Woven City, la città intrecciata, intessuta, o forse interconnessa, sarà presto realtà.
La ha annunciato, nel keynote inaugurale del CES di Las Vegas, Toyota: la società realizzerà su un’area di 70 ettari un prototipo di città del futuro, una smart city concepita come un vero e proprio ecosistema connesso alimentato a idrogeno.
Un laboratorio vivente, così lo descrive Toyota in una nota ufficiale, che ospiterà sia gruppi di ricercatori, sia una popolazione residenziale (saranno 2.000 nella fase iniziale) che potranno sviluppare e testare tecnologie di robotica, automazione, mobilità personale, smart home, intelligenza artificiale, integrate in ambienti reali.
Woven City: il laboratorio vivente di Toyota
A Woven City le persone, le case, gli edifici, i veicoli saranno tutti collegati e in comunicazione tra loro attraverso dati e sensori, ma ancor di più, si comincerà a testare un vero e proprio sistema operativo digitale per l’infrastruttura della città.
Ed è proprio in virtù di questa visione da “living laboratory” che il presidente di Toyota Motor Akio Toyoda, ha invitato partner commerciali e accademici, scienziati e ricercatori da tutto il mondo a recarsi a Woven City per lavorare ai loro progetti in incubatore unico nel suo genere.
La realizzazione “urbanistica” di Woven City è stata affidata allo studio BIG di Bjarke Ingels, che si è occupato di progetti di alto profilo come le nuove sedi londinese e californiana di Google, la Lego House di Billund, o il grattacielo Two World Trade Center di New York, ma che, soprattutto, ha piena consapevolezza dell’impatto che una serie di tecnologie stanno avendo sul mondo in cui viviamo e ci muoviamo nelle nostre città.
Smart City: Focus sulla sostenibilità
Non a caso si parla di una progettazione stradale sulla base di esigenze differenti – traffico veicolare, traffico misto, traffico pedonale – ma anche di una attenzione davvero molto alta a tutto il tema della sostenibilità: edifici di legno per ridurre l’impatto ambientale, pannelli fotovoltaici sui tetti, ampi spazi verdi e coltivazioni idroponiche, auto a emissioni zero e completamente autonome.
Gli edifici saranno equipaggiati con le più recenti tecnologie: dalla robotica domestica a supporto delle attività quotidiane all’unione di intelligenza artificiale e sensoristica per un monitoraggio costante della salute e delle necessità, anche basilari, degli occupanti, che saranno incoraggiati alla vita di relazione anche grazie alla creazione di spazi appositi dedicati alla vita sociale. Il tutto, va da sé, con una attenzione costante anche ai temi della fiducia, della sicurezza e della positività.
Il progetto dovrebbe prendere vita con l’inizio del prossimo anno. E per chi fosse interessato a prendere parte alla sperimentazione, c’è già un sito dedicato: Woven-city.global