Sono la versione 4.0 del Fermo Posta. O forse, come spiega Cesare Calvi, Ceo di Smart Locker, “Come accade in tutti gli ambiti impattati dal digitale, rappresentano un cambio di prospettiva, che passa, va da sé, da un cambio di piattaforma”.
Parliamo di Smart Locker e dei suoi Smart Locker: tecnicamente – riprendiamo la definizione scelta dalla stessa azienda – si tratta di armadietti intelligenti connessi all’IoT, attraverso i quali è possibile gestire le spedizioni, senza che sia necessaria la presenza fisica del destinatario.
Ma è proprio quel “cambio di prospettiva” che marca la differenza rispetto al passato.
“In un settore in trasformazione come quello del Facility Management, della gestione delle property e dei building, uno dei settori meno toccati è quello della gestione della posta e dei pacchi, sia in un’ottica B2B sia in quella B2C”.
La digitalizzazione cambia il Facility Management
Lo scenario è cambiato. I volumi di pacchi e corrispondenza da gestire sono notevolmente aumentati, rispetto al passato “i portierati sono letteralmente sommersi dai pacchi e tutto viene ancora gestito come una volta”, sottolinea Calvi.
Ecco perché anche in questo ambito la digitalizzazione finisce per giocare un ruolo importante.
“Pensiamo ad esempio a un’azienda – spiega Calvi -. Introdurre uno Smart Locker in azienda significa ottimizzare la gestione del processo, migliorando la comunicazione”.
Non è più necessario che dalla reception o dal centralino si avvisi l’utente dell’arrivo del pacco lui destinato: semplicemente la notifica gli verrà recapitata in formato digitale e sarà l’utente a effettuare il ritiro direttamente al Locker.
Il mondo dei Locker oggi si divide su tre grandi categorie di utilizzatori: in primo luogo i locker logistici, serviti direttamente dagli operatori della logistica, i Locker dei merchant, di cui l’esempio forse più noto è rappresentato dagli Amazon Locker, e i Locker che Calvi definisce agnostici, aperti a qualsiasi tipo di consegna.
La società, va detto, si focalizza sul mondo dei Locker per il mercato residenziale, destinati cioè ad edifici privati, sia di tipo abitativo, sia sedi di aziende e uffici, con un’offerta incentrata sui prodotti della tedesca Erwin Renz GmbH, di cui è distributore esclusivo per il nostro mercato nazionale.
Smart Locker: crescono i casi d’uso
Ma non sono solo le tipologie di locker che aumentano, si moltiplicano anche gli use case.
“Possiamo pensare, ad esempio, ai servizi di click and collect dei supermercati, ai servizi di ritiro del farmaco delle farmacie. Stiamo parlando di un nuovo anello nei processi del retail, nella logica omnicanale che da tempo caratterizza il comparto, con il beneficio di migliorare ulteriormente l’esperienza utente”.
Dal punto di vista del Facility Manager, che si tratti di un complesso condominiale, di un’azienda o di un business center, l’adozione degli Smart Locker porta con sé un totale ripensamento del servizio postale.
“I vantaggi sono misurabili. Il destinatario può accedere alle informazioni relative alla sua spedizione in tempo reale: il sistema ha una funzione di log book per tracciare qualunque cosa automaticamente. C’è un aspetto di alleggerimento delle responsabilità degli addetti ai servizi di portineria e reception sulla presa in carico di prodotti anche di valore. Per non parlare poi, ed è questo il terzo vantaggio tangibile, della possibilità di ridurre il carico di lavoro degli stessi addetti, che hanno la possibilità di dedicarsi agli aspetti più core del loro servizio”.
In Italia, riconosce Calvi, tutti questi use case hanno cominciato a diffondersi solo di recente, ma “negli Usa, un mercato d’elezione per i locker è rappresentato dall’edilizia residenziale: nei residence e nei compound la presenza o meno del locker è parametro di scelta per l’affittuario”.
Credi immagini: www.smartlocker.it