Negli ultimi mesi Axitea, Global Security Provider che opera nell’ambito della sicurezza fisica e informatica, ha realizzato un progetto pilota in collaborazione con l’Area Marina Protetta (AMP) Isole Ciclopi. Oltre al carattere avveniristico del progetto, di cui abbiamo già parlato, è la location in cui si è svolto a suscitare echi suggestivi.
Il tratto di mare di Aci Trezza, al centro dell’iniziativa, è infatti quello dei Malavoglia di Giovanni Verga e della trasposizione cinematografica La terra trema di Luchino Visconti. Tutelarlo oggi con sensori GPS e Intelligenza Artificiale ha perciò un significato che supera la contingenza, per assumere il valore di preservazione del patrimonio faunistico da una parte e di protezione di un sapere artigiano come quello della pesca dall’altra.
Giorgio Triolo, Technical Presales for Digital Security Services Manager di Axitea, spiega come tutto questo sia stato possibile, coniugando sicurezza e tecnologie satellitari. “L’evoluzione tecnologica – sottolinea – ci ha permesso di fare enormi passi avanti: prima nel passaggio dall’hardware alle piattaforme che utilizziamo oggi, poi nella differenziazione delle finalità di queste piattaforme. Anche nel caso delle Isole Ciclopi siamo partiti da esigenze di sicurezza tradizionale, cioè di sicurezza satellitare, per poi espandere la finalità iniziale della visualizzazione dati nella direzione della gestione logistica delle imbarcazioni”.
Dalla sicurezza alla sensoristica in vari campi
Alla finalità iniziale di visualizzazione dei dati si è aggiunta poi anche l’ulteriore prospettiva dell’analisi che, in buona sostanza, contribuisce alla comprensione dei fenomeni economici e ambientali del territorio. Un ampliamento di orizzonte prospettico aperto grazie alla versatilità propria delle piattaforme e delle tecnologie sottostanti offerte da Axitea che, da tempo, propone servizi diversi da quelli tradizionalmente legati al core business dell’azienda, ossia di gestione della sicurezza.
Lo ricorda Triolo: “Abbiamo già sviluppato altri progetti in diversi ambiti in passato. Ad esempio, abbiamo supportato una realtà operante nella raccolta e gestione dei rifiuti urbani e nella progettazione e sviluppo di impianti di smaltimento a rendere più intelligenti e innovativi gli impianti con l’integrazione di sensori volti ad automatizzare il controllo del processo di raccolta. Attraverso sensori digitali che monitorano costantemente il peso dei rifiuti e sensori analogici di valutazione del livello di riempimento degli automezzi è stato possibile dare vita a uno scambio di informazioni con i gestionali aziendali, rendendo così più semplice il controllo della raccolta”.
Un altro caso è quello di Ultranet insieme al quale è stata sviluppata una soluzione che prevede l’installazione di un dispositivo IoT da posizionare sulla dorsale in fibra ottica di proprietà dell’azienda su un’estensione di circa 12 mila chilometri di cavidotti e cavi in fibra, intercalata da centraline PoP.
I potenziali sviluppi del progetto AMP Isole Ciclopi
La collaborazione con la società che è parte del gruppo HGM consente adesso, tramite i dispositivi IoT, di monitorare le attività di apertura delle centraline, assolvendo così al duplice compito di controllo e gestione manutentiva. Ma le potenziali applicazioni sono infinite. Basti pensare che ad esempio per una multinazionale, attiva da oltre 35 anni nel campo della logistica integrata nel settore healthcare, Axitea ha predisposto soluzioni per il controllo della catena del freddo con l’obiettivo di prevedere in modo accurato l’andamento di una spedizione e di intercettare eventuali anomalie che possano mettere a repentaglio le condizioni di trasporto dei dispositivi medici.
Del resto, lo stesso progetto condotto in Sicilia potrebbe evolvere in futuro. Senza nulla togliere alla necessità, nella fase attuale, di dover “tirare le somme di quello che è a tutti gli effetti il primo progetto di questo genere in Italia e individuare aree di eventuale miglioramento per le analisi effettuate fino a questo momento” evidenzia Triolo.
In questo senso, va approfondita la ricerca sulla tipologia di pescato presente, nonché sulla sua collocazione e quantità in vista di un’attività umana che sia sostenibile e rispettosa dell’ecosistema marino. “Sicuramente sarà possibile pensare a successive implementazioni sia nella direzione del coinvolgimento di un maggior numero di imbarcazioni sia per l’analisi di altre tipologie di dati utili a definire meglio le attività nell’Area Marina Protetta e identificare altre aree di intervento”.
L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa
Le dashboard realizzate finora sono già predisposte ad accogliere l’analisi di dati aggiuntivi insieme a quelli che al presente vengono raccolti e messi a disposizione in forma sintetica. In attesa che questo accada, “la replicabilità è proprio uno dei maggiori punti di forza di questo progetto” rimarca Triolo, certo che il servizio si possa estendere alle altre aree marine protette, che in Italia sono circa una trentina, personalizzandolo se occorre in base alle esigenze specifiche di ciascuna.
Anche l’impiego dell’Intelligenza Artificiale generativa si presta ad applicazioni in svariati use case. In quello dell’Area Marina Protetta delle Isole Ciclopi è stata sfruttata per scrivere parte del software, che a sua volta è stato adattato e customizzato per la realtà specifica. “In particolare, l’AI generativa ci ha permesso di rendere più efficiente e intuitiva la dashboard con cui interagisce la direzione dell’Area Marina Protetta, che dunque non ha bisogno di conoscenze o competenze specifiche per comprendere cosa succede nella zona. La dashboard restituisce infatti una rappresentazione dei dati attraverso mappe di calore dinamiche e in continuo aggiornamento. Un utilizzo dell’AI generativa che ci ha consentito in definitiva di esplorare anche l’ottimizzazione dei nostri servizi nell’ambito della user experience” conclude Giorgio Triolo.