Internet. Due studi, pubblicati in contemporanea, danno
la misura del trend in atto. Da un lato le vendite di
smartphone, quantificate puntualmente dagli
analisti di Gartner, mettono a segno un + 13% nel terzo
trimestre 2009, in un contesto complessivo di crescita
zero per il mercato della telefonia mobile. I big del mercato
sono tre, Nokia, Rim/BlackBerry e Apple, che insieme totalizzano
oltre il 70% di market share. Dall’altro la crescita
Mobile Broadband misurata da Wireless
Intelligence e rilanciata dalla GSMA, l’associazione
mondiale dell’industria delle comunicazioni: le
connessioni HSPA sono cresciute di oltre il 60% in un
anno, facendo oggi registrare 9 milioni di nuove
attivazioni al mese, a fronte dei 5,5 milioni di un anno
fa, per un totale di circa 167 milioni di connessioni attive in
120 paesi in tutto il mondo.
In tutti i paesi avanzati, dunque, gli operatori stanno mettendo
a disposizione dei clienti collegamenti senza fili a velocità
sempre crescenti, per supportare la domanda di servizi avanzati e
applicazioni multimediali sia a livello consumer sia business. Il
Mobile Broadband non riguarda solo gli smartphone, ma sempre più
le Internet Key e i net pc, commercializzati
dagli operatori mobili con successo, grazie a costi accessibili a
fasce sempre più ampie della popolazione. Siamo dunque di fronte
a un’evoluzione di grande portata, che sta
profondamente modificando la società e che può abilitare la
crescita e lo sviluppo dell’economia di un Paese.
L’accesso alla rete in mobilità sta entrando a far parte
delle abitudini di tutti i giorni di milioni di persone ed è
sempre più evidente come E-commerce, applicazioni medicali,
applicazioni business di produttività sono oggi sinonimo di
innovazione, di qualità della vita, di competitività delle
aziende.
Anche in Italia, recenti dati resi noti dagli
operatori confermano il trend di aumento della penetrazione dei
servizi di larga banda mobile e Mobile Internet. Ciononostante,
resta ancora molto da fare per colmare il divario
digitale che vede esclusa da questo scenario una grande
fetta della popolazione: milioni di famiglie che non sono
collegate in rete e numerose pmi che devono arrangiarsi con il
modem, per mancanza di alternative. Il digital divide non è solo
tecnologico, ma anche
culturale, ovvero relativo a una scarsa
conoscenza delle possibilità offerte dalla Network society. In
questo contesto il Mobile Broadband può dare un
contributo fondamentale, secondo alcuni più di quello
della fibra ottica, più costosa e impegnativa da posare. Il
cellulare in Italia ce l’hanno tutti, Internet no. Serve
dunque un utilizzo più “business oriented” del
Mobile, mentre si fa strada l’idea di una collaborazione
fra gestori per costruire una rete mobile di nuova generazione
secondo un modello aperto, che potrebbe creare
un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del Paese:
su questo tema ha recentemente espresso parere positivo
l’AD di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo.