bisogno di nuove reti, affidabili e sicure. E sostenibili.

«Per sostenere questo straordinario processo di digitalizzazione – osserva Santoni – come Cisco proponiamo una nuova rete straordinariamente più sicura e con livelli e soluzioni di gestione e di monitoraggio adeguati alla qualità e quantità di apparati e di dati che è chiamata a sostenere».

 

Santoni introduce il tema della Nuova Era del Networking e dei nuovi rilasci Cisco destinati a cambiare il rapporto con il networking con nuove opportunità in termini di performance, flessibilità gestionali, controllo e riduzione dei costi e soprattutto con nuovi livelli in termini di sicurezza.

 

Formazione e competenze al cuore del progetto Digitaliani

E mai come adesso c’è bisogno di reti all’altezza della sfida per l’innovazione digitale. Santoni ricorda il programma di investimento Digitaliani che ha visto un impegno pari a 100 milioni di euro che «Nasce come una scommessa per accelerare la crescita del nostro paese attraverso la digitalizzazione puntando sull’educazione e la formazione, sullo sviluppo di due grandi industrie, pilastri del Made in Italy e con lo sguardo alle prospettive delle smart city e dell’open innovation».

Sul piano della formazione il progetto Digitaliani ha concentrato la sua attenzione e i suoi investimenti sullo sviluppo delle competenze. Con una partnership con il MIUR che è arrivata al primo anno e che ha visto la partecipazione di 45 mila studenti alle Cisco Networking Academies. Un risultato che permette di proiettare il risultato sui tre anni del progetto ben oltre i 100 mila studenti fissati come obiettivo. E’ stato poi annunciato l’avvio del corso sulla Cybersecurity e il nuovo corso sull’Industria 4.0, due temi in linea con la forte richiesta di personale qualificato che arriva dalle imprese.
«E il prossimo passo – osserva Santoni – sarà nella progettualità dell’alternanza scuola – lavoro con l’obiettivo finale di creare nuova occupazione». Digitaliani e Cisco dunque come abilitatori di percorso di sviluppo delle professionalità in grado di avvicinare la scuola con le esigenze reali delle imprese e delle organizzazioni anche mettendo a disposizione strumenti e soluzioni per formare anche nella pratica gli studenti. «Ad esempio per trovare oggi sul mercato italiano la competenza cybersecurity non è banale e ci siamo pertanto dati l’obiettivo di mettere a disposizione la nostra capacità di lettura di mercato, le nostre competenze per fare da “ponte” e da abilitatori tra il mondo delle imprese che hanno bisogno di queste competenze e il mondo della scuola che può così formare ragazzi con la prospettiva di entrare rapidamente nel mondo del lavoro».

Il Customer Club Industria 4.0

Santoni ricorda poi l focalizzazione su due grandi settori: l’Industria 4.0 e l’agrifood. Nell’Industria 4.0 il progetto Digitaliani ha visto tra le altre attività la creazione di Customer Club di eccellenze nell’Industria 4.0 Made in Italy in un progetto e in un percorso unico con 8 aziende: 1177, Aia, Dallara, FCA, Fluid-o-Tech, Inpeco, Marcegaglia, La Marzocco.

 

«Vogliamo creare, valorizzare e diffondere modelli virtuosi – prosegue – per comunicare in modo concreto le best practices e i casi di successo per fare industria 4.0 nel nostro paese». E il tutto si aggancia e si appoggia, nel progetto Digitaliani, alla strategia di open innovation e di attenzione al mondo delle startup in un vero e proprio ecosistema di collaborazioni che alimentano la capacità di Cisco di generare e di sostenere l’innovazione anche sul territorio con la volontà e la decisione di «andare dove l’innovazione sta avvenendo per dare il contributo alla crescita delle startup in Italia».

Dal punto di vista Smart City Santoni ha ricordato le progettualità a livello di comuni e regioni con le città di Palermo, di Perugia e con il Friuli Venezia Giulia dove sono state realizzate partnership forti che attivano la collaborazione tra attori privarti e pubblici.

«La logica di questa progettualità – conclude Santoni – è sintetizzabile in due parole chiave: velocità e semplicità. Velocità e semplicità che stanno contribuendo e devono contribuire sempre di più a cambiare il modo di pensare i processi nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni».

 

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