Standard per l’IoT: nasce l’Open Interconnect Consortium

Atmel, Broadcom, Dell, Intel, Samsung e Wind River si sono riuniti per promuovere l’interoperabilità e definire i requisiti di connettività per miliardi di dispositivi Internet of Things connessi nel mondo. Contribuiranno a realizzare uno specifico protocollo open source e a definire un programma di certificazione per i prodotti

Pubblicato il 10 Lug 2014

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È nato l’Open Interconnect Consortium (OIC), un nuovo consorzio che promuoverà la diffusione dell’Internet of Things (IoT). A costituirlo sono stati sei grandi vendor che operano in ambito hi-tech: Atmel, Broadcom, Dell, Intel, Samsung e Wind River. L’obiettivo dell’iniziativa è migliorare l’interoperabilità e definire i requisiti di connettività per i miliardi di dispositivi che vengono utilizzati in ambito IoT, tra cui i PC, gli smartphone, i tablet, gli elettrodomestici e i “wearable device”.

Intenzione dell’OIC è definire un framework comune delle comunicazioni basato su tecnologie standard per la connessione wireless e per la gestione intelligente dei flussi informativi tra personal computer e dispositivi IoT, indipendentemente dalla tipologia, dal sistema operativo e dal service provider.

Le compagnie del consorzio contribuiranno con il loro know-how tecnologico alla realizzazione di uno specifico protocollo, all’implementazione open source e alla definizione di un programma di certificazione per i prodotti, con l’obiettivo dare un forte impulso allo sviluppo dell’IoT. Le specifiche determinate dall’OIC riguarderanno diverse soluzioni di connettività – basate non solo sugli standard wireless esistenti, ma anche su quelli emergenti -, garantendo la piena compatibilità con tutti i sistemi operativi.

Open Interconnect Consortium

«L’open source si basa sulla collaborazione e sulla scelta. L’Open Interconnect Consortium è un’ulteriore dimostrazione di come proprio l’open source aiuti ad alimentare l’innovazione», ha dichiarato Jim Zemlin, direttore esecutivo della Linux Foundation. «Siamo ansiosi di vedere i risultati conseguenti al contributo che l’OIC darà nel promuovere un ambiente aperto a supporto dei miliardi di dispositivi collegati».

Al programma parteciperanno operatori di una vasta gamma di settori industriali, dallo smart home alle soluzioni per l’ufficio, all’automotive. In questo modo le specifiche dell’OIC potranno aiutare le aziende nel progettare prodotti intelligenti, affidabili e sicuri e in grado di scambiare informazioni in condizioni di potenza e larghezza di banda in continuo cambiamento, e anche senza una connessione Internet.

In particolare il primo codice open source OIC sarà sviluppato per rispondere alle esigenze delle soluzioni Smart Home e per l’ufficio. Per esempio, renderà più semplice il controllo da remoto e la ricezione delle notifiche degli elettrodomestici e dei dispositivi enterprise, attraverso smartphone, tablet e PC conformi alle policy di IT security aziendali. Se da un lato, quindi, alcuni prodotti consumer potranno essere controllati da remoto – riducendo i costi associati al loro utilizzo e i relativi consumi energetici -, dall’altro a livello aziendale, i dipendenti e i partner in visita potranno collaborare in sicurezza mentre interagiscono con schermi e altri device nelle sale riunioni.

E già si pensa al futuro. Il prossimo passo vedrà la diffusione di un nuovo protocollo anche per altri settori, primi fra tutti l’automotive, la sanità e l’industria.

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