La scuola italiana è molto variegata, con punte di eccellenza,
nel pubblico come nel privato, e situazioni di reale disagio.
Ci sono soffitti che crollano, tagli di personale e ritardi
nell’assegnazione degli organici. Ma anche scuole ben
organizzate con dotazioni di buon livello. Quanto
all’ICT, le aule di informatica sono abbastanza diffuse,
molte classi hanno i computer e l’informatica è materia
di studio già a sei anni. Il piano scuola del progetto
governativo eGov 2012 spinge sull’acceleratore,
promettendo che tutte le scuole dovranno disporre entro tale
anno di soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la
gestione della didattica e delle relazioni con le famiglie, con
l’arrivo nelle classi italiane di pc/netbook e di lavagne
interattive.
Al posto del gesso, una penna che scorre sul video tattile, un
po’ schermo del pc e un po’ lavagna, su cui tutto
ciò che l’insegnante scrive non viene spazzato via dal
cancellino, ma resta in memoria. I ragazzi si incurioscono e
partecipano di più: del resto quella nei banchi è la
“Connected Generation”, abituata al digitale,
esperta di videogiochi e telefonini. Va da sè che, dietro le
lavagne interattive e i computer, serve una connessione
Internet veloce. Che spesso nelle scuole pubbliche italiane
ancora manca. Un esempio “da manuale” è
l’American School of Milan, scuola internazionale alle
porte della città, con studenti dai 3 ai 18 anni. Difficile
confrontare con la scuola pubblica italiana questa oasi di
benessere nell’interland milanese, dove tutto è moderno
e curato. Ma è bene riflettere. Qui, dato che se lo possono
permettere, hanno scelto con decisione la strada
dell’ICT, considerata l’unica alternativa possibile
per il futuro dei ragazzi. Secondo il direttore della scuola,
Alan Austen, «Un Paese non si può permettere di non
mettere le tecnologie nelle mani dei ragazzi, se vuole restare
competitivo nel futuro.
Il domani è nelle scuole di oggi». Tutto
l’edificio, palestra inclusa, ha copertura Wi-Fi.
C’è un giovane e brillante responsabile IT che si occupa
di fare help desk per insegnanti e ragazzi e di gestire i 300
computer in dotazione. Alle elementari i bambini utilizzano i
netbook colorati di Dell: leggeri, solidi e fatti apposta per
resistere alle manine sporche e appiccicose dei bimbi, dotati
di videocamera per girare filmati. I ragazzi più grandi,
invece, hanno un pc a testa; nelle aule le lavagne sono
interattive. Tutte le comunicazioni con le famiglie passano
attraverso Internet. A breve un’altra scuola italiana
potrà avere una dotazione analoga. Si tratta della Scuola di
Pettino, in provincia de L’Aquila, che grazie a
un’iniziativa benefica di Ericsson a seguito del sisma
sarà dotata di infrastrutture per connettere la scuola in rete
ad alta velocità e di nuovi strumenti e servizi, quali lavagne
interattive e postazioni multimediali.