Si fa presto a dire rivoluzione Mobile. Non c’è settore che non sia affascinato dall’idea di sperimentare nuovi modelli di business riducendo al tempo stesso i costi di sviluppo. Ma è realmente una trasformazione in atto, oppure è un fenomeno in evoluzione, ovvero da osservare ancora da una certa prospettiva? Con il suo State of Business Mobility Report 2015, VMWare ha provato a rispondere al quesito coinvolgendo 1182 tra IT manager e responsabili business in un’indagine condotta a cavallo delle regioni EMEA, Nord America e Asia Pacifico.
Quello che è emerso, in estrema sintesi, è che la distinzione tra gli obiettivi delle organizzazioni in termini di implementazione degli strumenti Mobile e l’effettiva adozione nei vari processi aziendali – al di là delle applicazioni per la produttività basilari come eMail e calendario – è ancora decisamente netta. Ciononostante, chi ha impiegato risorse per incentivare e accompagnare l’evoluzione delle soluzioni per la collaboration e il CRM ha ottenuto rapidi ritorni sugli investimenti e significativi vantaggi competitivi rispetto alla concorrenza che è rimasta indietro.
Per essere più precisi, solo il 20% dei rispondenti al sondaggio di VMWare (realizzato a luglio 2015) sostiene di aver portato a termine un piano di transizione dei processi aziendali core verso il mobile. Mentre circa due soggetti su tre dichiarano che sono in fase di reingegnerizzazione delle piattaforme per ottenere il medesimo risultato, configurando in questo modo uno scenario in cui circa il 75% delle imprese globali intervistate avranno a breve perfezionato un supporto Mobile ai processi di rilevanza strategica.
Le priorità che guidano questa esigenza? In primo luogo maggior produttività e miglioramento dei processi di business, obiettivi primari per tre intervistati su quattro. Ma anche dopo l’esaurirsi della crisi internazionale, la progressiva riduzione dei costi resta uno dei pungoli più efficaci. I motivi che rallentano la trasformazione fanno invece riferimento alla complessità tecnologica e agli investimenti che implicano gli imprescindibili strumenti di sicurezza e data protection, che per molte imprese rappresentano temi ancora più cruciali dei benefici ottenibili attraverso l’adozione delle soluzioni mobile.
Benefici tutt’altro che trascurabili, se in media chi ha sostenuto gli investimenti in tecnologie Mobile dice di aver ottenuto un ROI del 150%, sui risultati di business, circa il doppio di chi invece non le ha ancora adottate, grazie a nuove fonti di revenue, mentre il ritorno sul piano dell’efficienza IT addirittura triplica. D’altra parte il 45% dichiara di aver registrato incrementi di fatturato nell’ordine del 20-30%, mentre il 73% ha ridotto i tempi operativi legati all’IT management del 29%, con riduzioni di costi – per un terzo delle imprese coinvolte nella survey – del 20%. Da sottolineare anche il fatto che chi ha avviato iniziative in chiave mobile ha osservato una sensibile diminuzione del numero di incidenti legati alla sicurezza o alla compliance.
Si tratta comunque di una visione olistica e non di un approccio a compartimenti stagni. Che si parli di miglioramento della customer experience attraverso servizi erogati via smartphone, di supporto del workflow dei collaboratori, o di funzionalità mission-critical del business, la trasformazione – sottolinea il report di VMware – non può procedere a balzi e solo su specifiche divisioni: deve essere un’evoluzione coerente ed estesa su tutta l’organizzazione. E le risorse per l’EMM (Enterprise Mobile Management) devono diventare basilari per garantire continuità di servizio a clienti e staff che adoperano le nuove piattaforme.
Continuando a leggere il report, non sorprende infine notare che i settori meglio posizionati rispetto all’adozione del mobile sono finanza, assicurazioni, sanità e retail, con la rapida emergenza di government ed education. Le aree geografiche più interessate da questa trasformazione? Europa, Medio Oriente e Nord Africa, che si muovono ancora più in fretta del Nord America e dell’Asia Pacifica, dove i temi della sicurezza e del controllo informatico si fanno sentire più che altrove.