Gli edifici in cui viviamo hanno un enorme impatto sulle nostre vite. Su quello che facciamo, su come ci sentiamo, su chi siamo, su chi diventiamo. Trascorriamo il 90% delle nostre vite in ambienti indoor, per questo meritiamo un ambiente perfetto per le attività che vi svolgiamo, per crescere, per imparare, adatto ad ogni fase della vita. Migliorare la tecnologia per gli edifici significa migliorare la vita delle persone.
LUMI nasce dall’evoluzione della manifestazione storica ILLUMINOTRONICA, per rispondere alle esigenze di un mercato, legato all’ambiente costruito, in forte evoluzione. La trasformazione digitale ha profondamente cambiato il mercato di riferimento di LUMI spostando il focus dal settore illuminazione a quello del visibile in generale: videocamere per la sicurezza, schermi multimediali per l’informazione e soprattutto dell’integrazione dei sistemi per offrire all’uomo ambienti costruiti proattivi, interattivi e confortevoli. In particolare, mira a realizzare una nuova idea di edificio responsive, in cui tutte le componenti si inseriscono in un network intelligente, che risponde ai bisogni dell’uomo.
Come il digitale sta cambiando le professionalità legate agli smart spaces
È recente la bocciatura che arriva dall’Ocse all’Italia, nello Skills Outlook. Alla popolazione italiana mancano le necessarie competenze di base per prosperare nel mondo digitale, sia come individui, sia come lavoratori. Per questo motivo LUMI, oltre che un momento di networking (a Bologna il 21 e 22 novembre), vuole promuovere l’attività di informazione e formazione delle professionalità che ruotano intorno al building.
È importante pensare che nel settore dell’edilizia non ci sono solo i professionisti legati all’ambito della progettazione, come architetti, ingegneri, ecc., ma deve avere un peso sempre più determinante anche l’ambito dei servizi, dove le figure del facility manager – ma anche del security e dell’energy manager – avranno un ruolo sempre più determinante nell’innovazione della loro funzione: il facility manager, in particolare, avrà un ruolo centrale rispetto alla capacità di usare dati e informazioni.
Il facility manager deve essere sempre più vicino al core-business aziendale, perché è da lui, dalla sua capacità di poter gestire i cambiamenti all’interno dell’aziende, che dipende la digital transformation e il difficile equilibrio tra efficienza ed efficacia.
Non solo, il facility management potrà essere anche la professionalità che potrà innovare la gestione dello spazio, anche al di fuori dall’azienda per arrivare alla città.
Dagli smart spaces alla smart city, dal facility manager all’urban facility manager
Recenti ricerche hanno evidenziato una tendenza emergente nella professione del facility manager, lo sviluppo verso l’Urban Facility Management. Il passaggio del Facility Management alla gestione di aree urbane rappresenta uno sviluppo intrinseco del settore, perché ci si sposta dai principi di una “micro-scala”, l’edificio, ad una “macro-scala”, l’area urbana.
Nei prossimi cinque anni le tecnologie dell’Internet of Things e l’analisi dei dati, saranno i fattori abilitanti per la Smart Cities, per questo LUMI racconta la tecnologia applicabile a tutti gli spazi, dagli ambienti chiusi fino alla città.
*Elena Baronchelli è CEO di TECNO, società di servizi con oltre 35 anni di esperienza nei settori dell’elettronica industriale e delle smart solutions, che convoglia un importante network di testate, eventi e formazioni. LUMI è parte del network e oggi si compone di:
– LUMI4INNOVATION, portale di informazione dedicato ai professionisti dell’ambiente costruito (progettisti, system integrator, installatori, produttori di sw e hw, facility manager…)
– LUMI EXPO, mostra-convegno in programma a Bologna il 21 e 22 novembre 2019
– LUMI ACADEMY, una piattaforma digitale per corsi di formazione dedicati