Approfondimenti

Storie italiane di successo nel mondo del Mobile

Anche nel nostro Paese c’è chi ha saputo cavalcare l’onda delle App: sviluppatori con idee a volte molto semplici ma originali e, soprattutto, redditizie. Ne abbiamo intervistati alcuni tra quelli che maggiormente si sono distinti nel panorama nazionale

Pubblicato il 10 Ott 2012

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I Mob App Awards sono un barometro dell’interesse che il
mondo degli smartphone e delle App ha destato nel panorama
nazionale.

Il contest, indetto dagli Osservatori della School of
Management del Politecnico di Milano
in collaborazione con
Smau con l’obiettivo di premiare le App più innovative per
smartphone e tablet, ha raccolto un numero elevato di adesioni e
ha portato alla luce realtà tutte italiane che hanno saputo
ottenere successi rilevanti e dalle grandi potenzialità future.

Si tratta in molti casi di giovani sviluppatori
indipendenti che sono riusciti a cavalcare l’onda del
fenomeno App
, ma anche di realtà imprenditoriali che
hanno intuito un’opportunità di mercato, innovando tramite
l’uso delle tecnologie mobili.

I modelli di business in questo settore sono diversi e
l’esperienza degli sviluppatori insegna che non ne esiste
uno migliore degli altri a prescindere. Luca
Micheli
, sviluppatore Mobile indipendente di 23 anni che
guadagna circa 3.000 euro al mese grazie all’ ”in-App
Advertising”, ovvero inserendo banner pubblicitari nelle
proprie applicazioni utilizzate ogni giorno da decine di migliaia
di utenti, racconta: «inizialmente ho provato con un
modello di vendita diretto: non andava male ma dopo poco le mie
App sono state “craccate”, gli utenti hanno iniziato
a scaricarle gratis e i ricavi si sono assottigliati di
parecchio. Ora prediligo i banner all’interno delle App, in
particolare con la mia di maggior successo: QuizPatente».

L’App permette di mettersi alla prova con i quiz
della patente sul proprio smartphone, è online da 9 mesi ed ha
totalizzato 640.000 download
. «Al momento ho
appena rilasciato una nuova versione e registro anche 1 milione
di impression (ndr quante volte un banner pubblicitario viene
visualizzato dagli utenti) alla settimana, – spiega Micheli
-. Prima erano circa 500.000 mila al mese»

Micheli sta ora iniziando a pensare più in grande e, anche
grazie all’aiuto che il Politecnico di Milano gli sta dando
tramite l’iniziativa a sostegno delle nuove aziende nel
campo digitale (Start-up Boosting, clicca
qui per maggiori informazioni
), vuole provare ad esportare a
livello internazionale la sua creazione, adattandola alle diverse
specificità locali.

Le più grandi opportunità per quanto riguarda lo
sviluppo di App sembrano al momento gravitare intorno al mondo
Apple
: «Gli utenti della “mela” sono
molto più predisposti ad acquistare App a pagamento –
spiega Daniele Ratti, che a soli vent’anni
ha già realizzato una serie di giochi per iPhone –.
L’azienda è stata molto brava a costruire il proprio App
Store in maniera da favorire questo fenomeno. Per aprire un
account sull’App Store è necessario inserire il numero
della propria carta di credito, e a quel punto per effettuare un
acquisto è sufficiente un solo click».

Lo sviluppo di giochi non è però cosa semplice, come spiega
Ratti: «lo sviluppatore si trova a competere con aziende
del calibro di Electronic Arts, che con grandi team di sviluppo
ed azioni mirate di marketing riescono ad occupare stabilmente i
primi posti in classifica dello store». Ciò non ha però
impedito a Ratti di sviluppare una serie di App di discreto
successo e di registrare ricavi per poco meno di 10.000 euro nel
corso dell’ultimo anno, tra cui FaceMotion, che permette di
giocare a diversi giochi tradizionali usando i movimenti del
proprio viso anziché le dita.

Ma che caratteristiche deve avere un’App per avere
successo?

Oltre a garantire una buona user experience, sembra che
l’importante sia avere un’idea che risponda ad un
bisogno o a una curiosità degli utenti e svilupparla, ma non
servono necessariamente progetti complessi.

