Il futuro della smart energy potrebbe riservare un ruolo di primo piano alla blockchain, che si candida a diventare la base su cui si fonderà la compravendita di energia tra i player del settore, che siano giganti multinazionali, compagnie regionali semplici prosumer che da una parte consumano quotidianamente energia, e dall’altra la producono utilizzando ad esempio fonti rinnovabili. Proprio per consentire questo scambio riducendo al massimo i costi Ponton, azienda di Amburgo che produce software e soluzioni IT per l’industria dell’energia, ha messo a punto il progetto Enerchain, a cui partecipano 39 protagonisti del mercato energetico europeo, da Enel e E-On a Engie fino a una serie di produttori regionali.
La blockchain aiuta a ridurre i costi delle transazioni
Tra gli obiettivi principali di Enerchain c’è quello di trovare una soluzione al problema dei costi delle transazioni, dal momento che risultano spesso proibitivi per i soggetti più piccoli, escludendoli di fatto dal mercato. Una circostanza in cui la blockchain potrebbe semplificare in modo decisivo il sistema contribuendo così a contenere i costi per transazione e aprendo il mercato a nuovi player.
Il percorso di Enerchain è iniziato nel 2016, per arrivare a un primo prototipo presentato all’Emart di Amsterdam e successivamente migliorato grazie anche all’intervento e ai suggerimenti delle aziende del settore. Con l’adesione a Enerchain i 39 player del trading di energia coinvolti nel progetto condividono i costi necessari a sviluppare l’infrastruttura, che consentirà loro di inviare, ricevere ed effettuare ordini utilizzando un registro decentralizzato ed effettuando gli scambi in peer to peer, senza cioè l’intervento di un operatore centrale.
Blockchain come sistema operativo distribuito
“Il motto di Enerchain – spiega Michael Merz, amministratore delegato di Ponton – è che camminando si costruiscono le strade. Il tentativo di sondare un’area mai esplorata prima d’ora nel mondo del trading è certamente un’avventura affascinante. La blockchain non è altro che un sistema operativo distribuito, dove l’unico limite alle possibili applicazioni dipende dalla creatività degli utenti”.
Oltre ai quattro partecipanti che non hanno voluto rendere pubblico il proprio nome, al progetto hanno preso parte Alpiq, ArgeNetz, Axpo, BKW, Centrica, CEZ, EDF Luminus, EnbW, Encavis, Endesa, Eneco, Enel, Energie AG, Engie, E.ON, ESFORIN, Freepoint Commodities, Gen-I, gasNaturalfenosa, Iberdrola, Neas Energy, OMV, Petrol d.o.o, Quantum, RWE, Salzburg AG, Stadtwerke Leipzig, Statkraft, Statoil, Total Gas & Power, Trailstone, Uniper, Vattenfall, Verbund, Wien Energie.
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