Perchè alla riforestazione serve la tecnologia? | Internet 4 Things

Sulle pendici di Mauna Kea, vulcano hawaiano inattivo, la tecnologia RFId viene impiegata a supporto della riforestazione di un’area precedentemente…

Pubblicato il 01 Lug 2010

Sulle pendici di Mauna Kea, vulcano hawaiano inattivo, la
tecnologia RFId viene impiegata a supporto della
riforestazione di un’area precedentemente
deforestata
per far spazio, come spesso accade,
all’allevamento bovino. Fautore dell’iniziativa è
l’Hawaiian Legacy Hardwoods (HLH),
società promotrice di un progetto di silvicoltura sostenibile
che riguarda in particolare una specie endemica delle isole
Hawaii che cresce solamente nelle zone di montagna, dal legno
di grande valore per bellezza e qualità, l’Acacia Koa.
Il sistema sviluppato prevede l’identificazione
di ogni pianta tramite tag RFId plastificati
conformi
allo standard EPC Gen 2, che saranno posti dapprima nel vaso
della pianta in vivaio, successivamente nel terreno di fianco
all’alberello piantato ed infine, quando le dimensioni
dell’albero lo permetteranno, direttamente sulla
corteccia del tronco, ad altezza uomo.

Il tag permetterà di associare ad ogni singolo albero
dati
quali la proprietà, gli interventi effettuati
(concimazione, potatura, etc.) e la pianta madre, informazione,
quest’ultima, essenziale nel passaggio dal vivaio al
campo in quanto permette di evitare di piantare alberi dalla
stessa origine nella stessa zona, cosa che ridurrebbe la
diversità forestale compromettendo nel contempo la salute
degli alberi stessi. La scelta della tecnologia RFId è stata
dettata proprio dalla necessità di garantire la
resistenza del supporto e la sicurezza
dell’identificazione nel tempo
.
L’applicazione RFId è integrata con un sistema
GPS/GIS
(Global Positioning System / Geographic
Information System) per la mappatura della piantagione:
ogni albero viene così associato ad un esatto set di
coordinate geografiche
permettendo ai proprietari di
localizzare il proprio albero sulla mappa e su immagini
satellitari. Il progetto, dall’orizzonte di circa 25
anni, l’età in cui vengono mediamente abbattuti tali
alberi, prevede la realizzazione di profitti per gli
investitori tramite le operazioni di diradamento ed
abbattimento di alberi a fine vita. Attualmente vi sono
circa 200 lotti con alberi in coltivazione identificati tramite
RFId,
piantati ad inizio anno, ma HLH prevede di
raggiungere nei prossimi anni quota 250.000 alberi. Inoltre, il
sistema verrà reso fruibile agli investitori in modo da
offrirgli piena visibilità sullo stato delle piante acquistate
e gli interventi eseguiti.

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