Il nostro futuro e il futuro dei nostri edifici sarà sempre più all’insegna dell’intelligenza. Intelligenza delle cose, dei device, dei sensori, degli apparati per controllare gli ambienti, per migliorare le performance del business e la qualità della vita. Per Schneider Electric lo Smart Building va vissuto prima di tutto nelle competenze e nell’innovazione per la Building Intelligence che possono essere sintetizzate nella strategia Ecostruxure.
Internet4Things ha incontrato Ivan Mangialenti, Business Support Manager EcoBuilding Division per capire e vedere (anche nella testimonianza dei video che seguono) come le soluzioni Schneider Electric possono cambiare la conoscenza e la qualità dei servizi degli edifici.
Quali sono le linee guida della strategia IoT per lo Smart Building?
Il primo tassello della nostra strategia riguarda la capacità di mettere in rete tutti i prodotti e tutti i componenti intelligenti che popolano gli edifici. I prodotti del nostro portfolio devono essere nella condizione di trasmettere in ogni momento le informazioni sul proprio stato e sull’ambiente nel quale sono collocati. Dunque, prima di tutto, connettività, ma si passa poi ai sistemi multilivello che permettono di distribuire forme di intelligenza “dipartimentale” all’interno degli edifici, per costruire soluzioni di automazione flessibili e personalizzabili in funzione delle esigenze dei clienti. L’altro elemento centrale della nostra strategia sta poi nella capacità di declinare queste logiche a livello di settori verticali, ovvero nell’industria, nella sanità, nella scuola etc. con una filosofia progettuale che permette di ridurre i costi di ingegnerizzazione e accelerare l’implementazione.
Quali sono le caratteristiche di riferimento della strategia EcoStruxure?
EcoStruxure è la rappresentazione della capacità di Schneider Electric di interpretare lo Smart Building in forma di ecosistema di soluzioni, di competenze e anche di partnership. Ma è anche il segno tangibile di come gli edifici stessi devono essere a loro volta visti e interpretati come ecosistemi in forma altamente personalizzata in funzione dei settori: dunque EcoStruxure per i data center, per la smart grid, per i trasporti, per l’industria e per il mondo dell’Industri 4.0 e per altre forme di applicazioni e di case history.
La “vecchia” automazione di edifici era “chiusa” su piattaforme proprietarie, con le diverse applicazioni organizzate per silos. I nuovi Smart Building hanno, invece, presupposti molto diversi. Come si pone Schneider Electric davanti al tema dell’apertura tecnologica?
Per noi l’apertura è fondamentale, è una scelta strategica. Quando si vuole offrire la migliore usabilità possibile è necessario garantire anche la migliore integrazione con terze parti e le regole sono: apertura e rispetto degli standard.
Come avviene l’integrazione di oggetti intelligenti a livello di building automation?
Il primo livello di un percorso di integrazione dei dati per noi si svolge a livello applicativo e permette di gestire, analizzare e rappresentare le informazioni prodotte dagli apparati intelligenti. Le soluzioni Schneider Electric consentono di creare cruscotti con viste personalizzate legate ad esempio alle tipologie di servizi (per il controllo del consumo di energia, del comfort, della sicurezza) oppure con una logica funzionale: con viste personalizzate per i Facility Manager, per i Security Manager, per i CIO o per altre figure professionali. Ciascuno può disporre di un proprio specifico cruscotto nella logica della “data room” con i dati rilevanti per la propria funzione e per i propri obiettivi.
Che ruolo svolge il Cloud nell’offerta Smart Building?
E’ assolutamente fondamentale. Con il Cloud si entra nel secondo livello dell’integrazione con l’Internet of Things. I dati vengono raccolti dal livello di campo o di edificio e vengono trasferiti sul Cloud dove l’integrazione riguarda sia Schneider Electric, sia le eventuali terze parti. Qui si sviluppano integrazioni di dati da diverse fonti per tante e diverse finalità, che vanno dal risparmio energetico, all’analisi dei consumi dei diversi vettori energetici o per avere informazioni sulle performance specifiche di determinate aree del building. Il tutto viene analizzato e trasformato in tabelle o in grafici strutturati in modo coerente con le logiche del cliente. Informazioni preziosissime che possono rappresentare un componente importante nella composizione di soluzioni per l’Industria 4.0.
Che ruolo svolge la componente di analytics nell’ambito delle soluzioni di Smart Building?
Il Cloud è direttamente associato agli analytics. Con il Cloud garantiamo l’accessibilità e con gli analytics costruiamo la conoscenza dettagliata sulle singole componenti del building e sulla visione di insieme. La manutenzione predittiva è un esempio significativo a questo riguardo. La predictive maintenance è in grado di mettere in relazione i dati di ciascun componente con i dati relativi alla sua “vita funzionale”. E’ così possibile seguire lo stato di salute di ciascun componente del building in qualsiasi momento e disporre di indicazioni su eventuali rischi di malfunzionamento. Con questa capacità previsionale si può intervenire in forma preventiva massimizzando l’efficienza degli ambienti e degli impianti ed evitando disagi alle persone.
Un altro tassello della strategia Schneider Electric è rappresentato dalla Digital Service Platform destinata alla integrazione di tutti i dati che arrivano da tutte le fonti e che occorre centralizzare e integrare. Questa piattaforma gestisce sia le funzioni di monitoraggio, di controllo e di analisi, sia la creazione di interfacce per la lettura e la interpretazione dei dati stessi.
Come si sviluppa l’offerta Smart Building su specifici mercati verticali?
esempio di approccio a mercati verticali è rappresentato dal mondo della sanità e degli ospedali, dove il monitoraggio degli ambienti rappresenta un fattore strategico per avere una gestione più efficiente e sviluppare un controllo di tipo situazionale relativo ai pazienti.
Schneider Electric ha realizzato delle soluzioni che permettono di controllare tutti gli spazi con diversi livelli di analisi. Nel caso delle stanze destinate ai pazienti si effettua il monitoraggio dei parametri ambientali (luce, temperatura, umidità, rumore) e si mette a loro disposizione (tramite interfacce semplici, incluso lo smartphone) la possibilità di adattare l’ambiente alle specifiche esigenze. Nello stesso tempo la “caposala” dispone di una “control room” con una serie di strumenti che permettono di controllare e gestire le funzionalità di tutte le camere.
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