Dopo RoboIT, il primo dei Poli Nazionali di Trasferimento Tecnologico di CDP Venture Capital – una SGR (70% di CDP Equity e 30% di Invitalia) che punta sul Venture Capital come asse portante dello sviluppo economico e dell’innovazione del Paese – arriva Tech4Planet che, con un investimento complessivo fino a 55 milioni di euro stanziato dal Fondo di Technology Transfer, si propone di facilitare l’accesso al mercato e la crescita di nuove imprese concepite all’interno dei laboratori di ricerca dedicate alla sostenibilità ambientale, in particolare nei settori energytech, circular economy, sustainable manufacturing, smart mobility e water management.
Parte dell’investimento complessivo sarà inoltre dedicato a supportare il lancio di nuovi Fondi di Venture Capital specializzati nei settori della sostenibilità ambientale, che avranno il compito di continuare a finanziare le startup più promettenti. Una strategia di investimento che consente da un lato di aumentare la maturità tecnologica e di business delle invenzioni prodotte dalla Ricerca e dall’altro di rafforzare il sistema del Venture Capital specializzato nelle tecnologie di frontiera strategiche per il nostro Paese.
“Il Trasferimento Tecnologico è un processo fondamentale per colmare il divario ancora ampio in Italia fra ricerca e mercato. Una distanza che un Paese a forte vocazione industriale e con una Ricerca fra le migliori al mondo non può più permettersi” dichiara Enrico Resmini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP Venture Capital Sgr “La costituzione del Polo Tech4Planet segna un altro passo importante nel cammino che stiamo percorrendo con il Fondo di Technology Transfer, volto a realizzare una serie di Poli Nazionali di Trasferimento Tecnologico in grado di federare le migliori Università e Centri di ricerca e partner industriali, per fare rete, sostenere la nascita di nuove imprese e favorire una cultura del Venture Capital specializzato in tecnologie di frontiera capaci di trovare soluzioni nuove e innovative ai problemi del nostro tempo.”
La centralità del sistema accademico nello sviluppo imprenditoriale che guarda al futuro del sistema Paese
Il Polo Tech4Planet coinvolgerà importanti attori industriali che operano nel settore e sarà distribuito sul territorio attraverso i laboratori dei Politecnici di Milano, Torino e Bari, che contribuiranno alla ricerca di progetti ad alto impatto di mercato anche con un effetto catalizzatore per le Regioni del Sud Italia. I ricercatori coinvolti beneficeranno di risorse economiche e competenze specialistiche per la realizzazione di studi di fattibilità tecnica e di business, grazie al coinvolgimento dei rispettivi incubatori: PoliHub, I3P e il nascente incubatore del Politecnico di Bari.
La fase di accelerazione imprenditoriale per il trasferimento delle invenzioni sul mercato sarà poi svolta presso il Distretto di Innovazione del Gasometri del Politecnico di Milano in collaborazione con PoliHub e partner internazionali specializzati, e sarà aperta anche ai progetti di ricerca già costituiti in impresa dell’intera rete delle Università e dei Centri di ricerca italiani.
“Sostenibilità, sviluppo del territorio e rafforzamento dei grandi centri di innovazione sono aspetti prioritari nelle politiche di rilancio del Paese che questa iniziativa coglie appieno. Il Politecnico di Milano si unisce oggi al Politecnico di Torino e a quello di Bari in un progetto di portata nazionale che dimostra la centralità del sistema accademico nello sviluppo imprenditoriale”, commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, “All’interno di questa rete, il Distretto di Innovazione dei Gasometri rappresenta un nodo strategico: punto di incontro tra ricerca universitaria, aziende e venture capital in una chiave di confronto europeo. La dimostrazione concreta di una sinergia che sa valorizzare l’esistente all’interno di un piano di rilancio più ampio che guarda al futuro delle nuove generazioni di imprenditori in un’ottica di sistema-paese.”
La Fondazione Politecnico di Milano è tra i co-investitori del Polo Tech4Planet e sono in fase di finalizzazione importanti accordi con primarie aziende di settore ed enti istituzionali, che andranno ad incrementare l’investimento di 55 milioni di euro in fase di stanziamento da parte di CDP Venture Capital, con un potenziale effetto leva stimato complessivo di oltre 130 milioni di euro in 4 anni per la creazione e lo sviluppo di più di 60 nuove aziende.
Un’ecosistema di innovazione per rilanciare il Paese verso la transizione ecologica e digitale
La sostenibilità ambientale è tra le sfide più pressanti del nostro secolo ed è l’ambito chiave su cui verte l’impegno del Green Deal europeo di arrivare ad una progressiva e completa decarbonizzazione del sistema entro il 2050. Il Venture Capital nel mondo si sta decisamente orientando verso gli investimenti in questo settore, che fra il 2014 e il 2019 sono aumentati di oltre 8 volte, raggiungendo quota 16,2 miliardi di dollari, con un tasso di crescita 5 volte superiore a quello degli investimenti generici in Venture Capital.
In Italia, gli investimenti VC nel settore rappresentano soltanto lo 0,8% di quelli europei, anche a causa della carenza di fondi specializzati. Ciò nonostante, l’Italia esprime un grande potenziale in termini di pubblicazioni in ambito “Energie rinnovabili, sostenibilità e ambiente” (2021 Elsevier B.V.), in cui è il quinto Paese al mondo e terzo in Europa. Le imprese italiane si classificano prime in Europa in termini di eco-efficienza (Symbla 2020 Green Italy report) e il nostro Paese è risultato il migliore, tra i grandi, nel rapporto emissioni di CO2 per capita e nella percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili. Un ecosistema fortemente ramificato di ricerca e innovazione che gode anche del vantaggio della presenza di abbondanti risorse rinnovabili.
“La collaborazione tra i tre politecnici italiani sul tema dell’innovazione e della sostenibilità, fondamentali in questo momento storico della ripartenza, è una grande opportunità per il Paese e, soprattutto, per il Sud Italia che si candida a diventare punto di riferimento per un nuovo modello di sviluppo fondato sulla ricerca d’avanguardia, il trasferimento tecnologico e il sostegno alle imprese innovative – commenta il Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino – Vogliamo sostenere la transizione ecologica, energetica e digitale dell’Italia attraverso un ecosistema dell’innovazione in cui il mondo della ricerca condivida con le migliori realtà imprenditoriali un bagaglio di conoscenze e competenze nei settori più avanzati e promettenti dell’economia. Questa alleanza tra pubblico e privato, sostenuta da investitori qualificati, farà crescere l’attrattività dei territori e la competitività internazionale delle aziende”.
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