L’informatizzazione in sanità è di fronte ad un
momento di svolta, che deriva sostanzialmente da un certo grado
di maturità e di consolidamento sul mercato delle tecnologie
esistenti, e soprattutto da un cambiamento di tipo culturale.
Le aziende ospedaliere non sono più viste come aziende a sé
stanti, infatti con la costituzione dei raggruppamenti di area
vasta è in atto un ripensamento del sistema generale
dell’infrastruttura esistente: il cambiamento n e l l
’ o r g a n i z z a z i o n e dell’Azienda
Sanitaria Locale, vista non come ospedale singolo ma come
l’insieme delle prestazione erogate attraverso le
strutture, favorisce la diffusione dell’utilizzo
dell’informatica dal reparto, punto di confine raggiunto
fino a questo momento, al letto del paziente. È una vera e
propria rivoluzione perché presuppone una reingegnerizzazione
completa dei flussi informativi, dei processi e delle
prestazioni dal paziente, verso il medico e verso il personale
infermieristico. Questo scenario apre un’importante
finestra di opportunità per chi come Panasonic vuole fornire
non un prodotto ma una soluzione clinica e si pone come uno dei
quattro piloni necessari per la costruzione di un nuovo sistema
informativo sanitario: l’azienda ospedaliera, le software
house fornitrici delle soluzioni specialistiche
dell’informatizzazione del processo, il fornitore
dell’infrastruttura di rete e il fornitore
dell’apparato che possa arrivare fino al letto del
paziente. Questa è stata la filosofia di fondo che ha mosso
anche Panasonic nella progettazione e nella costruzione del
CF-H1, ultimo nato tra i toughbook: un apparato che avesse
peculiarità tali da poter soddisfare sia il clinico
(resistenza, disinfettabilità, scarsa propensione alla
diffusione batterica all’interno dei reparti), sia i
sistemi informativi, in quanto è un computer resistente con
un’ottima capacità di elaborazione, sistemi operativi
nativi e standard, che quindi si adattano bene al parco
software esistente, e che sono abilitati a tutte le tecnologie
di interconnessione e di intercomunicazione. Il CF-H1 ha,
infatti, una predisposizione per la rete wireless (WiFi-WiMax e
rete Mobile HPSDA), ed è dotato di un lettore RFId e di un
lettore di codice a barre tridimensionale. È previsto inoltre
a breve l’inserimento di un lettore di smart card.
Riuscire a condensare tutta questa tecnologia all’interno
di un apparato, che sia fruibile 24h/24 al personale medico ed
infermieristico, ha rappresentato la sfida che Panasonic oggi
ha vinto, con dei buoni vantaggi sugli altri competitors anche
in termini di flessibilità di uso dell’apparato stesso,
in termini di resistenza e di durata delle prestazioni erogate
attraverso l’apparato per mezzo delle batterie.
L’azienda ha curato con molta attenzione ciascun
particolare, perché sono poi le caratteristiche proprie del
prodotto che diventano il fattore abilitante. Ambizione
primaria di Panasonic è pertanto di fornire delle vere e
proprie soluzioni, mettendo a disposizione dei clienti la
capacità di progettazione e di customizzazione, e di poter
pensare, costruire e implementare i progetti in stretta
collaborazione con le aziende, offrendo una vera e propria
consulenza.
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Pubblicato il 01 Apr 2009
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