Smart city anzi smart valley in Italia. Succede in Val Trompia, dove la Regione Lombardia, la Comunità Montana di Valle Trompia e i comuni associati hanno dato vita al progetto “Una Montagna di Informazioni (Pils Montagna 2011-2013)”, finalizzato alla creazione di servizi bibliotecari innovativi, favorendo l’accesso alle risorse documentarie tradizionali ed elettroniche alla popolazione locale.
La biblioteca 2.0 entra nella Internet of Things scegliendo la tecnologia RFID. Perno tecnologico dello sviluppo i tag, applicati a ogni singolo volume e utilizzati non solo per semplificare le attività di back office come, ad esempio, gli inventari e il servizio antitaccheggio, ma anche come componente intelligente a supporto delle nuove tessere di iscrizione associate a una nuova profilazione degli utenti.
Il programma punta a migliorare la quantità dell’offerta informativa e la qualità dei servizi bibliotecari. Grazie al supporto tecnologico dell’RFID, le biblioteche della Val Trompia hanno registrato una riduzione dei costi operativi di gestione e un carico di lavoro meno oneroso per i bibliotecari: delegando alla tecnologia alcune operazioni, svolte ora in autonomia dall’utente, infatti, il personale può dedicarsi alle attività prioritarie per la biblioteca, curando maggiormente le relazioni con gli utenti.
Servizi biblioteca 2.0
L’adozione della tecnologia RFID si deve alla volontà di portare efficienza e semplificazione, attraverso la formulazione di servizi più intelligenti e innovativi, associati alla gestione dei libri e degli accessi.
Per velocizzare le operazioni legate alla ricerca dei titoli, al prestito, alla restituzione o alle proroghe, ogni singolo volume è stato identificato con un tag RFID HF. Una volta prelevato il volume, infatti, basta avvicinarsi alla postazione intelligente, appoggiarlo a un vassoio dotato di lettore Rfid integrato e il terminale mostra a video tutti i dati relativi, associando il prestito all’utente che si è identificato con lo smart badge.
Partner tecnologico del progetto RFID Global, che ha definito un sistema che consente non solo di tracciare la movimentazione delle opere e di effettuare rapidamente gli inventari, utilizzando un lettore palmare RFID che consente di localizzare i volumi e di mettere a sistema gli aggiornamenti anche più volte al giorno.
Il progetto pilota è iniziato nel 2011, nella la biblioteca di Concesio, a nord di Brescia, seguita a giugno 2014 dalle biblioteche di Lumezzane, Nave, Pezzaze, Sarezzo e Villa Carcina, a cui si aggiungono nella primavera 2015 i siti di Bovezzo, Marcheno, Gardone Val Trompia e Ome. Nel complesso, i lettori che nel 2014 hanno usufruito del prestito presso le biblioteche valtriumpline coinvolte nel progetto sono stati oltre 18mila.
La seconda fase del progetto è finalizzata alla distribuzione di speciali tessere RFID ai bambini e a coloro che temporaneamente non dispongono della Carta Regionale dei Servizi (CRS).
La card permette all’utente di accedere alle postazioni di self-check, che, equipaggiate con reader e antenne RFID, lo guidano nella sua corretta identificazione e nelle operazioni di prelievo e restituzione dei libri: una volta identificato dal sistema, l’utente colloca il libro, CD o DVD da restituire o da prelevare sull’antenna RFID; effettuata così la registrazione dell’operazione grazie ad un’interfaccia user-friendly, l’utente ottiene la relativa ricevuta.
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