Il mercato smartphone, dominato dal duopolio Apple-Samsung – che copre il 50% delle vendite e il 90% dei ricavi – sta catturando l’interesse di player provenienti da altri settori dell’elettronica di consumo per conquistarne una fetta.
I tassi annui di crescita del comparto degli smartphone e dei tablet continuano, infatti, ad essere molto elevati: nel 2012 IDC stima un trend, in termini di volumi di vendita, superiore al 40%. In questo contesto, Intel a inizio estate ha proposto il suo nuovo smartphone San Diego, distribuito in Uk in esclusiva con l’operatore Orange, in una strategia più ampia che vuole portare la sua piattaforma, inizialmente concepita per i netbook Intel Atom, su smartphone e tablet di nuova generazione dotati di OS Android o Windows.
Altri attori di recente ingresso, quali Huawei e ZTE, stanno erodendo sempre maggiori quote di mercato ai player storici della filiera (Nokia e Blackberry su tutti) grazie a soluzioni Android low cost. Se questi colossi dei microprocessori e delle reti non si sono però ancora imposti pesantemente nel mercato, di ben altro tenore sono le performance di Amazon, che ha lanciato a Natale 2011 il suo primo tablet low cost pensato esplicitamente per le App, il kindle Fire, che è stato finora venduto in circa 6 milioni di pezzi negli Stati Uniti (22% del mercato) diventando il primo tablet di successo su Android, dopo l’insuccesso di Samsung con Galaxy Tab.
La strategia di Amazon è chiara: dopo un primo periodo di lancio negli Stati Uniti, che gli ha permesso di ottenere credibilità sul mercato e di popolare il suo store con oltre 50 mila app (di cui il 60% per Fire e le restanti disponibili per tutti i terminali Android a prescindere dal device manufacturer), si appresta a sbarcare anche in Europa ad ottobre con una famiglia di prodotti, che spaziano dai 7” ai 9”, basati sempre sulla piattaforma distribuita da Google e sfruttando accordi commerciali con colossi del gaming quali EA, Activion e Crytec per avere titoli tripla A fin dal lancio.
A chiudere questa panoramica sui nuovi attori del mondo smartphone troviamo alcuni player, tipicamente provenienti dalle start-up nate in ambito Mobile nello scorso decennio, come GetJar e Mobango, che hanno deciso di aggredire direttamente il mercato delle applicazioni, proponendo degli store alternativi a quelli ufficiali degli over the top. GetJar ad esempio, con un portafoglio di circa 40 mila applicazioni è prossima ai 2 miliardi di download, un valore che la posiziona allo stesso livello di attori quali Nokia, RIM e Windows Phone 7, dimostrando ancora una volta che sempre di più la scelta del consumatore si orienta sulla piattaforma e non più sul terminale.