UPS per lo smart manufacturing, come scegliere quello più adatto

Lo Smart manufacturing ha assoluta necessità di avere a disposizione un’alimentazione elettrica supplementare, capace di garantire la continuità della produzione. A questo compito assolvono gli UPS

Pubblicato il 05 Lug 2018

Il mondo dell’Industria 4.0 è caratterizzato da una grande varietà di processi produttivi, combinati in modo sapiente con le migliori tecnologie IT e OT per massimizzare al massimo l’efficienza. Tutto questo complesso apparato, però, ovviamente non potrebbe funzionare senza un’alimentazione elettrica pulita e continua, pena problematiche e costose interruzioni dell’intera produzione. Le reti elettriche hanno nel tempo migliorato il proprio grado di affidabilità, ma le aziende dello smart manufacturing hanno bisogno di essere garantite al 100% da problemi di ogni sorta.   Questo scopo è da tempo assolto dagli UPS, i gruppi di continuità, che sono commercializzati in centinaia di diversi prodotti a loro volta da decine di vendor. Generando, comprensibilmente, un po’ di confusione nelle aziende riguardo alla scelta giusta da effettuare per le proprie esigenze, perchè ogni famiglia di UPS comporta una serie di vantaggi e svantaggi che devono essere presi in adeguata considerazione. Fondamentalmente, gli UPS possono essere divisi in quattro diverse categorie progettuali:

  1. Standby
  2. Line Interactive (Interagenti con la rete)
  3. Standby Ferro
  4. On-line a doppia conversione
  5. On-line a conversione delta

Gli UPS in configurazione Standby sono il tipo più comune utilizzato per i Personal computer. In questa tipologia, l’invertitore entra in funzione soltanto in caso di caduta dell’alimentazione da rete

Gli UPS Line Interactive sono invece quelli più comunemente adottati dalle piccole aziende, server Web e server dipartimentali. L’elevata efficienza, le dimensioni contenute, i bassi costi e la notevole affidabilità, unite alla possibilità di correggere condizioni di fensione di linea bassa o elevata, rendono questo sistema UPS predominante nell’intervallo di potenze compreso tra 0,5 e 5 kWA.

Gli UPS standby-ferro erano invece quelli un tempo più diffusi nell’intervallo 2-15 kWA. I punti di forza di questi sistemi sono costituiti dall’elevata affidabilità e dall’eccellente filtro sulla rete di alimentazione.

Gli UPS on-line a doppia conversione rappresentano invece la tipologia più diffusa per potenze superiori a 10 kWA. Il punto di forza di questo UPS è la capacità di fornire prestazioni elettriche in uscita quasi ideali. Il limite è tuttavia rappresentato dall’usura costante dei componenti di potenza, che ne riduce l’affidabilità rispetto ad altri tipi di sistemi.

Proprio per eliminare questi inconvenienti dei sistemi a doppia conversione, circa una decina di anni fa è stata introdotta una nuova tecnologia, quella degli UPS on-line a conversione delta.

Insomma, ciascuno dei vari tipi di UPS risulta più o meno appropriato a seconda dell’applicazione, dal momento che non esiste una tipologia ideale per tutte le casistiche. La scelta finale, insomma, va attentamente ponderata da parte dell’utente finale. Ulteriori dettagli sono disponibili in questo articolo pubblicato da iotedge.it 

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