portare la banda larga su tutto il territorio nazionale,
rimandando questo progetto quando l’Italia sarà uscita
dalla crisi economica. Molte le proteste seguite
all’annuncio. Fra le tante voci, quella di Nicola
Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, che ha affermato
che questo è «un errore, perché non coglie le occasioni
che vengono dall’innovazione e mette in secondo piano un
investimento strategico per il nostro paese».
L’Italia, continua Zingaretti, dovrebbe «dichiarare
la banda larga “servizio universale”, ossia diritto
per ciascun cittadino » seguendo l’esempio di altri
paesi europei, tra cui la Finlandia. Dalle parole del Presidente
emerge come la banda larga è necessaria, oltre che per cambiare
concretamente la qualità della vita delle persone, per stimolare
la competitività tra le aziende. In questa direzione si
inserisce il programma volto alla creazione, entro la fine del
2010, di 500 aree pubbliche romane raggiunte dalla connessione a
internet Wi-Fi, con un investimento di quasi 2,5 milioni di Euro.
L’intervento rappresenta il più importante progetto
italiano per la diffusione di Internet gratis senza fili, sia per
numero di abitanti coinvolti (circa 4 milioni) sia per estensione
territoriale (5.000 chilometri quadrati e 121 Comuni
interessati).