L’Università di Bologna, il più antico ateneo del mondo
occidentale oggi esistente, consente l’accesso ad internet,
ai docenti e agli studenti, con l’ausilio di
un’infrastruttura allo stato dell’arte. È infatti da
sette anni, ovvero da quando la rete dati di Ateneo ha cominciato
a espandersi in maniera sempre più rapida, che il CeSIA (Centro
Servizi Informatici dell’Università di Bologna) – in
partnership con Lantech Solutions – ha disegnato e negli anni
potenziato le infrastrutture a servizio dell’articolata
distribuzione dei siti didattici dell’università – circa
settanta sedi solo a Bologna e oltre un centinaio dislocate nelle
altre città -.
Per quanto riguarda la copertura wireless, nell’area di
Bologna presso il 40% delle sedi è possibile collegarsi in
mobilità, grazie all’installazione di circa 350 access
point. Nell’area dei Poli della Romagna invece si stima una
copertura wireless maggiore, in considerazione delle
predisposizioni realizzate nell’ambito di progetti più
recenti. Inoltre è presente il collegamento con reti Hyperlan
tra cinque sedi dislocate nell’Appennino bolognese e a
Cesenatico, in cui la fibra ottica non è ancora disponibile.
Le infrastrutture di rete sono in parte di proprietà
dell’Ateneo felsineo e in parte, soprattutto per quanto
riguarda le dorsali in fibra ottica, legate al progetto
“Lepida”, la rete in banda larga promossa dalla
Regione Emilia Romagna. L’Università di Bologna è,
infatti, tra gli azionisti di Lepida e si avvale di questa
partecipazione societaria per appoggiare la propria
infrastruttura fisica sulla rete in fibra ottica Lepida, secondo
quanto precisato da Riccardo Dodi, Responsabile del Settore Reti
e Sicurezza del CeSIA