Il numero di smartphone consegnati nell’ultimo trimestre 2012 ha superato i 200 milioni di unità, portando il totale annuo del 2012 a 671 milioni di dispositivi, per una crescita annua di circa il 42%.
Questi i numeri principali dello scorso anno per il mercato mondiale degli smartphone secondo la società di ricerca Juniper Research, che si sofferma poi sui principali vendor, cominciando da Samsung. La casa coreana è accreditata di 63 milioni di terminali consegnati nel quarto trimestre 2012 (il 30% del totale), mentre il suo modello top di gamma, il Galaxy S3, in novembre ha superato il traguardo dei 40 milioni di unità vendute.
Anche per Apple è stato un trimestre record, ma nonostante il Natale e il lancio dell’iPhone 5, sottolinea Juniper, le consegne degli iPhone (47,8 milioni in tutto) sono state inferiori alle attese.
Quanto a Nokia, nel quarto trimestre ha consegnato 6,6 milioni di smartphone, con la nuova linea Lumia come indiscussa protagonista con 4,4 milioni di unità: i restanti 2,2 milioni sono modelli Symbian, in considerevole calo. Nokia ha fatto segnare una perdita di 3 miliardi di dollari per l’intero 2012 (ma il quarto trimestre è in attivo di 586 milioni), con le consegne di smartphone in forte calo: 35 milioni contro gli oltre 77 milioni del 2011 (-54%).
Juniper ha approfondito anche l’analisi di RIM, il produttore canadese dei BlackBerry, che nel quarto trimestre 2012 ha consegnato 6,7 milioni di smartphone, raggiungendo i 31 milioni per l’intero anno.Con il lancio a fine gennaio del nuovo sistema operativo BlackBerry 10 e di una linea di modelli basati su questa piattaforma RIM si sta giocando le sue carte per tornare a una quota di mercato significativa nel 2013.
Infine tra i vendor di seconda fascia, sottolinea Juniper, si è messa particolarmente in luce la cinese Huawei, che nel 2012 ha introdotto 23 nuovi modelli di smartphone, e ha consegnato circa 20 milioni di unità. Gli altri fornitori, tra cui LG e ZTE, sono riuscite a mantenere le loro quote di mercato, ma per loro continua a essere difficile sostenere la concorrenza dei brandi più conosciuti.