La lezione e gli insegnamenti dello Smart Manufacturing sono stati ben assorbiti dagli studenti: lo testimonia il successo delle Olimpiadi dell’Automazione 2019 promosse da Siemens, che hanno visto la partecipazione di 52 scuole Italiane (tra Istituti Tecnici e Professionali) e con un totale di 58 progetti in concorso. I giovani sono stati capaci di mettere a punto progetti caratterizzati dall’integrazione di differenti tecnologie, capaci di risolvere problematiche concreti, non diverse da quelle che le imprese del settore manifatturiero si trovano ad affrontare tutti i giorni. Ad esempio i ragazzi dell’ITTS Carlo Grassi di Torino, che hanno trionfato nella categoria Senior, hanno messo a punto di progetto “CGM LTD Industries 4.0”, realizzando una vera impresa 4.0, attiva nel campo della meccatronica, grazie al ricorso a diverse fra le tecnologie abilitanti il 4.0 ma anche alla completa simulazione di processi aziendali dal punto di vista gestionale e manageriale. Nella Categoria Junior, il primo gradino del podio è andato invece a pari merito all’ITI Ercolino Scalfaro di Catanzaro con il progetto “Fred Color System”, la schematizzazione di un sistema di deposito e di prelievo di materiale industriale e all’ITI P. Hensemberger di Monza Brianza, con il progetto “Hensemberger Social 4.0”, un sistema integrato in grado di distribuire medicinali specifici in condizioni di emergenza e in completa tutela della privacy.
La fase di premiazione delle Olimpiadi dell’Automazione è stata un’occasione per un momento di riflessione sull’evoluzione digitale delle imprese del settore manifatturiero. Che coinvolge da vicino un attore come Siemens: “Noi di Siemens siamo nati molto prima dell’avvento del digitale, ma già nel 2007 abbiamo compreso come i mercati si stessero evolvendo verso questa direzione e abbiamo iniziato a effettuare degli investimenti in tal senso. La scelta è stata giusta, ormai è evidente che siamo di fronte a un cambio epocale che sta trasformando e trasformerà sempre di più tutti gli ambiti. In questo senso è cruciale l’impegno nella didattica e nella formazione, come testimoniano le olimpiadi dell’Automazione. Stiamo inoltre effettuando degli investimenti molto forti nei nostri centri di competenza, nei digital innovation hub, sviluppando delle collaborazioni forti con diversi Its e realtà universitarie”, ha spiegato Andrea Maffioli, Head of Factory Automation Business Unit di Siemens Italia.
Sull’importanza della formazione delle giovani generazioni ha convenuto anche Patrizia Ghiringhelli, Direttore Marketing Rettificatrici Ghiringhelli: “Stiamo vivendo una trasformazione digitale importante, che porta alla necessità di inserire nelle nostre aziende persone con competenze diverse. Anche nella mia azienda sono state di recente inserite nuove figure un tempo completamente estranee al mondo industriale come, ad esempio, lo specialista big data. D’altro canto la richiesta che ci arriva dal mercato è questa: il cliente non ci chiede solo di sapere fare, ma anche di risolvere delle problematiche, per cui servono nuove competenze”.
Competenze che non sono soltanto tecniche ma anche culturali, ovvero le cosiddette soft skill, come ha evidenziato Elvo Merlo, Direttore Tecnico di BOBST Italia: “Nel contesto dello smart manufacturing le competenze di tipo informatico e analitico, che prima non esistevano nell’industria manifatturiera, oggi sono assolutamente premianti. Ma il mondo digitale ha una forte componente di confronto e di relazione: servono perciò anche capacità di soft skill, come ad esempio quella di relazionarsi al meglio con i propri colleghi”.