SAP ha annunciato un piano quinquennale di investimenti che prevede stanziamenti per 2 miliardi di euro a favore delle tecnologie IoT proprietarie. «Con miliardi di dispositivi connessi, abbiamo ora il potenziale di ridisegnare la società, l’economia e l’ambiente», commenta il CEO di SAP, Bill McDermott. Con HANA, la piattaforma di gestione dei Big Data e di analisi in tempo reale, SAP è andata a costruire un layer di analytics che è, oggi, fondamentale per cogliere appieno i benefici dell’Internet degli oggetti e del business “live”, quello che richiede decisioni più che tempestive, in tempo reale.
Dalle azioni al live business
Le aziende e il settore pubblico oggi hanno un accesso in tempo reale (e con un grado di dettaglio senza precedenti) alle informazioni. Nonostante i progressi fatti sul fronte delle tecnologie di analisi, però, è ancora difficile condividere in modo univoco e consistente i dati tra diverse sedi, business unit e divisioni. SAP sta lavorando da tempo all’integrazione di tecnologie di machine learning, che già lavorano con le applicazioni aziendali proprietarie come S/4 HANA. L’obiettivo da raggiungere è dare un senso ai Big Data generati dalla moltitudine di oggetti smart e interconnessi. L’offerta SAP IoT include soluzioni per connettere le persone, i partner, gli oggetti e l’ambiente fisico utili a estendere i processi aziendali in tempo reale, sfruttando un’intelligenza “live” che permette di individuare prontamente nuove opportunità di business, migliorare l’efficienza operativa, ideare più velocemente nuovi prodotti e servizi. L’offerta della casa tedesca ha un focus particolare sui mondi agribusiness, healthcare, infrastrutture, utility, difesa, trasporti e manufacturing. In quest’ultimo comparto, in particolare, sono state presentate di recente nuove soluzioni Industry 4.0 che permettono anche al settore manifatturiero di sviluppare nuove strategie per il business digitale. Il pacchetto “jump-start” offre la connettività operativa e dei sistemi aziendali come base per il controllo dell’efficacia delle attrezzature e dei macchinari, assicurando una visione dettagliata di tutte le attività di produzione. Il pacchetto “accelerator” aggiunge al precedente anche funzionalità di produzione automatizzata, offre un ambiente per la pianificazione e il monitoraggio della produzione, funzionalità di analisi delle prestazioni e aggiornamenti sulla manutenzione degli impianti, il tutto in modalità paperless. Entrambi i pacchetti sono completati dall’applicazione SAP Distributed Manufacturing, che permette di gestire i servizi di stampa 3D. A breve sarà disponibile anche una versione “advanced” del pacchetto Industry 4.0, che includerà dati e controlli avanzati per la produzione, funzionalità di machine learning e analisi predittive per le operazioni di controllo qualità e manutenzione.
Un avatar per macchinari complessi
Lo scorso giugno SAP ha acquisito Fedem Technology, società norvegese specializzata in analisi ingegneristiche avanzate e nello sviluppo di software per la simulazione dinamica multibody, il calcolo del ciclo di vita delle strutture e dei sistemi meccanici sottoposti a carichi complessi. Grazie a questa operazione, SAP prevede di realizzare una soluzione end-to-end in cui lo stato dei beni strumentali sarà rappresentato da un avatar – che raccoglie di continuo gli input provenienti dai sensori – eliminando così la necessità di ispezionare fisicamente i macchinari.
A fine settembre, invece, è stata la volta di Plat.One, azienda italiana che sviluppa soluzioni IoT complesse, che vanno dalla gestione avanzata del ciclo di vita dei device IoT alla loro connettività, per arrivare fino a funzioni IoT più “di frontiera”.
Più vicini ai clienti con gli IoT Labs
Nella roadmap Internet of Things della casa di Walldorf c’è ampio spazio anche per la ricerca. Nei prossimi mesi SAP aprirà nuove sedi in diversi Paesi, per collaborare a stretto contatto con clienti, partner e startup. I SAP IoT Labs fungeranno anche da incubatori tecnologici, con showcase, demo interattive, expertise e infrastrutture avanzate per l’avvio di progetti di co-innovazione in ambito Internet degli oggetti. Le sedi dei laboratori saranno Berlino (Germania), Johannesburg (Sudafrica), Monaco (Germania), Palo Alto (California), San Leopoldo (Brasile) e Shanghai (Cina).
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