Il General Accounting Office (Gao), l’ufficio del
Congresso che verifica le spese dell’amministrazione Usa
(simile alla nostra corte dei Conti) ha recentemente pubblicato
un rapporto che evidenzia come il sistema GPS (Global
Positioning System) corra il serio rischio di smettere di
funzionare, a meno di massicci investimenti. Il sistema GPS è
stato creato dal Pentagono per scopi militari e venne aperto ad
usi civili nel 1991. La rete è formata da 31 satelliti attivi
nella costellazione GPS divisi in gruppi di quattro su sei
piani orbitali a quote comprese tra 20 e 200 km che rinviano i
segnali ad un sistema di stazioni di tracciamento al
suolo.
Il principio di funzionamento si basa sulla misurazione
del tempo impiegato da un segnale radio a percorrere la
distanza satellite-ricevitore. Conoscendo il tempo impiegato
dal segnale per giungere al ricevitore e l'esatta posizione
di almeno 3 satelliti è possibile determinare attraverso una
triangolazione la posizione nello spazio del ricevitore stesso.
Nel proprio rapporto, il Gao ha accusato l’aeronautica
Usa (ancora responsabile dello sviluppo e della manutenzione
del GPS) per la cattiva gestione del sistema e il ritardo negli
investimenti, malgrado un budget, per il solo 2009, di ben 2
miliardi di dollari.
Le previsioni del Gao non sono ottimistiche: il rapporto
rileva infatti la concreta possibilità che vecchi satelliti
GPS inizino a non funzionarie più e la costellazione dei
satelliti scenda sotto il numero minimo necessario per fornire
il servizio (pari a 28). Tutto questo si verifica quando i
sistemi satellitari russo (Glonass) ed europeo (progetto
Galileo) non sono ancora attivi. L’arresto del
funzionamento del sistema GPS comporterebbe perciò
l’impossibilità di utilizzo delle funzionalità di
localizzazione per tutti i dispositivi basati su rete
satellitare, a partire dai Personal Navigation Devices per
arrivare agli smartphone GPS di ultima generazione.