Tutti i dati usciti nelle ultime settimane parlano del declino dei tablet: se ne vendono sempre meno e addirittura il quarto trimestre 2014 potrebbe aver segnato (secondo alcuni osservatori) la prima decrescita su base annuale.
«In realtà, i tablet non stanno morendo, stanno soltanto cambiando. E diventeranno sempre più adatti al pubblico aziendale», spiega al nostro sito Neil Mawston, uno dei massimi esperti internazionali del mercato mobile, presso l’osservatorio Strategy Analytics.
I dati delle società di ricerca
Le vendite raccontano certo di un tracollo progressivo. Secondo Idc e Canalys le vendite nel quarto trimestre 2014 sono scese del 3,2 e del 12 per cento, rispetto al periodo precedente. «Secondo noi nel quarto trimestre c’è stata una crescita piatta e nell’intero 2014 un +7 per cento, contro il +13% del 2013 sul 2012», dice Mawston.
«Queste differenze nelle stime si spiegano con la difficoltà di conteggiare tutti i prodotti venduti sul mercato, dal momento che oramai ce ne sono tanti commercializzati in Cina e altri Paesi emergenti». Ed è appunto in questi Paesi che i tablet continuano a crescere, mentre ormai crollano nei mercati maturi, aggiunge l’analista di Strategy Analytics.
I motivi sono numerosi. Il primo è noto: tutti i produttori puntano su tablet da 5 pollici in su; prodotti che cannibalizzano soprattutto i tablet 7 pollici, quelli più economici. «Pesa anche la maggiore spinta innovativa, negli ultimi mesi, da parte dei laptop ibridi», precisa Thomas Husson, analista di Forrester Research.
C’è anche il fatto che il tablet non è per tutti. «Molti utenti che ne volevano uno, per sostituire il proprio laptop low cost, l’hanno già fatto nei mesi scorsi, nei Paesi emergenti». Il ricambio dei prodotti non è inoltre così intenso come per gli smartphone. I motivi sono che i tablet sono prodotti meno personali e meno caratterizzati da una intensa innovazione anno dopo anno.
Infine, sembra che tendano a rompersi meno spesso degli smartphone, perché più di rado trasportati fuori casa (secondo Pew, l’84% delle ore di utilizzo di un tablet avviene a casa). «È un mercato saturo, nei Paesi maturi. E in quelli in via di sviluppo è appena partito, quindi è probabile che nel 2016-2017 vedremo una nuova crescita delle vendite», prevede Mawston. «La morte dei tablet è stata grandemente esagerata», conferma Husson. «Noi prevediamo che la base installata passerà dai 580 milioni del 2015 agli 840 milioni del 2019, pari all’11% della popolazione».
Grandi opportunità nel mondo business
Ma la crescita futura non è da imputare solo ai Paesi emergenti. Anche le aziende avranno un proprio ruolo, integrando sempre più spesso i tablet nei processi operativi: «Nella forza vendita, nella sicurezza, negli ospedali. Per video conferenze, pagamenti Nfc, remote Vpn», dice Mawston. «Cresceranno gli utilizzi di nicchia dei tablet, a scopi di business, anche grazie a formati più grandi, da 12 pollici», dice Husson.
I tablet business futuri avranno quindi schermi più grandi, processori più veloci, connettività 4G Lte Advanced. Funzioni di sicurezza per l’accesso biometrico (che Apple ha già reso popolari) e la separazione “stagna” dei contenuti personali da quelli business.
Che questa sia una direzione interessante lo dimostrano anche le voci sull’uscita di un iPad “Pro”, proprio per il mercato business, magari facendo leva sulla recente partnership Apple-IBM. IDC e Canalys prevedono che un certo ruolo ce l’avrà anche Microsoft e il suo Windows 10: potrebbe essere gradito alle aziende che vogliono creare un ecosistema Windows uniforme su tutti i propri dispositivi.