Smart mobility, dalla guida autonoma nasce la Passenger Economy

Secondo uno studio di Intel, il valore dei beni e dei servizi nei primi anni della Passenger Economy – generata dai tempi d’inattività degli automobilisti trasformati in passeggeri – raggiungerà i 7.000 miliardi di dollari nel 2050: più del doppio della Sharing Economy

Pubblicato il 23 Giu 2017

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Quando la guida autonoma sarà uno standard, e gli uomini e le donne che oggi stanno al volante si scopriranno passeggeri, cosa si metteranno a fare durante gli spostamenti?
Lo studio “Passenger Economy” – commissionato da Intel Corporation e condotto dalla società di analisi Strategy Analytics – è andato a esplorare l’impatto economico di questa transizione da automobisti a passeggeri, e di ciò che faranno per impiegare il tempo libero generato. Secondo Strategy Analytics, la commercializzazione dei veicoli con funzionamento autonomo si affermerà entro il 2040, generando una quota sempre più ampia di valore stimato e annunciando l’emergere di servizi personalizzati istantaneamente. Con tale prospettiva, va prevista una traiettoria economica di crescita esplosiva, che dagli 800 miliardi di dollari nel 2035 passerà a 7.000 miliardi di dollari nel 2050.

Mobility as a Service, per le aziende e per i consumatori

I nuovi modelli di business digitali, sorti grazie al personal computing, a Internet, alla connettività disponibile ovunque e agli smartphone, hanno dato origine a economie interamente nuove. Lo stesso avverrà con la guida autonoma.
L’utilizzo aziendale della Mobility as a Service (MaaS) potrebbe generare 3.000 miliardi di dollari di ricavi, ossia il 43% del totale della Passenger Economy. Dall’utilizzo della MaaS da parte dei consumatori si potrebbero ottenere 3.700 miliardi di dollari di ricavi, e cioè quasi il 55% del totale della Passenger Economy.
Dal crescente utilizzo da parte dei consumatori di nuovi servizi e applicazioni innovative, che si affermeranno con l’espansione e l’evoluzione dei servizi dei veicoli senza pilota, si potrebbero generare 200 miliardi di dollari di ricavi.


Meno incidenti, più tempo da spendere negli spostamenti

Secondo stime prudenziali, 585.000 vite umane possono essere salvate grazie ai veicoli che si guidano da soli nell’era della Passenger Economy, dal 2035 al 2045.
I veicoli a guida autonoma potrebbero “rendere liberi” oltre 250 milioni di ore all’anno, corrispondenti al tempo impiegato dai pendolari per spostarsi nelle città più trafficate del mondo.
La riduzione dei costi per la sicurezza pubblica correlati agli incidenti stradali ammonterà a 234 miliardi di dollari durante l’era della Passenger Economy, dal 2035 al 2045.

Dal beauty salon al fast food, tutto su quattro ruote

Quali scenari futuri si possono concepire senza più automobilisti al volante? Eccone alcuni disegnati dallo studio di Intel:

o    Benessere in auto: i veicoli diventeranno capsule di trasporto esperienziali: saloni di bellezza a bordo dei veicoli, tavoli con schermo touch per la collaborazione in remoto, ristorazione (fast food e pranzi/cene informali), distributori automatici remoti, cliniche mobili per l’assistenza sanitaria e aree per trattamenti, e persino flotte di hotel a capsula.

o    Film in movimento: i produttori di contenuti multimediali svilupperanno format personalizzati per adattarsi a tempi di trasporto brevi e lunghi.

o    Annunci pubblicitari basati sulla posizione: la pubblicità basata sulla posizione geografica diventerà molto più rilevante, mentre inserzionisti e agenzie avranno a disposizione una vasta gamma di possibilità per presentare marchi e luoghi.

o    La mobilità come vantaggio: datori di lavoro, complessi di uffici e appartamenti, campus universitari e complessi residenziali offriranno la MaaS come valore aggiunto, per distinguere la loro offerta dalla concorrenza e come parte integrante di un pacchetto retributivo.

Dalla consegna dei pacchi alle nuove frontiere della mobilità

“Le aziende devono iniziare a pensare subito a una propria strategia legata alla guida autonoma – afferma Brian Krzanich, Ceo di Intel – Meno di un decennio fa nessuno parlava delle potenzialità delle app che sarebbero presto salite alla ribalta o della Sharing Economy, perché nessuno si era reso conto che stavano per arrivare. Questo è il motivo per cui abbiamo iniziato così presto a parlare di Passenger Economy: per rendere le persone consapevoli delle opportunità che emergeranno quando le auto diventeranno i dispositivi mobili in loro possesso che genereranno la maggiore quantità di dati, e i guidatori si trasformeranno in passeggeri”.
La guida autonoma e le tecnologie delle città intelligenti consentiranno alla nuova Passenger Economy di riconfigurare gradualmente interi settori e di inventarne di nuovi, grazie alla maggiore disponibilità di tempo e di risorse mentali che ne conseguiranno.
“L’annuncio di oggi è un campanello d’allarme mondiale per mettere al lavoro le menti migliori su questa sfida, così come fu la corsa allo Spazio negli anni Sessanta – afferma Greg Lindsay, urbanista, futurologo di mobilità urbana e co-autore di “Aerotropolis: The Way We’ll Live Next” – Il futuro della mobilità, il progresso economico e l’emergere di nuove opportunità di crescita come la Passenger Economy richiedono l’avvio di un dialogo costante”.
Il nuovo report delinea il valore di questa opportunità economica sia attraverso il punto di vista delle aziende che dei consumatori, e avvia lo sviluppo di casi di utilizzo ideati per consentire ai decision maker di mettere a punto strategie di cambiamento realmente attuabili.
“La tecnologia autonoma favorirà il cambiamento attraverso un’ampia gamma di settori e definirà un nuovo panorama, i cui primi germogli appariranno nel settore business-to-business – sostiene il co-autore dello studio Harvey Cohen, President di Strategy Analytics –L’emergere delle opzioni di veicoli senza pilota si manifesterà innanzitutto nei mercati sviluppati e reinventerà i settori della consegna di pacchi e del trasporto su lunga distanza. Questa trasformazione consentirà di colmare la carenza di conducenti in tutto il mondo e rappresenterà i due terzi dei primi ricavi previsti”.

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