Marcia indietro di due importanti vendor, Nokia e Nortel,
sul WiMAX. Nokia ha deciso di fermare la produzione
dell’unico telefono cellulare che integrava la tecnologia
WiMAX per l’accesso a Internet. Secondo un portavoce
della società finlandese «lo sviluppo del modello N810
WiMAX Edition ha raggiunto la fine del suo ciclo di
vita». Il gruppo, dopo essere stato tra i fondatori del
WiMAX Forum, aveva abbandonato questa tecnologia in quanto era
ritenuta solo un rimpiazzo sulle lunghe distanze per le reti
fisse a banda larga.
Nel 2005, con l’introduzione della versione Mobile
dello standard, Nokia era rientrata nel Forum siglando diversi
accordi volti ad accelerare lo sviluppo di chip adeguati a
dispositivi mobili e laptop. Nel 2006, dopo la
standardizzazione del protocollo IEEE 802.16e (WiMAX Mobile) e
la comparsa sul mercato dei primi chipset completi, il gruppo
aveva comunicato di voler mettere in stand-by lo sviluppo della
tecnologia per valutare l’effettiva evoluzione del
mercato. Proprio gli sviluppi di questo mercato, considerando
anche l’avanzata della tecnologia LTE (Long Term
Evolution), non si sono dimostrati, per Nokia,
all’altezza degli investimenti. Anche Nortel Networks ha
annunciato di voler abbandonare lo sviluppo della tecnologia
WiMAX e, di conseguenza, la joint venture appositamente
costituita con Alvarion per concentrarsi sul proprio core
business.
Il gruppo canadese, alcuni mesi fa, ha fatto ricorso al
Chapter 11 della legge fallimentare americana, chiedendo la
protezione dai creditori e annunciando un piano di
ristrutturazione finanziaria, ricercando al contempo una
strategia volta a migliorare la gestione degli investimenti e
focalizzandosi sulle attività che garantiscono un maggiore
ritorno economico. Secondo il management il Mobile WiMAX non è
tra questi asset; da qui la decisione di abbandonare
l’alleanza con Alvarion, trasferendo a quest’ultima
tutti i clienti in modo da non creare nessuna interruzione del
servizio.
Dopo aver realizzato la prima rete WiMAX Mobile basata su
tecnologia MIMO (Multiple Input Multiple Output) e aver
investito, nel 2007, 100 milioni di dollari (pari al 17% del
fatturato totale) in ambito WiMAX, il gruppo sposta il focus in
direzione LTE. Anche secondo gli analisti il WiMAX, nonostante
sia in vantaggio di almeno due anni in termini di sviluppo,
soffre, di incompatibilità con lo standard UMTS, al contrario
di LTE, che uniforma tutte le tecnologie di accesso mobile a
banda larga tramite il protocollo IP, garantendo velocità di
download fino a 100 Mbps su reti mobili e costi per Mbyte molto
più contenuti rispetto agli attuali.
Questa tecnologia, infatti, è sempre più oggetto di
attenzione da parte degli operatori mobili, dal momento che è
studiata appositamente per trasmettere grandi volumi di dati a
pacchetto e riesce a supportare applicazioni avanzate con
velocità teoriche di download fino a 4 volte superiori al
3G.