Sap: Big data e analytics, la vera forza dell’IoT

Il vero valore dell’Internet of Things, così come è accaduto con Internet, non è più nella infrastruttura ma nei contenuti e nella capacità di analitycs e di gestione dei dati stessi anche a livello di visualizzazione delle azioni possibili. Tra i mercati più importanti l’agrifood, i trasporti, la mobilità intelligente e i servizi per le Smart City

Pubblicato il 08 Dic 2015

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Francesco Mari, Vice President - Product and Innovation Strategy Internet of Things and Customer Innovation, SAP

Anche nell’IoT, così come è stato per l’Internet delle “persone”, il primato è nei contenuti e nell’intelligenza con cui vengono analizzati e utilizzati. I sensori e gli apparati che presidiano case, auto, treni, campi e che ci circonderanno sempre più sino ad arrivare a 75 miliardi entro il 2020, sono solo la componente fisica, hardware, di un fenomeno che trova invece nel software e nelle applicazioni Big Data la sua prospettiva di sviluppo più importante. In Sap ne sono concretamente convinti e per Francesco Mari, Vice President Product and Innovation Strategy Internet of Things and Customer Innovation di Sap, il punto sta nella capacità di gestire il passaggio tra l’Operational technology che ha caratterizzato la prima fase dell’IoT inteso come utilizzo della sensoristica ad esempio nel manufacturing, all’Information Technology, ovvero alla fase in cui i dati danno vita a processi di integrazione e analisi per consentire decisioni o azioni in tempo reale.

 Sap Big Data e Manutenzione predittiva

Per Mari la capacità di analisi ha anche un nome e un cognome ben precisi che corrispondono a Sap S/4 HANA, la piattaforma Sap per gestire le componenti basilari dei progetti IoT. La complessità legata alle “connessioni” di migliaia di sensori e la analisi dei dati in tempo reale in grado di mettere a disposizione una capacità “predittiva” che permette a sua volta di assumere decisioni o svolgere azioni. Ma non c’è niente di più efficace di un caso concreto per capire il ruolo di Sap nell’IoT ed è qui che entra in gioco Trenitalia e il progetto, che Mari non esita a definire come uno dei più importanti e complessi in assoluto, per la gestione del servizio Frecciarossa.

Con oltre 5mila sensori per ogni treno il progetto permette di tenere sotto controllo tutte le componenti e consente di generare benefici importantissimi in termini di gestione dei costi di manutenzione e di manutenzione predittiva in particolare. Ma il vero punto qualificante di questo progetto come osserva Mari sta nel metodo: “E’ un progetto di co-innovation dove sparisce il rapporto tradizionale tra fornitore e cliente e si passa a un rapporto di sviluppo congiunto che prevede la condivisione delle soluzioni, che ciascun partner può poi applicare nei propri settori di riferimento. In altre parole è un progetto che si sviluppa come una sorta di work in progress continuo e che prevede una continua acquisizione di conoscenza da parte di entrambi i partner. In questo caso la sfida è nella realizzazione di un modello innovativo per la gestione della manutenzione nelle ferrovie. Su Sap Hana che sta al centro del progetto convergono i dati provenienti dalla sensoristica sui treni, i dati dei sistemi transazionali e tutte le “external data sources” come la sensoristica di territorio o legata ai sistemi di sicurezza.

Remote monitoring

Sempre a Sap Hana fanno riferimento le “engineering rules” definite a livello progettuale. Il progetto eroga invece in “uscita” le predictions, il planning e il remote monitoring per gli operatori coinvolti. “Questo nuovo modello – osserva Mari – ha permesso di portare la manutenzione dei treni oltre i tradizionali paradigmi che prevedevano nel passato interventi, e dunque costi, da effettuare sulla base dei chilometri percorsi. Il nuovo modello prevede interventi basati sull’effettiva necessità di intervento su ciascuna componente del treno in funzione di un preciso consumo del componente, che non sempre e non necessariamente dipende dal numero di chilometri percorsi. Anzi, sottolinea, per alcuni componenti non c’è nessuna relazione con le distanze percorse, mentre sono altri i fattori che conducono a malfunzionamenti”. Lo spirito di fondo del progetto va letto nel rispetto delle vere potenzialità dell’IoT che sono poi quelle di introdurre il concetto della precisione in tutte le attività che nel caso specifico prevede da una parte una analisi dei dati relativi alla manutenzioni da raccogliere mentre il treno è in marcia e di pianificare e realizzare la manutenzione che serve solo quando serve.

Con questa soluzione l’obiettivo raggiunto è quello di ridurre del 10% i costi di manutenzione riducendo nello stesso tempo i fattori di rischio e aumentando infine la disponibilità dei treni, con un miglioramento del servizio. A regime, quando sarà applicato a tutta la flotta di treni Frecciarossa, arriverà a generare qualcosa come 700 Terabyte all’anno.

Un altro esempio richiamato da Mari riguarda l’Autorità portuale di Amburgo con cui Sap ha avviato un progetto orientato ad aumentare l’efficienza del porto. “In questo caso – sottolinea Mari – c’era l’obiettivo di permettere all’autorità che gestisce il porto di aumentare il numero delle navi gestibili in porto senza modificare le strutture fisiche e la dimensione del porto. Il progetto in questo caso ha puntato a creare una interconnessione tra tutte le strutture collegate al porto: le vie d’acqua, le ferrovie, le strade e tutta la logistica collegata. Ciascun componente del progetto era predisposto con una serie di apparati IoT predisposti per far convergere dati al sistema centrale. In questo modo è stato possibile dare vita a un progetto che permetteva di tracciare in tempo reale la posizione di tutte le navi e di sincronizzare tutte le azioni logistiche in modo da allineare tutte le azioni e operazioni con la massima efficienza e precisione. Con questo sistema totalmente basato sulla gestione delle informazioni provenienti da migliaia di apparati IoT l’autorità portuale di Amburgo è riuscita nell’intento di aumentare del 50% la capacità operativa del porto.

Smart Agriculture

Un altro esempio riguarda invece il mondo della Smart Agriculture dove Sap ha sviluppato un progetto digital farming che permette di fornire agli imprenditori agricoli una panoramica sulla conformazione dei terreni agricoli grazie allo sviluppo delle immagini aeree con tecniche di geo-fencing che mettono a disposizione l’analisi di ogni porzione di campo agricolo. Accanto alle immagini ci sono poi le elaborazioni dei dati provenienti dai sensori, posizionati strategicamente sui terreni, che restituiscono dati come il tasso di umidità, la temperatura e le condizioni atmosferiche. Queste soluzioni permettono poi di tracciare i processi di lavorazione del terreno e di visualizzarne i progressi e i risultati in tempo reale. Una soluzione questa che permette all’imprenditore agricolo di avere a disposizione tutti i dati che permettono di controllare la resa delle coltivazioni in funzione di tutte le variabili che concorrono al risultato finale.

Nel futuro poi ci sono progetti che riguardano le Smart City e Smart Mobility, progetti che possono cambiare il nostro modo di vivere le città e la comunità ma che pongono in modo ancora più evidente rispetto ai progetti “aziendali” il problema della sicurezza. Il tema della sicurezza può diventare una sorta di killer dell’IoT. Il rischio di problemi legati alla sicurezza a livello di servizi pubblici potrebbe generare una situazione di incertezza e di sospensione dell’entusiasmo che oggi accompagna l’adozione di queste soluzioni, con conseguente rallentamento dei progetti. La sicurezza diventa, in sostanza, una priorità per tutti i progetti IoT.

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