È il caso di “Chiamami”, un’App realizzata da
Daniele Leone, ex grafico e web-designer
appassionato di Mobile fin dall’esordio del primo iPhone,
che ha la funzione di simulare la ricezione di una chiamata sul
proprio telefonino, anche da personaggi famosi grazie a voci
registrate. «Ho realizzato questa App in una notte insonne
di lavoro – spiega Leone – e nel giro di un anno e
mezzo mi ha fruttato la bellezza di 80mila euro».

Lo sviluppatore ha poi inventato un modo del tutto nuovo di
monetizzare una delle sue App di maggior successo: AppGratis.
«L’App permette agli utenti di ricevere aggiornamenti
sulle promozioni in corso all’interno dello store, mettendo
in evidenza applicazioni disponibili in forte sconto o gratis.
Dato il grande successo dell’App e il numero di persone che
quotidianamente la utilizzano, ho pensato di fornire il servizio
a pagamento, mettendo in evidenza le creazioni di altri
sviluppatori a prezzi estremamente competitivi».

Grazie a questa e ad altre App da lui create, Leone
riesce a guadagnare circa 10.000 euro al mese, e intende ora
fondare una società che ampli le funzionalità di AppGratis per
fornire un vero e proprio servizio completo di promozione per
applicazioni
.

Diversa è l’esperienza di Stefano
Moretti
, architetto appassionato di nuove tecnologie,
fondatore e amministratore delegato di Altair4Multimedia, azienda
attiva nella produzione di contenuti audiovisivi educativi che ha
trovato nel Mobile un nuovo mezzo di espressione.
«l’App Rome MVR è unica nel suo genere, un piccolo
concentrato di tecnologia – spiega Moretti –. Grazie
alla realtà aumentata i visitatori della città di Roma possono
utilizzare il proprio smartphone per sovrapporre agli edifici e
alle rovine della città una ricostruzione storica di come essi
apparivano ai tempi dei romani, per un’esperienza ludica ed
educativa allo stesso tempo che non ha precedenti».

Ancora non si è trovato il modo di monetizzare adeguatamente
questa idea che non è stata spinta con iniziative di marketing:
al momento viene offerta gratuitamente sugli Store con
funzionalità ridotte e ad un prezzo contenuto (circa 1,50 euro)
è possibile acquistare moduli aggiuntivi per visitare il resto
della città. «Prima di concentrarci sullo sviluppo
commerciale del nostro prodotto vogliamo costruire una libreria
multimediale completa che comprenderà anche l’Acropoli di
Atene, le rovine di Agrigento e di Pompei e i siti archologici in
Egitto», spiega Moretti.

Un’altra esperienza interessante è quella di
Alessandro Tiretta, ex Responsabile dei Servizi
Informativi in Leroy Merlin con un’esperienza ventennale
nel mondo dell’informatica, che ha fondato a gennaio 2012
RetApps con l’obiettivo di portare l’innovatività
del Mobile nel settore del Retail.

«La nostra azienda ha realizzato la prima soluzione attiva
a livello commerciale nel mondo che consente ai retailer di
utilizzare gli smartphone per attivare un servizio di
self-scanning – ma non solo – all’interno dei propri punti
vendita – spiega Tiretta –. Grazie ad essa i costi di
implementazione, che sono normalmente nell’ordine dei
150/200mila euro, si abbattono notevolmente, non essendo più
necessario comprare i terminali e l’hardware necessario per
far funzionare il tutto».

La soluzione è attualmente attiva in tre punti vendita di Coop
Estense ed in uno di Auchan, 10mila utenti hanno
scaricato l’App dal momento del lancio e 2.500 di loro la
utilizzano con regolarità
. «L’azienda sta
andando bene – continua Tiretta – nel corso del
prossimo anno abbiamo in programma un’espansione del
personale mentre lo sviluppo della soluzione si concentrerà ora
sull’integrazione di un servizio di Payment e di una serie
di servizi innovativi che comprendono Couponing e Promotion, per
offrire un’esperienza di acquisto che accompagni
l’utente prima, durante e dopo la visita nel punto
vendita».

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