Vidiemme, l’integrazione sociale, l’inclusione e l’accessibilità si fa anche con l’Html

A Milano, un bell’esempio di responsabilità sociale d’impresa con l’inserimento lavorativo di Ange, una giovane rifugiata politica della Costa d’Avorio, laureata in Sociologia, che da novembre ha iniziato a operare nell’ambito del digitale. Una prospettiva diversa per affrontare i temi dell’integrazione e dell’accessibilità

Pubblicato il 19 Gen 2017

Luca Valsecchi, CEO, Vidiemme Consulting

L’attenzione al mondo del sociale, ai processi d’inclusione e ai problemi dell’infanzia come l’autismo o i disturbi specifici dell’apprendimento è un leit motiv del percorso aziendale di Vidiemme – società milanese di sviluppo software, servizi informatici e progetti digitali in ambito web, mobile, wearable e connected device – da sempre impegnata anche nello sviluppo di applicazioni e siti dedicati a questi ambiti.
E quando – tramite il Celav-Centro di Mediazione al Lavoro del Comune di Milano, un servizio che promuove l’integrazione sociale e lavorativa di soggetti italiani e stranieri in condizione di svantaggio e disagio personale, familiare e sociale – s’è creata l’occasione di offrire un sostegno concreto nell’accoglienza e integrazione degli immigrati a Milano, non s’è tirata indietro, accogliendo Ange Koui, una giovane donna di 28 anni della Costa d’Avorio, segnalata al Celav dal Centro Spar-Sistema di accoglienza richiedenti asilo di via Sammartini, presso la Stazione Centrale.
A un mese dal suo ingresso in Vidiemme, così Ange racconta la sua esperienza: “Sto imparando a creare siti internet partendo dallo sviluppo di più semplici pagine web, il linguaggio HTML e Photoshop. Non avrei mai immaginato di fare questo tipo di lavoro, e sono oggi molto soddisfatta. Io ho studiato sociologia all’università e facevo l’educatrice in una scuola. Poi c’è stata una forte crisi economica nel mio paese e ho cambiato lavoro. Ero addetta al controllo delle merci nei container provenienti dagli altri stati. Ero abituata a lavorare in ufficio, ma non avrei mai pensato di lavorare in questo ambito. Poi è scoppiata la guerra e sono venuta in Europa come rifugiata politica”.
Com’è la giornata tipo di Ange qui in Italia? “La mattina – risponde Ange – arrivo in ufficio verso le 8. Lavoro fino alle 17 e poi torno a casa, dove studio un po’ di quello che ho imparato in ufficio e un po’ per la patente. Mi piacerebbe molto prendere la patente qui in Italia. Nel tempo libero scrivo un libro in francese per spiegare che se nella vita vuoi ottenere qualcosa devi assumerti dei rischi”.
Anche in Vidiemme, – società che con i VDM Labs è direttamente impegnata anche allo sviluppo di soluzioni per l’accessibilità digitale come le interfacce conversazionali, – ci sono soddisfazione e fiducia per come si sta evolvendo questo inserimento e per le reciproche opportunità per Ange e per l’azienda.
“Ho conosciuto Ange e la sua grande voglia di fare e di imparare, e ho pensato potesse essere una valida risorsa per la nostra azienda – spiega Luca Valsecchi, CEO di Vidiemme – Qui siamo infatti da sempre attenti alla voglia di crescere, di fare e di apprendere dei dipendenti e non semplicemente al titolo di studi”.

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