La sicurezza nel mondo IoT fa riferimento a una serie di parametri specifici al mondo delle “cose intelligenti”. Internet4Things ne ha parlato con Carlo Arioli, EMEA Big Data Marketing Manager Hewlett Packard Enterprise.
HPE dispone di un portafoglio con molte soluzioni per la sicurezza in numerosi settori. Nell’ambito IoT in particolare HPE ha interpretato il valore della sicurezza collegata alla gestione dei contesti nei quali si collocano gli oggetti intelligenti e ha sviluppato soluzioni pensate per gestire eventi dal field, dagli ambienti delle imprese, dal territorio ovvero da qualsiasi ambiente presidiato e monitorato da oggetti intelligenti, per verificarli, metterli in relazione e sviluppare intelligenza sia sui dati di business, sia sui dati di contesto.
Un altro tema di fondamentale importanza per HPE riguarda il testing delle applicazioni mobili. Una parte importante dell’offerta IoT attiene allo sviluppo di nuovi oggetti. Quando si lancia una nuova offerta spesso ci si concentra sulle funzionalità e sulle performance, mentre è altrettanto importante, soprattutto nell’ambito IoT, predisporre soluzioni in grado di garantire la massima sicurezza e fare in modo che tutti gli elementi della catena siano controllati. HPE aiuta le aziende a verificare e gestire test di sicurezza al livello applicativo sui vari software collegati ai device mobili. Ma la sicurezza va vista anche nella logica della data security. Uno dei temi più delicati nel cloud attiene proprio alla gestione dei dati sensibili di aziende e di persone. La gestione di questi dati entra nell’ambito della privacy con un livello di attenzione che deve nel contempo consentire la gestione del business.
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Gli esempi possono essere numerosi, dai dati sensibili legati al consumo del gas che possono anche rivelare le abitudini legate alla presenza di persone in una abitazione, e dunque dati che possono essere usati da terzi con rischi di vario genere. A dati che invece non sono facilmente utilizzabili ma che possono nello stesso tempo rappresentare dei rischi. Sicurezza per HPE significa anche sviluppare delle metodologie che grazie alle piattaforme di security possono garantire una corretta governance nell’accesso ai dati stessi.
HPE Analytics
HPE sta cercando sempre di più di affrontare la sicurezza anche grazie alle potenzialità dell’analytics. Ad esempio nell’analisi dei testi, dei video, dei file audio si recuperano informazioni per interpretare i dati che permettono di leggere i fenomeni e di intercettare frodi, attacchi e altre minacce. La capacità di portare l’intelligenza nel motore di analytics può ad esempio consentire di aumentare la sicurezza nell’ambito della mobilità, lavorando sui fattori di rischio che provocano incidenti stradali, o nelle case analizzando gli elementi che segnalano atti di violazione degli ambienti o ancora nell’ambito sanitario con la lettura di fenomeni legati al comportamento umano che permettono di far scattare delle azioni appena si manifestano determinate situazioni come condizione fondamentale nell’Industry 4.0.
Un esempio in questo senso è rappresentato dall’esperienza della Cape2Cape che ha visto HPE con Intel e Volkswagen dare vita a un monitoraggio in tempo reale dei piloti che hanno affrontato questa lunghissima e durissima impresa. Il test è servito sia per la “Smart car” sia per monitorare in tempo reale il comportamento dei piloti e predisporre delle azioni in funzione ad esempio della stanchezza o di situazioni di pericolo improvvise. Anche questa è gestione della sicurezza e dipende da IoT e Analytics.