Novant’anni di storia alle spalle e cinquanta di presenza in Italia, 50 i Paesi nei quali è presente, 15 gli stabilimenti produttivi nel mondo: SEW-Eurodrive è una multinazionale tedesca attiva nel mercato dell’automazione industriale, in particolare nella fornitura di tecnologie di azionamento e soluzioni per l’automazione.
Molto attenta ai temi legati alla responsabilità sociale nei confronti di dipendenti, clienti, fornitori e verso la collettività, SEW-Eurodrive ha deciso di aderire al progetto Al Lavoro 4.0, promosso da Gruppo Digital360, insieme a Caritas Ambrosiana e Fondazione San Carlo, con l’obiettivo di avviare giovani NEET a percorsi di formazione e inserimento lavorativo, con un focus specifico nel mondo manifatturiero e industriale.
In questa intervista, Mirko Otranto, HR Manager e Compliance Officer della filiale italiana della società, spiega i motivi che hanno spinto SEW a prendere parte a questa iniziativa.
“È un progetto con finalità nobili. Investire nella formazione di giovani con alle spalle difficoltà personali ci è sembrato doveroso. È per noi una mano tesa, per dare una opportunità di riscatto a questi ragazzi”.
Il contributo di SEW-Eurodrive all’iniziativa si è tradotto sia in ore di docenza su tematiche tecnologiche e legate a Industria 4.0, sia nell’opportunità di visitare e “toccare con mano” cosa sia una smart factory, e dunque vedere nella realtà cosa sia un’Industria 4.0, sia ancora nell’accoglienza in stage, per un “training on the job”, con l’affiancamento di una figura professionale esperta.
Il focus di SEW-Eurodrive su Industria 4.0
Il riferimento alle tematiche di Industria 4.0 non è casuale.
Da tempo SEW-Eurodrive è impegnata in un percorso di trasformazione, che la ha portata a passare da essere azienda che opera in una logica di puro prodotto a una realtà che si muove in uno scenario fatto di soluzioni e sistemi.
“Ci siamo focalizzati su tre obiettivi – spiega Otranto –. In primo luogo, sulla capacità di vendere sistemi di meccatronica complessi, nei quali entra anche una componente di intelligenza artificiale, in secondo luogo sul consolidamento dello spirito di squadra, nella piena consapevolezza che oggi più che mai il talento non è individuale ma risiede nella capacità di mettere insieme competenze diverse, infine nell’essere in grado di prendere decisioni data-driven, in modo rapido, efficace e informato”.
Una scelta che ha attraversato l’intera organizzazione aziendale e che richiede competenze nuove e differenziate.
Per questo, pensando proprio alla formazione dei più giovani, nel segno degli obiettivi del progetto Al Lavoro 4.0, secondo Otranto servono competenze in tutti gli ambiti. “Portatori sani di cultura”, così Otranto definisce i giovani, che dunque sono “ambasciatori naturali” di quella cultura dell’agilità e della sostenibilità che più che mai serve oggi alle imprese.
Per questo, progetti come Al Lavoro 4.0 sono importanti, perché sono un primo passo per dare risposte a quella platea così ampia di giovani NEET, sfiduciati rispetto al loro futuro e alla possibilità di incidere nel futuro del Paese.