Il tema delle tecnologie RFId è ormai noto nel settore della
grande distribuzione tanto che numerose sono le sperimentazioni
e le applicazioni in uso: negli ultimi anni inoltre
l’interesse si è spostato dalla sola logistica
distributiva alla gestione del punto vendita dove i benefici
sono potenzialmente molteplici e alla portata dei diversi
attori. Diversi progetti hanno investigato quest’ambito,
come il recente “ContaSpesa” dell’Istituto
Superiore Mario Boella (ISMB) di Torino: l’ISMB ha
infatti eseguito una serie di sperimentazioni in laboratorio
che hanno portato alla definizione di una soluzione che sfrutta
tag passivi UHF EPC Gen2, posti sui prodotti acquistabili, per
automatizzare il conto della spesa al passaggio in cassa, senza
alcuna operazione da parte del cliente e senza spostare i
prodotti dal carrello stesso. L’Ing. Antonio Sciarappa,
responsabile del Laboratorio Servizi e Applicazioni
dell’ISMB, ha dichiarato che i test da loro eseguiti
hanno dato dei buoni risultati, nonostante non manchino studi,
come le sperimentazioni svolte dall’EPC Lab di
Indicod-Ecr, che sottolineino le molte difficoltà ancora
esistenti nel raggiungere una affidabilità di lettura del
100%.
Resta comunque aperto un altro grande dilemma: i costi. Se
infatti da un lato il costo dei tag è sceso, e la soluzione
proposta, posizionando il varco di lettura presso le casse,
permette di bilanciare l’investimento in attrezzature a
seconda delle necessità del singolo, dall’altro il peso
di dotare ogni prodotto di tag, anche i più economici, non è
indifferente e complica il confronto tra una simile
applicazione ed altre alternative quali soluzioni di self
check-out. La partita è quindi ancora aperta e non resta che
attendere i risultati dei progetti pilota che l’ISMB ha
dichiarato svolgerà.