Sempre più spesso si tende ad associare il valore di un edificio anche alla sua capacità di essere smart. Ma cosa si intende con il termine smart building? Secondo quanto riporta lo Smart Building Report 2021 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, uno smart building è un “edificio in cui gli impianti presenti sono gestiti in maniera intelligente e automatizzata, attraverso l’adozione di un’infrastruttura di supervisione e controllo, al fine di minimizzare il consumo energetico e garantire il comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti, assicurandone, inoltre, l’integrazione con il sistema elettrico di cui l’edificio fa parte”. Lo stesso studio riporta che nel 2020 in Italia gli investimenti negli smart building (sia residenziali sia commerciali) sono stati di 7,67 miliardi di euro. Una cifra che indica chiaramente quanto è importante oggi per un immobile essere smart.
Ma non solo. Quando viene presentato un progetto urbanistico di un nuovo edificio, o addirittura di un nuovo distretto, che deve essere inserito all’interno di un contesto urbano, deve comprendere una componente di riqualificazione anche degli spazi circostanti volta a valorizzare l’ambiente. Questa parte può essere poi gestita per l’erogazione dei servizi legati al mondo della videosorveglianza e della video analisi. Ci spiegano in che modo Fabio Santomauro e Maurizio Scaccabarozzi, rispettivamente Responsabile Marketing e Business Development e Responsabile Sales e Customer Service di A2A Smart City.
Smart security e video analisi come opportunità di business
“Oltre che all’interno dell’edificio, la videosorveglianza e la video analisi possono essere usate anche all’esterno – afferma Fabio Santomauro –, per fornire due tipi di servizi: la sicurezza e raccogliere informazioni che valorizzino l’utilizzo degli spazi (soprattutto in reazione alle costruzioni commerciali). In particolare, l’analisi dei flussi di individui permette di avere sia il conteggio delle persone sia la segmentazione in termini di tipologia di individui che transitano in certe zone, di fascia d’età, sesso e così via. Questo è un patrimonio informativo che mutua alcuni benefici dall’online. Infatti, per certi versi, grazie a questo tipo di sistemi si possono ad esempio contare le cosiddette impression, indicazioni sui potenziali clienti che si fermano davanti alla vetrina o che prestano un certo interesse per un’attività commerciale che si trova nella zona. Viene così offerta una valorizzazione innovativa rispetto ai servizi che tradizionalmente possono essere erogati. Si crea un patrimonio informativo che viene messo a disposizione della società che gestisce l’edificio in un modo da aumentarne il valore anche con le attività commerciali che risiedono all’interno della parte immobiliare”.
Alla parola di Santomauro fanno eco quelle di Scaccabarozzi: “Se consideriamo edifici costruiti in zone in cui ci sono uffici e negozi a corredo delle abitazioni, informazioni come analisi del camminamento, della mobilità che c’è su quel territorio e della facilità di parcheggio, per quanto tutte anonimizzate, possono essere utilmente usate dal gestore del building per fare marketing degli spazi”.
Rapida analisi delle riprese video
Un altro aspetto che evidenzia Scaccabarozzi è il B2B2C. “Sfruttando l’esperienza tecnologica che abbiamo in tema di computer vision e analisi delle informazioni, stiamo ipotizzando di lavorare con aziende che si occupano di sicurezza perimetrale e interna all’edificio e che possono veicolare non solo le infrastrutture su cui abbiamo del know-how, ma anche il pronto intervento in caso di necessità. In questo senso, stiamo proponendo soluzioni che consentono una veloce analisi delle immagini e quindi una maggior visibilità degli eventi. Senza far scorrere il filmato di tutta la notte è possibile individuare immediatamente cosa che è accaduto e in quale momento”.
“Abbiamo anche in progetto scenari che attualmente non sono facilmente percorribili – aggiunge Santomauro –, ma che lo diventeranno presto nell’ottica di una Smart City. Un esempio è di poter far giungere determinati tipi di immagini o di dati (vedremo poi come veicolarli) alla pubblica amministrazione per capire effettivamente come gestire le strade e i giardini che confinano con certi edifici e quindi garantire ai cittadini la sicurezza e una più fluida viabilità”.
Il ruolo dell’infrastruttura
Per le videocamere intelligenti, che permettono di fare un’analisi più approfondita rispetto alla tradizionale telecamera di videosorveglianza, un ruolo importante lo riveste la componente infrastrutturale. “Un fattore che fa la differenza è la connessione in fibra – precisa Santomauro –. È un tema fondamentale: infatti affinché questi dispositivi funzionino in modo ottimale è necessaria una larghezza di banda importante. Gestiamo anche tutta la parte autorizzativa di un progetto, perché è tutto fuorché banale, nel senso che su queste tematiche c’è una serie di autorizzazioni, anche legate alla municipalità, che devono essere richieste”.
La sensoristica oltre la videocamera
Oltre ai District e alla sicurezza ci sono anche altri percorsi che A2A Smart City sta provando ad approcciare a completamento dei servizi di videosorveglianza per la sicurezza, cercando di sfruttare, dove presente, la rete LoraWan. “Come, per esempio, per la sensoristica che può essere posata e ha bisogno di pochi dati – sostiene Scaccabarozzi –. Sfruttando le coperture già presenti su parecchie città della Lombardia, Milano prima fra tutte, stiamo ipotizzando soluzioni per società o per gli amministratori dei condomini che garantiscano una maggior sicurezza all’interno dello stabile. Uscendo dal mondo delle videocamere, stiamo valutando altri servizi smart che possano valorizzare un edificio. Un esempio potrebbe essere l’apertura automatica del cancello dei box tramite riconoscimento della targa dell’auto. Con i vincoli tecnici legati al fatto che alcuni box sono posizionati in punti difficili, magari sottoterra. Sono soluzioni che abbiamo già sviluppato e che stiamo cominciando a portare sul mercato B2B2C”.
“La telecamera è un asset fondamentale – conclude Santomauro – soprattutto se poi resa intelligente attraverso l’utilizzo della video analisi. Però la nostra forza è anche quella di creare un ecosistema legato al mondo della sicurezza, dove una serie di dispositivi per il presidio dello stabile e delle zone limitrofe, come sensoristica antiintrusione o di altro tipo, viene messa a disposizione di sistemi di connessione diversi dalla fibra. Per casi come questo, dove non è necessario trasmettere enormi moli di dati come nel caso delle immagini, abbiamo una serie di soluzioni, ma anche un’esperienza consolidata perché entriamo nel mondo dell’IoT. E su quello siamo ben preparati”.