Bisogna ripensare le reti perché sono le reti che sostengono questa straordinaria trasformazione digitale e sono le nuove reti che la possono accelerare. Per Agostino Santoni, Amministratore Delegato Cisco Italia, siamo entrati in una nuova fare del processo di innovazione delle imprese e del sociale dove “il digital Business Model va alla velocità del software“. «E’ arrivato il momento – osserva – di utilizzare la logica dii sviluppo del software per ripensare la rete». Una rete che vede crescere in modo esponenziale i propri “abitanti“: non più solo persone, apparati, dispositivi ma “cose” (IoT) sparse nel territorio e nelle imprese che per parlare e per “farsi sentire” hanno bisogno di nuove reti, affidabili e sicure. E sostenibili.
«Per sostenere questo straordinario processo di digitalizzazione – osserva Santoni – come Cisco proponiamo una nuova rete straordinariamente più sicura e con livelli e soluzioni di gestione e di monitoraggio adeguati alla qualità e quantità di apparati e di dati che è chiamata a sostenere».
Santoni introduce il tema della Nuova Era del Networking e dei nuovi rilasci Cisco destinati a cambiare il rapporto con il networking con nuove opportunità in termini di performance, flessibilità gestionali, controllo e riduzione dei costi e soprattutto con nuovi livelli in termini di sicurezza.
Formazione e competenze al cuore del progetto Digitaliani
E mai come adesso c’è bisogno di reti all’altezza della sfida per l’innovazione digitale. Santoni ricorda il programma di investimento Digitaliani che ha visto un impegno pari a 100 milioni di euro che «Nasce come una scommessa per accelerare la crescita del nostro paese attraverso la digitalizzazione puntando sull’educazione e la formazione, sullo sviluppo di due grandi industrie, pilastri del Made in Italy e con lo sguardo alle prospettive delle smart city e dell’open innovation».
Sul piano della formazione il progetto Digitaliani ha concentrato la sua attenzione e i suoi investimenti sullo sviluppo delle competenze. Con una partnership con il MIUR che è arrivata al primo anno e che ha visto la partecipazione di 45 mila studenti alle Cisco Networking Academies. Un risultato che permette di proiettare il risultato sui tre anni del progetto ben oltre i 100 mila studenti fissati come obiettivo. E’ stato poi annunciato l’avvio del corso sulla Cybersecurity e il nuovo corso sull’Industria 4.0, due temi in linea con la forte richiesta di personale qualificato che arriva dalle imprese.
«E il prossimo passo – osserva Santoni – sarà nella progettualità dell’alternanza scuola – lavoro con l’obiettivo finale di creare nuova occupazione». Digitaliani e Cisco dunque come abilitatori di percorso di sviluppo delle professionalità in grado di avvicinare la scuola con le esigenze reali delle imprese e delle organizzazioni anche mettendo a disposizione strumenti e soluzioni per formare anche nella pratica gli studenti. «Ad esempio per trovare oggi sul mercato italiano la competenza cybersecurity non è banale e ci siamo pertanto dati l’obiettivo di mettere a disposizione la nostra capacità di lettura di mercato, le nostre competenze per fare da “ponte” e da abilitatori tra il mondo delle imprese che hanno bisogno di queste competenze e il mondo della scuola che può così formare ragazzi con la prospettiva di entrare rapidamente nel mondo del lavoro».
Il Customer Club Industria 4.0
Santoni ricorda poi l focalizzazione su due grandi settori: l’Industria 4.0 e l’agrifood. Nell’Industria 4.0 il progetto Digitaliani ha visto tra le altre attività la creazione di Customer Club di eccellenze nell’Industria 4.0 Made in Italy in un progetto e in un percorso unico con 8 aziende: 1177, Aia, Dallara, FCA, Fluid-o-Tech, Inpeco, Marcegaglia, La Marzocco.
«Vogliamo creare, valorizzare e diffondere modelli virtuosi – prosegue – per comunicare in modo concreto le best practices e i casi di successo per fare industria 4.0 nel nostro paese». E il tutto si aggancia e si appoggia, nel progetto Digitaliani, alla strategia di open innovation e di attenzione al mondo delle startup in un vero e proprio ecosistema di collaborazioni che alimentano la capacità di Cisco di generare e di sostenere l’innovazione anche sul territorio con la volontà e la decisione di «andare dove l’innovazione sta avvenendo per dare il contributo alla crescita delle startup in Italia».
Dal punto di vista Smart City Santoni ha ricordato le progettualità a livello di comuni e regioni con le città di Palermo, di Perugia e con il Friuli Venezia Giulia dove sono state realizzate partnership forti che attivano la collaborazione tra attori privarti e pubblici.
«La logica di questa progettualità – conclude Santoni – è sintetizzabile in due parole chiave: velocità e semplicità. Velocità e semplicità che stanno contribuendo e devono contribuire sempre di più a cambiare il modo di pensare i processi nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni».