Una delle problematiche che un’azienda operante nel settore
energia si trova ad affrontare riguarda la gestione delle proprie
reti di condutture, siano esse oleodotti, gasdotti, o altro. In
tal senso GDF Suez, azienda energetica francese che opera nel
settore della produzione e distribuzione di energia elettrica,
nel settore del gas naturale e dell’energia rinnovabile,
sta testando un sistema che permette l’identificazione (e
la localizzazione) tramite tecnologia RFId delle tubature in
polietilene, utilizzate per di più per il trasporto di gas e
acqua. L’azienda è infatti proprietaria della rete
distributiva del gas ed è importante per essa poterne
localizzare le tubature in maniera semplice ed economica.
Attualmente molte aziende utilizzano mappe per la
localizzazione delle proprie reti, cosa non solo scomoda
ma anche potenzialmente pericolosa. Spesso, infatti, le
informazioni risultano inaccurate e non è inusuale che una
tubatura possa essere inavvertitamente urtata e/o rotta.
Le condutture in metallo possono essere localizzati tramite metal
detector mentre tubature in materiale plastico rappresentano una
sfida per le aziende. In quest’ottica GDF Suez ha quindi
voluto testare un sistema che permettesse ai propri addetti
l’identificazione automatica delle condutture
tramite palmari RFId semplicemente camminando lungo la
rete. Il sistema, sviluppato da RYB, società
produttrice di condutture in polietilene e dall’istituto di
ricerca CEA-Leti, permette quindi la lettura dei tag in ambienti
urbani e rurali, indipendentemente dalle caratteristiche del
suolo (asfalto, sabbia, roccia, terreno asciutto o bagnato, per
dirne alcuni), ad una distanza di circa 1,5 metri sottoterra e la
loro scrittura. In tal modo è possibile registrare
informazioni quali la data della rilevazione, il
materiale trasportato dalla rete, le dimensioni, la data di
installazione etc.
Fin’ora i test hanno mostrato un tasso di lettura
di circa 90%. Per proteggere il tag dalla pressione del
suolo e/o da quella derivante dal movimento di gas ed acqua al
proprio interno il gruppo ha lavorato alla realizzazione di un
sistema integrante il tag direttamente nella tubatura,
inserendolo tra due strati della sua parete.