È partito ufficialmente lo scorso primo marzo il
progetto della comunità europea “RFId in Europe”,
iniziativa mirata alla creazione di una piattaforma federativa
che operi a supporto degli stakeholder europei nello sviluppo e
nell’adozione delle tecnologie RFId.
La neo-rete vede la sua mission nel “fornire una
rete RFId di eccellenza che crei opportunità e contribuisca a
migliorare la competitività degli stati membri della UE in
ambito RFId attraverso leadership, sviluppo e
implementazione.
Ciò consentirà allo stesso tempo di consolidare questa
tecnologia collocandola a pieno titolo nella rosa delle
tecnologie ICT più diffuse”. Già da tempo
l’Unione Europea è attenta al tema RFId e alle sue
implicazioni in termini di sicurezza e privacy, standard
tecnici, governance, frequenza radio, salute e ambiente,
innovazione e ricerca; ora con questo progetto la Commissione
Europea vuole progredire ancora nella sensibilizzazione degli
utenti e nella diffusione della tecnologia per cogliere le
opportunità offerte dalle diverse applicazioni in essere o
potenziali.
A tal proposito Viviane Reding, Commissario europeo per
la società dell’informazione e i media, ha detto che
«L’RFId getterà le basi per un’assistenza
sanitaria più efficiente e più sicura, migliorando
drasticamente la gestione della supply chain e rendendo più
economico il monitoraggio ambientale per un futuro più pulito
e sostenibile.
Abbiamo bisogno di una strategia europea pro-attiva, in
modo da cogliere appieno i vantaggi dell’RFId e offrire,
al tempo stesso, a cittadini, consumatori e aziende
possibilità di scelta, trasparenza e controllo».
“RFId in Europe” coinvolge già 25 partner
provenienti da 17 stati membri; ulteriori operatori si uniranno
al progetto come partner associati, facendo sì che si
raggiunga un’adeguata massa critica in tutti gli stati
membri dell’UE e in gran parte dei diversi settori
applicativi.