È partita la commercializzazione di Stonex One, lo smartphone italiano frutto di un progetto di Davide Erba, che di Stonex è il CEO, e del direttore creativo Francesco Facchinetti, già noto per la sua attività di DJ e cantante. Il primo lotto da 300 smartphone, disponibili dalle ore 12 del 22 luglio sullo store online della società, è andato esaurito in un’ora.
Il team di Stonex – composto da una decina di persone – è stato in grado di anticipare qualsiasi aspettativa del proprio pubblico facendo partire dal 15 luglio l’inizio del countdown di sette giorni all’apertura delle vendite ufficiali del nuovo octa-core Android, 5.5’’ Quad HD.
Quello di Stonex One è un nuovo modello di business, che prevede la disintermediazione totale delle vendite: il device, infatti, è acquistabile solo online (almeno per il momento) attraverso il canale eCommerce. Inoltre è stato deciso di gestire tutta la campagna marketing e di comunicazione online, soprattutto attraverso i canali social. Questo permette da un lato di commercializzare uno smartphone di fascia alta al prezzo competitivo di 299 euro, e dall’altro di abbattere i costi di distribuzione.
«Abbiamo usato la rete per diffondere alla nostra community le informazioni su tutta l’evoluzione del telefonino – ha sottolineato recentemente Facchinetti, in un’intervista a CorCom -. Vogliamo che tutto sia trasparente, costi di produzione inclusi. Produrre Stonex One costa 275 euro, iva inclusa, o meglio, 225 euro più iva compresi i costi di produzione e la garanzia sui singoli componenti. Il nostro primo margine sarà quindi molto limitato, inferiore ai 25 euro, ma nonostante questo ci crediamo perché crediamo che il grande pubblico accoglierà bene il nostro smartphone e quindi puntiamo sui grandi numeri». E il coinvolgimento della community è uno dei punti cardine della strategia di Stonex: ad esempio è stato chiesto agli utenti del web che tipo di servizi e applicazioni vorrebbero trovare sul loro dispositivo. Anche per questo il sistema operativo del device, Android Lollipop, permette diversi gradi di personalizzazione.
Il progetto sembra essere ambizioso, soprattutto se si pensa che il 30 settembre è previsto lo sbarco negli Stati Uniti. Al momento le prenotazioni online sono circa ventimila, assolutamente non vincolanti, e si stima che almeno la metà saranno confermate. Dopodiché si ipotizza che le vendite si attesteranno sui ventimila pezzi al mese.