Dopo il lancio di siti ottimizzati e applicazioni Mobile per
leggere le notizie anche in mobilità, basati su modelli di
business differenti (sia advertising based che freemium),
tutti i principali editori stanno ora puntando sul
lancio della versione del quotidiano cartaceo per
iPad. Per ora la scelta degli editori è quella
principalmente della mera pubblicazione delle pagine pdf del
giornale cartaceo, arricchite talvolta di contenuti
multimediali – come video, fotogallery e link al sito web – e
della possibilità di archiviare le copie scaricate per poterle
consultare in modalità offline. Ma la strada – già
parzialmente intrapresa da La Stampa e dalle principali testate
americane – è quella di ridisegnare il layout appositamente
per l’iPad e arricchire la versione con contenuti extra
interattivi. Il costo della copia risulta inferiore rispetto al
prezzo del quotidiano in edicola ed esistono molteplici
modalità di acquisto: vi è, infatti, la possibilità di
scaricare la singola copia al costo di 0,79 euro oppure di
scegliere tra diversi tipi di abbonamento – settimanale,
mensile o annuale – con costi che vanno mediamente da 4,99 euro
a 239,99 euro. Non solo i quotidiani nazionali, ma
anche alcune testate locali hanno predisposto una
versione per iPad, come L’Eco di Bergamo e La provincia
di Como, i quali però, per ora, hanno puntato su modelli free,
offrendo gratuitamente la copia giornaliera del quotidiano.
Ulteriore passo avanti fatto dal Gruppo Editoriale
l’Espresso è stato il lancio di un’offerta
multicanale dal nome Repubblica Plus, che permette agli
utenti di accedere alla copia dell’omonimo quotidiano da
molteplici piattaforme – iPhone, iPad e Pc – attraverso un
unico account e un unico pagamento. L’ingresso
su iPad con un modello a pagamento è una delle modalità con
cui gli editori stanno affrontando il mondo digitale per
contrastare, almeno in parte, il declino della diffusione dei
quotidiani cartacei. L’ultimo rapporto Ocse rileva,
infatti, una diminuzione – tra il 2007 e il 2009 – del mercato
dei quotidiani in Italia pari al 18%, e un declino
rispettivamente pari al 30% e al 21% per USA e UK.