La penetrazione globale dei dispositivi Mobile ha raggiunto il 100% alla fine del 2015: in pratica questo vuol dire che mediamente c’è una SIM per ogni persona sul pianeta, secondo le ultime cifre svelate da Ovum.
La società di ricerche sottolinea la crescita fenomenale vissuta dall’industria Mobile negli ultimi dieci anni: la penetrazione è salita in dieci anni dal 33% a fine 2005 al 100% alla fine dello scorso anno. Ciò tuttavia, continuano gli analisti, non significa che ogni persona sul pianeta sia veramente connessa a una rete Mobile.
Esistono infatti ancora forti disparità regionali: in Africa e nei Paesi asiatici in via di sviluppo la penetrazione è ancora relativamente bassa, rispettivamente all’82% e al 79%: queste regioni in pratica oggi si trovano 10 anni indietro rispetto alle aree più evolute, ovvero Europa e Nord America, nota Ovum.
Ci sono questioni di realizzazione delle connessioni e accessibilità economica a reti e servizi che vanno affrontate dall’industria Mobile nel suo complesso. Solo alla fine di questo decennio l’Africa e i mercati asiatici in via di sviluppo si avvicineranno alla penetrazione del 100%, prevede la società di ricerche.
Nel frattempo si fanno rilevanti i fenomeni Internet of Things e Machine-to-machine (M2M): sono anche le macchine – non solo le persone – a connettersi, e in modo sempre più capillare: in alcuni Paesi avanzati una SIM ogni dieci è usata per connettere “cose” come automobili, contatori elettrici intelligenti e molti altri oggetti del nuovo mondo della Internet of Things. In media, il 4% delle SIM card nel mondo è attualmente usato per connettere macchine e Ovum si aspetta che tale quota raddoppi sfiorando l’8% nel 2020.
Il traguardo storico della penetrazione mobile del 100% «è sicuramente molto importante, ma non dobbiamo dimenticare alcune precisazioni – commenta Dario Talmesio, European Practice Leader di Ovum -. Sussistono grandi disparità regionali e ovviamente la penetrazione nei mercati in via di sviluppo è ancora molto indietro rispetto a quella nelle aree urbane. Sarà importante seguire anche il ruolo degli oggetti connessi – sottolinea Talmesio -. Stanno conquistando una fetta sempre più consistente della torta delle connessioni mobili globali».