Computer vision

Spettroscopia laser e computer vision per produrre vino di qualità

Al Simei di Milano, Antares Vision Group presenta il sistema di intelligenza artificiale che consente di valutare oggettivamente la qualità delle uve già sul nastro trasportatore e perfezionare il processo di classificazione e l’innovativa applicazione di spettroscopia laser che permette di misurare la concentrazione dei gas in linea subito dopo la tappatura per evitare di produrre bottiglie con difetti di imbottigliamento che pregiudicherebbero la qualità del vino

Pubblicato il 16 Nov 2022

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Antares Vision Group è partner tecnologico d’eccellenza nella digitalizzazione e nell’innovazione per imprese, istituzioni e autorità governative, poiché garantisce sicurezza, qualità, sostenibilità e efficienza di prodotti e filiere. Il suo punto di forza è un ecosistema integrato di tecnologie – software e hardware – per garantire la qualità dei prodotti (sistemi e macchine di ispezione) e la tracciabilità degli stessi lungo la filiera (dalle materie prime, alla produzione, dalla distribuzione fino al consumatore), con una gestione integrata di dati, di produzione e di filiera, anche tramite l’applicazione dell’intelligenza artificiale e l’utilizzo di blockchain.

Tra i tanti settori in cui opera, Antares Vision si occupa anche di Food & Beverage e delle tematiche che attengono al Packaging. Per questo, forte della sua expertise, al Simei di Milano (il Salone Internazionale macchine per l’enologia e l’imbottigliamento), ha presentato il sistema che consente di valutare oggettivamente la qualità delle uve già sul nastro trasportatore e perfezionare il processo di classificazione e l’innovativo sistema ottico che permette di misurare la concentrazione dei gas in linea subito dopo la tappatura per evitare di produrre bottiglie con difetti di imbottigliamento che pregiudicherebbero la qualità del vino.

Spettroscopia laser per l’ispezione dello spazio di testa delle bottiglie

Per evitare di produrre bottiglie con difetti di imbottigliamento che pregiudicherebbero la qualità del vino, non basta limitarsi a effettuare il controllo dell’ossigeno a campione sul prodotto finito perchè ci si potrebbe accorgere di qualche mal funzionamento troppo tardi: e così migliaia di bottiglie saranno già state prodotte e la shelf life del vino sarà ormai compromessa. Grazie alla spettroscopia laser, un’applicazione sviluppata da Antares Vision Group con l’innovativa tecnologia di ispezione PCS 700 IoT firmata FT System – uno dei marchi leader nel settore dell’imbottigliamento e packaging per quel che riguarda controllo, ispezione e monitoraggio delle linee – , è oggi possibile garantire la qualità del vino, proteggere il proprio brand e prevenire inefficienze nel processo di imbottigliamento.

Un raggio laser, posizionato alla giusta altezza sulla linea di produzione, attraversa la bottiglia nello spazio di testa, tra il tappo e il livello del vino (Head Space Oxygen-HSO), sfruttando la proprietà fisica di alcune molecole allo stato gassoso che assorbono la luce solo per specifiche e definite lunghezze d’onda. Un controllo che non appesantisce il processo di produzione, perché può essere effettuato direttamente sulla linea di imbottigliamento subito dopo la tappatura (il controllo può essere effettuato anche all’interno di strumenti di laboratorio, per misurare in modo non distruttivo i parametri di concentrazione di un gas, anche ripetutamente nel tempo sullo stessa bottiglia), così da evitare che l’ossigeno si dissolva progressivamente nel vino provocando la variazione dell’aroma e del colore o l’imbrunimento.  

La spettroscopia di assorbimento laser PCS 700 IoT permette di ottenere misurazioni molto accurate della presenza di un gas, della sua concentrazione e pressione, anche se lo spazio di testa è parzialmente trasparente o in contenitori di diversi materiali, colori e spessori. È possibile utilizzarla ripetutamente nel tempo sulla stessa bottiglia.   

Industria enologica e spettroscopia laser: tutti i vantaggi

Ma i vantaggi della spettroscopia laser vanno oltre.

Ad esempio, nel vino fermo la si usa per verificare la concentrazione di ossigeno e la pressione interna totali individuando eventuali mal funzionamenti dei sistemi di inertizzazione durante il riempimento, o per monitorare se il livello di vuoto sia corretto, così da evitare le criticità legate al rialzo del tappo o alla creazione di vie per lo scambio di gas con l’esterno.  

Nella produzione di vino spumante con metodo classico l’applicazione consente ai produttori di monitorare le bottiglie alla fine della seconda fermentazione, prima di stapparle per la sboccatura. È così possibile selezionare le top quality e quelle in cui la rifermentazione ha avuto problemi, così da consentire la rilavorazione e il recupero del prodotto non idoneo senza distruggerlo.  

Anche nella birra in bottiglia e nei fusti si può monitorare la pressione interna così da individuare eventuali perdite dal tappo che potrebbero verificarsi dopo la fase di pastorizzazione, anche tappi che con il raffreddamento post pastorizzazione si sono richiusi. Con questa tecnologia si superano i limiti dei sistemi acustici o visivi evitando i falsi scarti. Nel caso dei fusti viene invece individuata la fuoriuscita della CO2 dalla valvola: l’aria intorno ad essa viene aspirata e portata in una camera dove attraverso la spettroscopia laser si individua la presenza della CO2.

Con la computer vision per valutare oggettivamente la qualità dell’uva

Ma non finisce qui, perché la produzione di un vino di qualità inizia con la corretta selezione dell’uva. Per una cernita che sia oggettivamente accurata e che superi i limiti soggettivi generati della selezione manuale, Antares Vision Group propone una soluzione sviluppata da Oròbix Life (parte del Gruppo) per il controllo qualità uve che si basa sull’applicazione dell’intelligenza artificialeL’IA si occupa di analizzare le immagini delle uve provenienti da un sistema di visione installato sul nastro trasportatore nella zona di conferimento per rilevare grappoli con difetti, presenza di marciume, parti danneggiate da pioggia o grandine, rami, foglie e insetti. Questo permette all’enologo di decidere in modo oggettivo verso quali lavorazioni inviare le uve in funzione della qualità del prodotto iniziale. 

Mentre il processo di cernita viene ottimizzato, il sistema acquisisce dati utili anche alla tracciabilità della materia prima. Man mano che le immagini vengono caricate, questa tecnologia apprende nuove informazioni e il modello di classificazione si allena per diventare sempre più preciso, così da migliorarsi costantemente. Le informazioni, in questo modo, sono via via più accurate e favoriscono processi decisionali più oggettivi. Questo permette di apportare correttivi già in vigna prima di dover correggere eventuali difetti in cantina, quando oramai sarebbe troppo tardi e l’intervento diventerebbe più dispendioso, oltre che meno sostenibile.

Garantendo oggettività e tempestività nella valutazione della qualità dell’uva, in linea con l’obiettivo di controllare il prodotto durante tutto il processo di lavorazione, è possibile mantenere o migliorarne la qualità anche a fronte di situazioni non prevedibili, come gli effetti del cambiamento climatico e l’emergere di un mercato sempre più competitivo ed esigente.

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